Bastano seicento milioni per salvare il cotonificio Widemann

Bastano seicento milioni per salvare il cotonificio Widemann Dopo la concessione dell'amministrazione controllata Bastano seicento milioni per salvare il cotonificio Widemann L'azienda (370 dipendenti) ha infatti ordinazioni per almeno 5 mesi Il finanziamento occorre per il rinnovo degli impianti - La difficoltà creditizia è stata causata dalla morte del titolare, perito in un incidente (Dal nostro inviato speciale) Pinerolo, 24 novembre. Presso l'Amministrazione provinciale di Torino si è svolta oggi ima riunione per esaminare la situazione del Cotonificio Widemann di San Germano Chisone. Sono intervenuti l'assessore allo Sviluppo Sociale cav. Morra, il sindaco di San Germano dott. Ribet e il titolare dell'azienda dott. Carlo Gutermann. E' probabile che nei primi giorni della prossima settimana sia indetta una riunione di parlamentari del Finerolese, per prendere iniziative concrete a favore dello stabilimento, onde salvaguardare il lavoro dei 370 dipendenti. Il cotonificio — che produce filati di cotone e cucirini — ha ordinazioni per almeno cinque mesi. Le maestranze effettuano l'orario pieno contrattuale di 45 ore settimanali (un gruppo però è sospeso a zero ore). L'azienda è sana. Di fronte alla concorrenza internazionale ed interna, anche in vista della completa abolizione dei dazi nell'ambito del Mercato comune europeo nel luglio dell'anno prossimo, ha bisogno di procedere al rammodernamento degli impianti, che appaiono in parte superati, senza essere vecchissimi. Secondo un calcolo ufficioso, abbastanza aderente alla realtà, occorrono all'azienda almeno 600 milioni di lire: 400 milioni da destinare all'acquisto di macchinario moderno; 200 milioni come liquidità per la gestione. Per ottenere questo finanziamento si stanno tentando tre vie: due riguardano enti pubblici, l'altra dei privati. In merito i responsabili della società mantengono il massimo riserbo. Le difficoltà del cotonificio Widemann hanno la loro origine dalla morte del titolare Vittorio Widemann, avvenuta l'anno scorso, in un incidente stradale nei pressi di Stupinigi. La vedova, erede del 50 per cento dell'azienda, si è ritirata. A capo della società è rimasta la sorella dell'industriale morto, signora Elsa Widemann - Gutermann, con la figlia Franca ed il figlio dott. Carlo che già prima si occupava della fabbrica come direttore generale. E' chiaro che il ritiro di metà della proprietà ha creato un vuoto, aggravato dal fatto che l'azienda ha bisogno di investire capitali per migliorare gli impianti e ridurre i costi. Nell'ultimo anno è stato compiuto uno sforzo notevole. I debiti verso le banche, che erano di oltre 800 milioni, sono stati ridotti a circa 580 milioni. Il Tribunale di Pinerolo — com'è noto — ha concesso l'amministrazione controllata che può durare, al massimo, un anno. I creditori, nell'assemblea già fissata per il 22 dicembre, saranno chiamati ad esprimere il loro parere. Se l'azienda avesse un anno di respiro (l'amministrazione controllata congela i debiti) e se fosse messa in condizione di reintegrare il capitale, potrebbe superare la crisi attuale. Il cotonificio Widemann rappresenta la principale risorsa di San Germano Chisone. « Il paese — ci diceva oggi il sindaco dott. Ribet — ha circa 2 mila abitanti. Almeno 200 lavorano al cotonifìcio. Altri sono occupati alla Riv o scendono sino a Torino. Sono occupati nel cotonificio anche numerosi lavoratori dei paesi vicini: Pinasca. Villar Perosa. Vengono persino da Pinerolo e da Porte. La chiusura dell'azienda sarebbe un colpo gravissimo all'economia di tutta la sona che non ha altre risorse ». La cessazione dell'attività sarebbe inoltre in contrasto con la situazione produttiva. « Chiudere un'azienda che lavora a pieno ritmo — si afferma — è un assurdo ingiustificabile)), s. d. v. »

Persone citate: Carlo Gutermann, Elsa Widemann - Gutermann, Morra, Ribet

Luoghi citati: Pinasca, Pinerolo, San Germano, San Germano Chisone, Torino, Villar Perosa