Tolloy a Belgrado discute gli scambi italo-jugoslavi

Tolloy a Belgrado discute gli scambi italo-jugoslavi Riunito il Gomitalo misto per la cooperazlone Tolloy a Belgrado discute gli scambi italo-jugoslavi Il commercio estero fra i due Paesi è in forte sviluppo: da 126 miliardi di lire nel '63, si avvia quest'anno ai 300 miliardi - All'esame degli operatori economici nuove forme di collaborazione Belgrado, 27 novembre. I lavori della terza sessione del Comitato misto italojugoslavo per la cooperazione economica, industriale e tecnica, sono cominciati stamane nella capitale jugoslava. La delegazione italiana è presieduta dal ministro per il Commercio con l'estero, sen. Giusto Tolloy, e comprende il direttore generale del ministero del Commercio con l'estero, Sergio Parboni, il consigliere commerciale dell'Ambasciata d'Italia a Belgrado, Virgilio Gorga, nonché numerosi rappresentanti dei dicasteri dell'Industria ed il Commercio, dell'Agricoltu¬ ra e foreste, delle Partecipazioni statali. Quella jugoslava è capeggiata dal membro del Consiglio esecutivo federale. Toma Granfll, incaricato dei rapporti economici con l'estero, e dal segretario di Stato aggiunto al Commercio con l'estero, Boris Snuderl. Dopo un breve scambio di saluti, il sen. Tolloy ha detto che il valore complessivo dell'interscambio commerciale italo-jugoslavo, che nel 1963 è stato di 126,5 miliardi di lire, ha raggiunto nel 1964 190,3 miliardi, nel 1965 178 miliardi, nel 1966 211,5 miliardi e si avvia quest'anno verso i 300 miiiardi di lire. La Jugoslavia si è collocata così al nono posto tra i maggiori partners commerciali dell'Italia, precedendo Austria, Svezia, Grecia ed altri paesi. « E' un passo lungo, come si vede — ha continuato Tolloy — che. tradotto in percentuali, vuol dire un incremento di oltre il 40 per cento rispetto all'anno scorso. Ciò significa anche che il processo di integrazione tra i due paesi, al quale si pensava in via di ipotesi, tenendo conto della forte complementarietà delle due economie, va divenendo un dato di fatto concreto. Poiché l'azione economica è un continuo divenire, come un continuo divenire è l'adeguamento dei sistemi produttivi interni, questa terza riunione della Commissione prevista dall'accordo di collaborazione economica, tecnica e industriale rappresenta una utile occasione per la messa a punto di ulteriori possibilità che, dato il particolare settore, richiedono uno studio approfondito, in relazione agli sviluppi della riforma iugoslava in atto ». Il ministro ha poi annunciato che una missione italiana di operatori economici giungerà in Jugoslavia nei prossimi giorni, per continuare l'esame a livello nazionale di possibili nuove forme di collaborazione. Al costante incremento quantitativo delle reciproche correnti di traffico si è aggiunto un sostanziale mutamento nella struttura degli scambi. Infatti, negli ultimi due anni la partecipazione alle esportazioni jugoslave dei prodotti industriali è salita dal, 17 al 24 per cento. A ciò hanno fatto riscontro aumentati acquisti jugoslavi di macchinari e di mezzi di trasporto, nonché di prodotti di largo consumo. Nel 1966 le esportazioni jugoslave di prodotti agricoli e di materie prime si sorto pertanto ridotte dall'82 al 76 per cento. (Ansa)

Persone citate: Boris Snuderl, Sergio Parboni, Virgilio Gorga

Luoghi citati: Austria, Belgrado, Grecia, Italia, Jugoslavia, Svezia