Maurizio Arena esce tranquillo da quattro ore di contestazioni

Maurizio Arena esce tranquillo da quattro ore di contestazioni Interrogato dal magistrato sui suoi rapporti con Beatrice Maurizio Arena esce tranquillo da quattro ore di contestazioni Ha detto: «Spero che la mia situazione sia ora più chiara» - In precedenza si era sfogato con i giornalisti: «Altro che guadagni favolosi. Non ho una lira e per di più con una principessa a carico » - Starebbe pensando ad un matrimonio per , procura da contrarre in Messico - Uno psicanalista esclude che si possa ridurre una persona in « totale soggezione » Maurizio Arena con l'avvocato Sotgiu ieri al Palazzo di Giustizia (Tel. Ansa) (Nostro servizio particolare) Roma, 22 novembre. Maurizio Arena sì è presentato puntualmente oggi dal magistrato che, per la sua relazione con Maria Beatrice dì Savola, lo aveva formalmente accusato, sabato scorso, di « plagio ». L'interrogatorio, che sì è svolto nello studio del procuratore capo della Repubblica, prof. Giuseppe Velotti, è durato quattro ore e un quarto, dalle 17 alle 21,15. Uscendo dall'ufficio del magistrato, Arena è apparso abbastanza tranquillo, anche se leggermente più pallido. Si è avvicinato al suo legale, Giuseppe Sotgiu, che lo attendeva in anticamera, e ha detto ai giornalisti: « Ho risposto alle numerose domande del prof. Velotti e del dott. Paolucci. Spero che la situazione sia ora più chiara. I miei accusatori avevano fatto divenire nero quel che era bianco ». L'attore era giunto con dieci minuti di anticipo sull'ora prevista. Sembrava piuttosto emozionato. Indossava uno stretto soprabito color grigio antracite su vestito scu ro con cravatta blu. Aveva barba e baffi « Non sono riuscito a fargliela tagliare », avrebbe detto più tardi l'avv. Sotgiu. Ad attendere Arena c'erano decine di giornalisti e di totoreporters e alcune donne m grembiule azzurro, le addette alla pulizia degli uffici. « Bravo Maurizio! », gli hanno gridato battendo le mani. Il fusto della Garbatetta le ha salutate con un gesto Mentre attendeva di essere ricevuto dai magistrati, egli ha scambiato qualche parola con i cronisti. « Tn amore — ha detto — è sempre la don na che decide. Signori, io non sono un mago. Non ho speculato su questa storia. SI è parlato di milioni, di guadagni favolosi, ma è tutto falso, vi assicuro. Non ho una lira, questa è la verità. E per di più con una principessa a carico ». Gli è stato chiesto se fosse vera la notizia secondo la quale lui e Beatrice sarebbero andati mercoledì scorso dal notaio Italo Gazzilli per impostare le pratiche necessarie ad un matrimonio per procura da contrarre in Messico, a Ciudad Juarez Ila città dei matrimoni e divorzi facili). Sì dice che all'incontro con il notaio fosse presente anche l'avv. Giulio Monelli, uno dei più noti matrimonialisti romani. Arena ha preferito non rispondere all'insidiosa domanda; sembra che il magistrato abbia di¬ sposto particolari accertamenti in merito: le « procure» potrebbero infatti, in un eventuale procedimento, acquistare il valore di « corpo di reato ». Sull'interrogatorio si conosce poco, perché coperto dal segreto istruttorio. Dalla sua lunghezza si arguisce facilmente che Maurizio Di Lorenzo ha dovuto rispondere ad una serie interminabile di domande e di contestazioni. Per difendersi dall'accusa dì plagio. Arena ha rifatto tutta la storia della sua relazione con Beatrice. La sua tesi difensiva può essere, agevolmente ricostruita da unaspecie-dtoìprocesso cui egli si è lasciato sottoporre nella sede del settimanale L'Espresso. Nell'esame cui è stato sottoposto da tre giornalisti e dal prof. Nicola Perrottì, presidente dell'Istituto di psicanalisi, Maurizio Arena ha escluso di avere fatto uso di stupefacenti o di averli fatti prendere a qualcuno. In merito alla presunta fuga dalla casa di cura di Ginevra, dove la principessa fu ricoverata dopo il tentativo di suicidio. Maurizio Arena ha dichiarato che il suo stesso medico la incoraggiò a lasciare l'ospedale. Egli non ha alzato le mani su Beatrice e non l'ha mai fatta ubriacare, qualsiasi cosa dica la sua ex domestica Maria Rinaldi. Il prof. Perrottì ha concluso il « processo » ad Arena sostenendo che, dal punto di vista psicologico, non esiste la possibilità di ridurre una persona in proprio totale dominio. « Se ne è parlato in sede scientifica, — ha detto — quando si studiava l'ipnosi. L'esperienza dell'ipnosi ci dice che anche in questo c'è un limite e il lìmite è rappresentato dal super-io della persona ipnotizzata. Se ne è dedotto quindi che la possibilità di impossessarsi della psiche altrui non esiste, a meno che non vi sia l'aiuto di qualche strumenta indiretto, per esempio la droga ». Dopo V interrogatorio di Hllllllllllllllllllllllllllllltllltlllllllllllllllllllllltltlllllllltlllllllllllltlltlllllllllllllllllllllllllllltllllllllllllllllllllllllllllllllllltlltltllllllllllllllllllllll Beatrice, avvenuto quattro giorni fa, e quello odierno di Maurizio Arena, i magistrati che si occupano della loro vicenda ascolteranno nei prossimi giorni altre persone. Solo dopo avere raccolto tutti gli elementi necessari essi saranno in grado di prendere una decisione: lasciar cadere la denuncia con una richiesta di archiviazione o portare avanti il procedimento giudiziario contro l'attore. Gianfr co Fra-^i

Luoghi citati: Ciudad, Ginevra, Messico, Roma