La moglie dell'assassino rievoca la tragica notte dopo il crimine

La moglie dell'assassino rievoca la tragica notte dopo il crimine #/ professore d'Università ucciso e sfigurato in un'autorimessa La moglie dell'assassino rievoca la tragica notte dopo il crimine « Tra me e mio marito è finita per sempre ; sono una sarta capace, lavorerò per i miei figli. La scorsa notte arrivò a casa sconvolto, aveva sangue sui vestiti, sulle scarpe, uno spruzzo sugli occhiali. Lo guardavo atterrita e non osavo fargli domande. Alla signora Leoni, per telefono, rispose : " Stia tranquilla, l'ho lasciato a Porta Nuova, avrà incontrato amici ". L'ho vegliato nel sonno. All'alba mi rivelò la tremenda verità. Poi è fuggito» - Le ricerche: è ancora in Piemonte? passato all'estero? si è ucciso? La fotografia sul giornali, controlli alle frontiere, fonogrammi di ricerca a tutte le stazioni di carabinieri e alle questure: inutile, il tipografo Osvaldo Quero, che ha assassinato il prof. Bruno Leoni, è sfuggito finora alla cattura. Nessuna segnalazione della sua auto, una « 124 » nocciola targata TO 800225. Anche l'Interpol lo cerca, poiché si pensa che tenti di rifugiarsi in Svizzera, a Zurigo, dove abita un fratello. Chi conosce Quero afferma che è tipo capace di uccidersi, ora che è perso. Ma chi è veramente Osvaldo Quero? Lo chiediamo alla moglie, che ha vissuto con lui 13 anni. E' una donna dimessa, amara, che in questo momento ricorda soltanto le giornate peggiori del matrimonio. Le umiliazioni, le lacrime, i tradimenti sospettati e quelli scoperti. La volta che lui era con una ragazzetta a Porta Nuova ed aveva incontrato la suocera che lo aveva preso a schiaffi. Ricorda le menzogne e i conti che non tornavano perché lui faceva regali alle amiche. « Tra me e mio marito è finita, per sempre — dice Rosina Quero —. Vivrò soltanto per i miei due figli. Sono una sarta capace: riusciremo a tirare avanti». I bimbi — nove e sette anni — sono con lei e non sembrano troppo turbati dagli avvenimenti. Eppure il padre era molto affettuoso con loro. Domandiamo alla signora Quero se vuole raccontare quello che accadde la notte scorsa. «Ma sì — risponde —. Mi aveva telefonato due volte la signora Leoni chiedendomi di suo marito. Questo mi aveva messo in ansia. Alle due e mezzo Osvaldo è arrivato: aveva sangue dappertutto. Sui vestiti, perfino sulle scarpe, aveva le mani rosse ». Ma più che tutto quel sangue è stata l'espressione del marito che l'ha atterrita. Non ha creduto alla sua scusa («Ho aiutato il ferito di un incidente stradale»), ma non ha avuto il coraggio di fare domande. Lui raccontava con voce isterica, lei fissava una goccia di sangue su una lente degli occhiali. Poi è suonato il telefono, ha ri" sposto il marito: « Stia tranquilla, signora Leoni. Ho lasciato suo marito a mezzanotte e un quarto a Porta Nuova, forse avrà incontrato degli amici ». Rosina Quero lo ricorda che si toglieva i vestiti insanguinati e ne faceva un pacco, che si lavava le mani e sembrava un forsennato. Fumava ,una sigaretta dopo l'altra, aveva bevuto un'aranciata. Poi si era addormentato. Lei lo guardava e pensava: « Non può avere fatto nulla di grave, altrimenti non dormirebbe così tranquillo ». Poi ricordava le telefonate della signora Leoni e l'aria stravolta del marito, e rabbrividiva, temeva di impazzire. « Alle sette è suonata la sveglia, Osvaldo si è destato e mi ha fissata per qualche minuto. Poi mi ha detto: "Guarda, Rosina, ieri sera c'è stato un incidente, ma non è stato un incidente stradale. Ho avuto da dire con il professore. Lui mi ha colpito, io ho reagito e l'ho ucciso. E' giù nel box. Adesso dovrai pensare tu ai bambini" ». Quero non ha detto alla moglie quale è stata la causa del mortale litigio. Il sostituto Procuratore dott. Witzel, al quale è affidato il caso, ha iniziato con i carabinieri scrupolose indagini per accertare il movente. Ma sembra che non vi sia nulla più di quanto si è scoperto ieri. Cioè, il professore era scontento di Quero, che aveva incaricato di riscuotere gli affitti, voleva privarlo di questa mansione e insisteva per avere alcuni contratti di locazione per un valore di 80 mila lire. Per riaverli, aveva fissato con il Quero un appuntamento a Porta Nuova, poi era andato con luì ad Alpignano. Può sembrare strano che un uomo dai molti impegni come il prof. Leoni abbia voluto perdere del tempo per una questione di poco conto e abbia anche voluto affrontare una discussione sgrade vole. mentre avrebbe avuto altri modi per ottenere ciò che gli interessava. Il fatto è La fotografia di un momento felice: Osvaldo Quero con la moglie e uno dei figli - Il professor Bruno Leoni durante una conferenza che il professore si sentiva « preso in giro » dal Quero e voleva risolvere lui stesso questa che era diventata una « questione di principio ». L'altra sera è uscito dicendo alla moglie: « Non andare a dormire, aspettami perché tornerò presto ». Era sicuro che avrebbe sistemato facilmente quell'antipatica faccenda. Può anche sembrare strano che Quero fosse cosi attacca¬ to a un incarico — la riscossione degli affitti, — il quale in genere dà più fastidi che guadagno. Ma Quero è un uomo grigio e mediocre, quell'incarico gli dava — o credeva di averla — autorità nel¬ la casa. Pensava che ci sarebbero state malignità e maldicenza quando si sarebbe sa- j puto che l'incarico gli era stato tolto. Per lui era una questione di prestigio. Ieri i carabinieri hanno se- questrato nella casa del tipografo ricevute e altre carte. Le esamineranno per accertare l'esatta situazione contabile. (In un sopralluogo nel tragico « box » i carabinieri hanno trovato le chiavi del prof. Leoni, gettate dall'assassino tra le cartacce). C'è chi sospetta che il Quero dovesse al professore le pigioni di parecchie mensilità, per quattro o cinque milioni. Ma cjò sembra improbabile anche perché il prof. EeOhl(*uomò'preciso, non avrebbe tollerato tanto ritardo nei Versamenti; Comunque,'unr1, sorpresa non: è esclusa. Per quanto ne sa la signora Quero, suo marito se n'è andato con diecimila lire. Non è molto, ma basta per arrivare in Svizzera. Ma Quero è riuscito ad arrivarvi oppure è nascosto in qualche paese della provincia o nella stessa Torino? O si è ucciso? C'è chi crede che è tipo capace di uccidersi, ora che non ha scampo. Oggi alle 16, dalla villa di corso Casale 282, partirà il funerale del prof. Leone. Dopo le esequie nella parrocchia della Madonna del Pilone, la salma sarà trasportata al cimitero di Sassi. * * Il nostro corrispondente ci telefona da PaviaSgomento nell'ambiente universitario, per la tragica morte del prof. Bruno Leoni. La Facoltà di scienze politiche, dove l'ucciso era ordinarlo di diritto dello Stato, è chiusa per due giorni in segno di lutto, ma studenti e professori sostano a gruppi, lungamente, commentando l'atroce fatto, ricordando lo scomparso. L'illustre uomo di studio lascia nell'animo dei colleghi e del giovani che l'avevano maestro un profonde rimpianto. Dinamico, affabile, sempre prodigo di consigli, le sue opere hanno ottenuto riconoscimenti in ogni parte del mondo, i suoi testi sono fondnmentall per chi si dedica alle scienze politiche e alla giurisprudenza.