Tutti arrestati ad Alassio i teppisti che rapirono e violentarono la ragazza di Filiberto Dani

Tutti arrestati ad Alassio i teppisti che rapirono e violentarono la ragazza In carcere I cinque autori dell'aggressione Tutti arrestati ad Alassio i teppisti che rapirono e violentarono la ragazza Hanno 37, 26, 22, 19 e 18 anni, abitano ad Albenga - L'impiegata ventiduenne, di Torino, li riconosce in un confronto: «Sono loro! » dice piangendo - I giovani sostengono di essere stati adescati - La vittima (che era in Riviera da quattro mesi col fidanzato, un barista di Torino) replica: «Non sono una donna di strada. Mi hanno obbligata con la forza a salire sull'auto» La torinese ventiduenne Anna Schena ed II giovane fidanzato Mario Marras (Dal nostro inviato speciale) Alassio, 28 novembre. Stasera i cinque teppisti che hanno sequestrato, violentato e rapinato una giovane impiegata torinese sono tutti in carcere. Ieri ne erano stati arrestati due (Salvatore Saia di 22 anni e Angelo Giorgi, di 18, entrambi abitanti ad Albenga); oggi i carabinieri hanno rintracciato anche gli altri tre: sono il camionista diciannovenne Ettore Vignola, dimorante ad Albenga in vico Annona, il trentasettenne Armando Ferro, domiciliato nella frazio¬ ne « Leca » di Albenga e Mauro Dani dì 26 anni, residente ad Albenga nella località ' « Campochiesa ». Nessuno di loro è sposato, hanno tutti una occupazione, vivono con le proprie famiglie e non hanno, mai dato — a quanto pare — motivo di lagnanze o di rilievi. La ragazza, Anna Schena di 22 anni, nata a Fasano (Brindisi) e abitante a Torino in corso Vittorio Emanuele 28, li ha riconosciuti senza incertezze nel corso di un drammatico confronto avvenuto oggi nella caserma del carabinieri di Albenga, sede del Comando di compagnia. « Sono loro! » ha detto scoppiando in lacrime. I cinque giovani hanno finito per confessare l'aggressione pur cercando di attenuare le loro responsabilità accusando la ragazza di averli adescati. Bionda, piccola e minuta, Anna Schena è ancora sotto 10 « choc ». I carabinieri l'hanno interrogata a lungo, proprio per chiarire l'origine della vicenda, ma la ragazza ha negato con sdegno d'aver in qualche modo provocato 11 suo incontro con i cinque teppisti. « Mi hanno costretta a seguirli con la forza. Non sono una donna di strada ». Mario Marras — il fidanzato della ragazza — è un sardo di 22 anni che abita a Torino in via Coppino 45. Vi è un retroscena nel soggiorno della coppia sulla Riviera ligure: da più di quattro mesi, dal 25 luglio scorso, i due si sono allontanati da Torino dove lei lavorava come impiegata e lui faceva il barista. « Le nostre famiglie — ha detto Mario Marras — non vedevano di buon occhio la relazione. Ce ne siamo andati per questo motivo. Avevamo dei risparmi, quasi seicentomila lire, e con quelli abbiamo vissuto fino ad oggi. Sabato sera, dopo cena, i fidanzati escono per andare al cinema. Strada facendo il Marras si volta a guardare una ragazza e la Schena, gelosa, gli fa una scenata. Litigano e si separano: lui. va al cinema, Anna prosegue lungo la passeggiata a mare. E' a questo punto che una « 500 giardinetta » con due giovani a bordo si ferma accanto a lei. Quello che sta al volante scende e le si avvicina. « Credevo volesse chiedermi delle informazioni — racconta Anna — invece mi ha afferrata per un braccio c con uno spintone mi ha gettata dentro la macchina. La « 500 » e una « Wolks- wagen » con tre persone a bordo si dirigono verso l'entroterra di Albenga e s'arrestano in 'località « Campochiesa». In mezzo alla campagna c'è un casolare con un fienile ed è qui che la ragazza viene condotta. I due rapitori (ai quali sì aggiungeranno poi i tre della « Volkswagen »), stendono nel fienile delle coperte e costringono Anna Schena a spogliarsi. La ragazza tenta di opporsi ma i teppisti quasi le strappano i vestiti di dosso; infine, al lume dì una candela e di una torcia elettrica, abusano a turno di lei. Dopo il casolare, altro trasferimento e tappa in un prato nei dintorni di Albenga. I tre della «Volkswagen » se ne sono andati; rimangono con la ragazza i due rapitori. « Volevano che io facessi lo spogliarello » dice Anna Schena. Albeggia quando i due giovani le concedono di riposare. Alle 14 la portano in una trattoria in località « Leca » e le offrono una bistecca. Terminato il pranzo, i tre risalgono in auto diretti ad Alassio e qui, nei pressi della stazione ferroviaria, fanno scendere Anna Schena. « Guai a te se parli» minacciano. Prima che la ragazza s'allontani, uno dei due giovani le toglie dalla borsetta il denaro: 14 mila lire; l'altro trattiene le calze che le avevano fatto sfilare la sera pri ma. « Per ricordo » dice. Sono le 16 di domenica e sono passate venti ore quando la ragazza si presenta ai cara binieri. Filiberto Dani