Il romanzo di un'operaia riceve il premio «Fémina»

Il romanzo di un'operaia riceve il premio «Fémina» JLa stagione dei premi letterari in Francia Il romanzo di un'operaia riceve il premio «Fémina» «Elise» di Claire Etcherelli, scelto alla decima votazione, è quasi un'amara autobiografìa Il premio "Médicis" a «Histoire» di Claude Simon, un seguace del " nouveau roman " (Nostro servizio particolare) Parigi, 27 novembre. Altri due libri e due autori sono stati premiati oggi a Parigi: uno, il «Prix Fémina», rivela una scrittrice sinora ignota; l'altro, il « Médicis », consacra un romanziere che da parecchi anni aspettava il proprio trionfo. Il « Fémina » è andato a Claire Etcherelli per il romanzo, Elise ou la vraie vie, edito da Denoèl; il « Médicis » è stato attribuito a Claude Simon per Histoire, pubblicato dalle « Éditions de minuit ». Sono state necessarie dieci votazioni per giungere alla scelta di Elise, romanzo parzialmente autobiografico per il quale l'autrice si è ispirata ad un periodo della propria esistenza, quando lavorava in una fabbrica di automobili. Perciò Germaine Beaumont, appartenente alla giuria del « Fémina », ha dichiarato che il romanzo premiato é « quasi un reportage ». Effettivamente Elìse è una testimonianza delle condizioni operaie in una fabbrica parigina. Elisa, ragazza di campagna, insoddisfatta e delusa in amore, segue a Parigi il fratello Luciano e trova lavoro in una fabbrica.' Dieci ore al giorno di lavoro meccanico, spossante, che non lascia, il tempo di pensare ma non impedisce ad Elisa di innamorarsi di un compagno algerino, Arezki, malgrado il razzismo che impera tra gli operai. Siamo nel 1957, l'epoca della caccia agli algerini nelle strade di Parigi, ed Arezki viene preso dalla polizia: Elisa non lo rivedrà mai più. E poco dopo muore anche il fratello Luciano in un infortunio automobilistico. Tutto crolla intorno alla giovane donna. La « vera vita » è l'assenza di una vita vera e propria, l'attesa vana di giorni migliori. E' un romanzo pessimista, ma quando Claire Etcherelli l'ha scritto poteva difficilmente essere ispirata da sentimenti allegri. La sua vita è stata una lotta quasi fin dalla nascita, avvenuta a Bordeux l'il gennaio 1934. Il padre, scaricatore di porto, fu arrestato dai tedeschi nel 1940 e fucilato nel 1942. Alla liberazione del paese, Claire Etcherelli ottenne una borsa e potè studiare in un collegio di monache, ma non ebbe la possibilità di andare sino alla licenza liceale e fu costretta a lavorare prima di sposarsi a diciotto armi. Attratta dalla letteratura, Claire Etcherelli scrisse nel 1953 un romanzo che gli editori rifiutarono e nel 1960 si separò dal marito, partì da Bordeaux per Parigi, trovò lavoro nelle fabbriche Citroen dove rimase diciassette mesi; poi lavorò in una fabbrica di cuscinetti a sfere e infine trovò in un'agenzia turistica un impiego che le lasciò il tempo di leggere e di scrivere un nuovo romanzo basato sulle proprie esperienze di operaia. Lo scrisse nella cameretta sotto i tetti e senza comodità, dove abita tuttóra coi figli di dodici e di otto anni: il premio che ha riportato oggi le permetterà di uscire dalla miseria. Il vincitore del premio « Médicis », Claude Simon, che appartiene al gruppo del « nouveau roman », è nato a Tananarive nel 1913, ed è stato pittore, poi fotografo prima di mettersi a scrivere Ha pubblicato sinora una decina di romanzi. Histoire, preI miato oggi alla prima vota¬ zione, racconta la giornata di un uomo che vive coi suoi ricordi. Fa parte di una trilogia che incomincia con La route de Flandres, ispirato alla sconfitta francese del 1940, cui seguì Le palace, che evoca la rivoluzione spagnola. 1. m. La scrittrice trentatreenne Claire Etcherelli, a destra, baciata da una componente della giuria dopo l'assegnazione del Premio letterario Fémina (Telefoto Ansa)

Luoghi citati: Bordeaux, Francia, Parigi