A Parigi la corsa all'oro ha superato ogni precedente di Sandro Volta

A Parigi la corsa all'oro ha superato ogni precedente A Parigi la corsa all'oro ha superato ogni precedente La Francia respinge le accuse di far guerra al dollaro - Il deputato gollista Chalandon afferma alla radio: «Sono i privati che tesaurizzano» (Dal nostro corrispondente) Parigi, 24 novembre. Uh funzionario internazionale, presente in questi giorni a Parigi, ha detto a « Le Monde » che l'attuale corsa all'oro è « una valanga che fa tremare coloro che hanno la missione di gestire gli affari monetari dei più grandi paesi dell'Occidente ». In Francia, infatti, il fenomeno ha assunto -le proporzioni di una vera valanga.' Erano già una quantità impressionante i 4.500 chili di oro venduti Ieri. Oggi ne sono stati venduti più del doppio, ossia oltre dieci ton nellate La Banca di Francia è dovuta intervenire per impedire gli aumenti di prezzo e. infatti, la quotazione del lingotto è rimasta a 5 600 franchi, mentre un lieve au mento si è avuto per il i Napoleone, passato da 51,50 a 51,90. Il totale degli affari sull'oro che si sono svolti oggi a Parigi ammonta a 63 milioni e 700 mila franchi (circa 8 miliardi e 200 milioni di lire), contro i 30 milioni e 800 mila franchi di ieri. Gran parte degli acquisti francesi di orò sono stati fatti per telefono sulla piazza dì Londra, dove si trovano in questo momento le maggiori disponibilità di me tallo prezioso, messo a disposizione del « Gold Pool » attraverso la Banca d'Inghilterra Ciò spiega, forse, le accuse mosse alla Francia dai giornali anglo-americani, perché è certo che la corsa al l'oro si risolve In una often siva contro il dollaro, poiché sono gli Stati Uniti che alimentano per più della metà il « Gold Pool ». Rispondendo a questa campagna di stampa, il più autorevole esperto di problemi monetari internazionali del gollismo, il deputato Albin Chalandon, ha dichiarato in un'intervista radiofonica: «E' una campagna assurda: gli acquisti massicci d'oro che si constatano attualmente non sono certo dovuti al governo francese, ma semplicemente a cittadini di tutti i paesi, compresi l'Inghilterra e gli Stati Uniti, che manifestano così la loro sfiducia verso il sistema monetario internazionale. Il governo francese non vuole affatto la caduta del dollaro Constata soltanto che il sistema monetario internazionale com¬ porta gravi rischi a causa del deficit della bilancia dei pagamenti americana ». I rischi che corre il dollaro, e di riflesso le altre valute occidentali, sono certamente reali. Però « Le Monde », nel suo editoriale di stasera, dimostra che non bi sogna sopravvalutarli: «I paesi — scrive — che detengono attualmente grosse quantità di dollari, Germania Federale, Italia. Giappone, ossia i paesi la cui sicurezza militare dipende dagli Stati Uniti, non chiedono certo la loro conversione in oro In quanto alla Francia, la sua bilancia dei pagamenti non lascia più un avanzo sufficiente per permetterle di fare apprezzabili prelievi sul Tesoro ameri cano ». Sandro Volta

Persone citate: Albin Chalandon