L'infermiera di Novara conferma «Il professore tentò di insidiarmi»

L'infermiera di Novara conferma «Il professore tentò di insidiarmi» Il presunto scandalo all'Ospedale Maggiore L'infermiera di Novara conferma «Il professore tentò di insidiarmi» La donna, 36 anni, è stata querelata per diffamazione dal prof. Salvatore Cilio (42 anni) membro del Consiglio di amministrazione del nosocomio - Questi dice: «Tutto falso, ho la coscienza tranquilla» I Dal nostro inviato speciale) Novara, 22 novembre. Un'inserviente dell'Ospedale Maggiore di Novara, Concetta Corninoli di 36 anni, corso Vercelli 55. accusa uno del membri del Consiglio di amministrazione di averla insidiata. L'accusato, il prof. Salvatore Cilio, 42 anni, insegnante di educazione fisica, risponde con una querela per diffamazione, concedendo ampia facoltà di prova. Un episodio di cui la cronaca non avrebbe forse motivo di occuparsi, se attorno al caso non si accendesse una grossa battaglia politica; interrogazioni al sindaco, polemiche, voci incontrollate e spesso esagerate. Ma che cosa è accaduto in mm Il prof. Salvatore Cilio e l'infermiera Concetta Corninoli, 36 anni, che è stata querelata per diffamazione realtà? Ascoltiamo 1 protagonisti. Concetta Corninoli ribadisce l'accusa. Racconta: « Non ricordo precisamente il giorno, ma doveva essere nel giugno scorso, mi rivolsi al prof. Cilio per chiedere un trasferimento. Da dieci anni sono in servizio al reparto maternità di S.- Giuliano, con pesanti turni di notte. Volevo, se possibile, passare al reparto radiologico ». Il prof. Cilio la riceve nel suo studio, ascolta la richiesta, le assicura 11 suo interessamento. «Disse — afferma Concetta Corninoli — che mi avrebbe accontentata. Una settimana dopo mi mandò a chiamare. Questa volta non mi fece più sedere davanti alla sua scrivania, ma sul divano. Mi chiese del mio lavoro, ripetè: "Stia tranquilla, questo favore glielo faccio". Poi aggiunse che ero una bella donna, che gli piacevo: io ascoltai stupefatta, poi, quando capii dove intendeva parare, mi alzai di scatto e mi diressi alla porta. Mi raggiunse sull'uscio, mi esortò a rimanere tranquilla, poi mi prese per le spalle e fece il gesto di abbracciarmi. Ma mi divincolai e uscii ». Aggiunge: « Mi mandò di nuovo a chiamare cinque o sei giorni dopo, ma non mi presentai. Ero rassegnata a non ottenere il trasferimento e non dissi nulla dell'accaduto ». Pochi giorni dopo, le arri-' va l'ordine di trasferimento. Ma non al reparto radiologico. All'ospedale geriatrico De Pagave: gli stessi turni di notte, un servizio più pesante e ingrato. « Comunque — dice Concetta Corninoli — mi sarei rassegnata anche a questo, se il prof. Cilio non avesse continuato a chiedere di me. per telefono o informandosi dei miei turni dalle colleghe. L'ultima volta fu il 10 ottobre. Allora decisi di porre fine a questa situazione ». L'11 ottobre chiede di essere ricevuta dal presidente, prof. Carlo Franchini, e gli chiede di intervenire. Questo colloquio a due non integra il reato di diffamazione che sussiste, dice il codice, quando « si offende l'altrui reputazione comunicando con più persone ». Ma subito dopo il presidente chiama un altro testimone, fa ripetere il racconto lo verbalizza e lo spedisce al Sindaco e al Prefetto, a titolo informativo. Così viene informata anche la magistratura. Ed a questo punto il prof. Cilio reagisce. Già in precedenza, durante una seduta del consiglio di amministrazione dell'ospedale, gli erano state contestate le accuse. Aveva ribattuto che erano false e si era riservato di tutelare in ogni modo la propria onorabilità. Ora incarica l'avv. Seba¬ stiano Cocco di presentare" querela per diffamazione, con facoltà di prova. Ci ha dichiarato: « Le accuse sono false. Ho parlato con la signora Corninoli due volte in tutto: l'ultima è stata il due maggio scorso. E' vero: si era rivolta a me per ottenere il trasferimento al reparto radiologico. Le assicurai il mio interessamento e ne parlai al direttore sanitario, prof. Ezio Fumagalli. Null'altro ». Chiediamo se è vero che ha rassegnato il suo mandato nelle mani del partito socialista, a cui appartiene. Risponde: « Non intendo prendere così sul serio queste false accuse. Sarebbe troppo facile togliere di mezzo qualcuno soltanto con una calunnili ». Ora la parola è alla magistratura, g. ra.

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