Ferisce a fucilate una insegnante si barrica nella casa e poi si uccide di Giorgio Martinat

Ferisce a fucilate una insegnante si barrica nella casa e poi si uccide essnsd Tragedia in un appartamento nel centro di Molare Ferisce a fucilate una insegnante si barrica nella casa e poi si uccide La donna, 59 anni, raggiunta da due scariche: le è stato amputato il braccio sinistro - Il suicida aveva 32 anni e lavorava come bracciante nella cascina della vittima - Nei giorni scorsi la proprietaria gli aveva annunciato il licenziamento - Ieri sera, finito il lavoro, l'uomo è piombato nella casa dell'insegnante e dopo poche urla concitate ha fatto fuoco - La donna, sanguinante, è fuggita - Rimasto solo, il folle si è fatto saltare il cranio con un colpo (Dal nostro inviato speciale) Molare, 23 novembre. Una insegnante delle scuole medie di Molare è stata ferita con due fucilate da un salariato che intendeva licenziare: le scariche dì pallini le hanno straziato le braccia con cui si proteggeva il petto; è grave all'ospedale. Il feritore sì è poi ucciso con la stessa arma. L'insegnante si chiama Fiorentina Fiorito, 59 anni, abita in piazza Nervi 8 con il marito Angelo Gamaleri, maestro elementare a Frésonare, in provincia di Alessandria. Hanno un figlio di quattordici anni che attualmente è ospite di parenti a Novi Ligure, dove frequenta le scuole. L'uomo che l'ha colpita è Saverio Frau, di 32 anni, da Suventì (Cagliari). I Gamaleri lo avevano assunto per curare la cascina Crosta che possiedono a un paio di chilometri da Molare: qualche vigneto, una stalla con del bestiame. E' arrivato dalla Sardegna tre o quattro anni fa ed aveva già lavorato in altre cascine della zona prima di stabilirsi definitivamente in quella dei Gamalerì. Era un uomo solitario, taciturno, scontroso; viveva appartato fra la stalla, la cameretta che gli avevano assegnato e i campi. Nei giorni scorsi la signora Gamaleri aveva venduto tutto il bestiame della cascina. Aveva detto al Frau: « Mi farai lo scasso per piantare il nuovo vigneto: sarà l'ultimo lavoro che farai per me perché poi, senza bestie da accudire, non avremo più bisogno dì te ». L'annuncio aveva sconvolto il Frau che era diventato più taciturno del solito. Questa mattina è al lavoro nel vigneto con altri quattro salariati reclutati per l'occasione. Mentre gli altri piantano le nuove viti, il Frau sul trattore pratica lo scasso del terreno. Racconta Simone Palazzo; 55 anni: «Era scuro in volto, nervoso; imprecava per: che i'fllàn erano troppo stretti, borbottava tra sé in tono minaccioso. Ogni tanto prendeva una bottiglia e tracannava lunghe sorsate ». Gli chiedono: «Ha profferito qualche minaccia, qualcosa che possa spiegare quello che è accaduto dopo? ». Risponde: « No, mugugnava soltanto, non si capiva quello che diceva ». La signora Gamaleri dirige i lavori, sì trattiene a parlare con gli operai. Verso le 17 li lascia e s'incammina verso Molare. Non si sa se il Tran l'abbia accompagnata o seguita a distanza. Alle 17,30 la donna è nella sua casa in - piazza Nervi, pochi minuti dopo arriva anche il salariato. Entra in un locale del pianterreno dove un nipote della signora, Antonio De Prà, di 33 anni, conserva la doppietta calibro 12, La stacca dal muro, inserisce nelle canne due cartucce del numero 8: contengono centinaia dì pallini che sì usano per sparare ai colombi, ai tordi o alle quaglie. Poi s'infila in tasca un'altra manciata dì cartucce e sale le scale. La signora Gamaleri è in cucina, al primo piano. I vicini sentono uno scambio di frasi rapide e concitate. Poi la voce del Frau si leva in un grido: « Basta, sono stu- Fotografata tra il figlio ed il marito, l'insegnante Fiorentina Fiorito, 59 anni, gravemente ferita Ieri a Molare da un salariato agricolo che poi si è tolta la vita fo, è ora di finirla ». Subito dopo la lacerante detonazione della doppietta. L'uomo ha mirato al petto, ma la signora in un gesto istintivo ha alzato il braccio sinistro a difenderlo. La 'tnfsa'» dt pallini le stritola la mano, squarcia il polso e l'avambraccio. Ancora un urlo, la donna si getta verso le scale. La sentono chiamare: « Aiuto, aiuto! », poi una seconda detonazione. La porta sul pianerottolo, chiusa, l'ha fermata per qualche istante e il Frau ha avuto il tempo di premere per la seconda volta il grilletto. Questa volta i pallini le spappolano le dita della mano destra. Gli. inquilini del piano di sotto, la famiglia Pesce, la vedono scendere stravolta, inciampando e lasciando una scia sanguinosa sui gradini. Cercano di soccorrerla, di tamponare le ferite, telefonano per un'ambulanza e ai carabinieri. Dì sopra si sente sbattere l'uscio, poi un lungo silenzio. Pochi minuti dopo arrivano i carabinieri al comando del maresciallo Pronestì. C'è anche il maresciallo Gallo della Mobile di Alessandria, che sì trova a Molare per indagini. Sulla piazza s'è radunata una gran folla. Dicono: « Attenzione, c'è un pazzo col fucile, può sparare ancora! ». In quel momento echeggia una t rza detonazione. I carabinieri salgono cauti ma decisi con le armi spianate. La porta non è chiusa, cede alla prima pressione. L'alloggio è silenzioso. E' il maresciallo Gallo il primo a scorgere nel corridoio un corpo disteso sul pavimento in un lago di sangue. Saverio Frau ha ricaricato la doppietta, ha appoggiato il calcio per terra e la fronte sulle canne, poi lui premuto il grilletto. La scarica gli ha tagliato netta la calotta cranica all'altezza delle sopracciglia. Più tardi, dopo gli accertamenti di legge, il pretore dott. Carlesi darà l'autoriz¬ zazione di rimuovere il cadavere dello sventurato, che verrà seppellito domattina. La signora Gamaleri all'ospedale è stata operata a tarda notte dal prof. Resegotti, primario di ortopedia. Impossibile salvare il braccio sinistro, che è stato amputato sotto il gomito. Si sono dovute tagliare anche tre dita sfracellate della mano destra. Giorgio Martinat

Luoghi citati: Alessandria, Cagliari, Novi Ligure, Sardegna