Claire e Youssef Bebawi in appello per l'uccisione dell'amante della donna
Claire e Youssef Bebawi in appello per l'uccisione dell'amante della donna Claire e Youssef Bebawi in appello per l'uccisione dell'amante della donna Sono accusati di avere assassinato a colpi di rivoltella e sfregiato col vetriolo Farouk Courbagi Nel lungo processo di primo grado si accusarono reciprocamente del delitto e furono assolti con formula dubitativa - Il presidente è deciso a concludere il nuovo dibattimento in quattro giorni (Nostro servizio particolare) Roma, 30 novembre. A diciotto mesi di distanza dalla doppia assoluzione per insufficienza di prove, Claire Ghobrial e suo marito Youssef Bebawi tornano domani dinanzi alla giustizia. Sono sempre sotto l'accusa di concorso in omicidio volontario premeditato doppiamente aggravato per avere ucciso a Roma il 18t gennaio 1964 il ventottenne Farouk Mohamed Courbagi, industriale, figlio dell'ex ministro del Tesoro dell'ultimo re d'Egitto. Il 21 maggio 1966. dopo ventinove ore di camera di consiglio, il presidente della Corte d'Assise, a conclusione del giudizio di primo grado, lesse la sentenza con la quale i coniugi venivano assolti con formula dubitativa. « L'interrogatorio degli imputati — affermarono i giudici —, l'esame degli indizi, le deposizioni di centosei testimoni, tre rogatorie, perizie tecniche d'ogni genere non riuscirono a fornire prove valide per una condanna. La Ghobrial e Bebawi si accusarono accanitamente del delitto, attribuendosene reciprocamente la responsabilità. E' certo che uno dei due imputati, o tutti e due, assassinarono Farouk, il quale da tre anni era l'amante di Claire. Ma non possiamo infliggere ventiquattro anni alla Ghobrial e ventidue a Bebawi, secondo quanto ha chiesto il pubblico ministero. Non abbiamo la certezza: nel dubbio assolviamo ». I due egiziani tornarono-in libertà. Forse si sarebbero accontentati di quel proscioglimento dubitativo, sebbene lasciasse una cupa ombra sulla loro rispettabilità. Ma il rappresentante della pubblica accusa impugnò con vigorosi motivi la sentenza dell'Assise: « Sono entrambi colpevoli. Bebawi, nell'ufficio commerciale di Courbagi che s'affacciava su via Veneto, scaricò cinque colpi di pistola sull'amante della moglie. Youssef aveva divorziato col rito islamico, ma era ancora innamorato della don na. Claire sfregiò con l'acido muriatico il volto della vittima per accertarsi che Courbagi fosse morto e per vendicarsi del giovane che si era stancato di lei, non voleva metterle su una casa a Roma, preferiva accompagnarsi con ragazze giovani ». Quando seppero che il P.M. avrebbe impugnato la sentenza, anche gli imputati ricorsero necessariamente in appello dicendo: « Vogliamo un'assoluzione con formula piena, per non avere commesso i fatti attribuiti » Per sostenere questa tesi dinanzi alla Corte d'Assise d'Appello, nel giudizio di secondo grado. Youssel e Claire do vranno rinnovare con disperata monotonia quello che tu il «giuoco» del primo processo. « Non ero presente — confermerà Bebawi — nel l'ufficio di Farouk al momento del delitto. Fu Claire. da sola, a sparargli ed a sfigu rarlo. Me lo raccontò in istrada, dove io l'attesi, senza sospettar di nulla ». E la Ghobrial: « Chi uccise Courbagi fu mio marito. Nonostante il divorzio, era terribilmente geloso di Farouk. I due si azzuffarono. Mi rifugiai nel bagno. Udii i colpi di pistola. Quando entrai nello studio, Courbagi era già morto. Non c'entro col delitto ». Durante gli ultimi 18 mesi Bebawi e la Ghobrial non si sono mai incontrati. Youssef è stato molto occupato a Losanna, dove risiede, commerciando in grosse partite di cotone. Lo si è Disto spesso spostarsi da un Cantone all'altro della Svizzera guidando una « Mercedes ». I dipendenti della sua azienda 10 chiamano « dottore ». Si dice che nell'ultimo anno abbia guadagnato decine di milioni di tronchi svizzeri. Il tempo libero lo dedica ai figli, Mourad. dì 19 anni, e Sherif. di 12, che vivono con luì. Nevuie, di 14 anni, studia in un istituto d'edu cazione francese. Youssef ricorda spesso alla madre Liza Wàsséf ' dì « essere vècchia ». 11 prossimo 24 aprile avrà 42 anni. Claire, un tempo chiamata « la sirena del Cairo ». è sempre una donna piena di fascino. I patimenti l'hanno Claire Bebawi fotografata a Fiumicino sull'aereo diretto a Zurigo (Telefoto Ansa) maturata, smussando certe asprezze del suo carattere orientale. Bionda, grandi occhi verdi, labbra sinuose, personale perfetto. In questi mesi di libertà, è restata a Roma cercando di farsi dimenticare. Ha condotto una vita oscura, molto impegna ta nei lavori a maglia. Appena può va in Svizzera a trovare i figli, che le hanno MI delitto di Via Veneta toma davanti ai giudici a Róma scritto sempre. Fino a due giorni fa era a Ginevra, Questo processo d'appello avrà prospettive molto diverse dal primo. L'Assise sarà presieduta dal dott. Vincenzo Catania, un magistrato rigorosissimo che viene dalla Procura Generale ed è deciso a concludere~tt-gtudtsto~ in quattro giornate, a costo di tenere udienze pesanti. Giudice a latere il consigliere Antonio Manfredi, procuratore generale Francesco Donato di Migliardo. Tre donne e tre uomini, tutti muniti di licenza di studi superiori o di laurea, saranno i giudici popolari: Vincenzo Licitra, Lilla Nardini, Flora Bollanti, Valeria Marchetti, Nicola Castelli, Renato Gilardi. Giudici supplenti: Lucia Indori, Rolando Fainelli, Giovanni Longo. Il giudizio d'appello, essendo gli imputati liberi, non vedrà scorte di carabinieri armati, manette afflittive, furgoni cellulari, camere di si curezza, traduzioni carcerarie. Arnaldo Geraldini
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