Tre oleifici chiusi a Genova
Tre oleifici chiusi a Genova Per sofisticazioni alimentari Tre oleifici chiusi a Genova Due arresti: il direttore della raffinerìa «Vernazza » e un sodo della ditta « Borzoli » - Denunciato a piede libero il contitolare della «Merello» (Dal nostro corrispondente) Genova, 20 novembre. Si torna a parlare di frodi olearie. Tre ordini di cattura, due denunce a piede libero,.tre stabilimenti chiusi e posti sotto sequestro assieme ad ingenti partite d'olio (pare del valore di due miliardi) hanno concluso la prima fase di una complessa indagine condotta dai vigili sanitari del comune di Genova in collaborazione con i carabinieri del Nas. Dei tre ordini di cattura, due sono già stati eseguiti e riguardano il dottore in chimica Silvestro Vernazza, 40 anni, direttore delle raffinerie olii vegetali « Figli di Giuseppe Vernazza, nuova gestione», e Mario Gatti, 59 anni, socio della società a responsabilità limitata « Borzoli » (proprietaria di una raffineria in passo Ruscarolo 67 a Sestri Ponente); è invece sfuggito alla cattura l'altro socio della « Borzoli », Giuseppe Salvemini. Le due persone denunciate a piede Ubero sono: Paolo Fraccacreta, titolare delle raffinerie « Vernazza », e Gian Piero Merello, contitolare d'una fabbrica per la lavorazione di olii e grassi situata a Pontedecimo, in via San Quirino 115 rosso. I tre stabilimenti chiusi per ordine dell'autorità giudiziaria sono appunto quelli della « Vernazza » della « Borzoli » e della «Merello ». Sono quattro 1 capi d'accusa contestati ai cinque protagonisti di questo nuovo caso di frode. Il primo parla di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari pericolose alla salute pubblica; il secondo di truffa aggravata; il terzo di frode nell'esercizio del commercio; il quarto di violazione della legge sugli olii. Un comunicato emesso stasera dall'assessorato all'Igiene e Sanità del comune di Genova, chiarisce i termini dell'accusa affermando che «i responsabili delle ditte "Vernazza" e "Borzoli", in concorso fra loro e in concorso con altre persone tra cui il titolare della fabbrica " Merello ", impiegavano nella preparazione degli olii da destinarsi all'alimentazione dell'uomo mescolanze e trattamenti non regolamentari» e che gli stessi « detenevano per vendere e vendevano olio d'oliva per l'alimentazione umana miscelato con altre sostanze non consentite ». Nell'ordinanza emessa oggi dal magistrato incaricato dell'istruttoria, il sostituto procuratore dott. Mario Sossi, e con la quale viene appunto disposta la chiusura delle raffinerie «Vernazza» e « Borzoli » è detto tra l'altro che l'ispezione compiuta dai vigili sanitari nei due stabilimenti ha accertato «la lavorazione clandestina, a mezzo di esteriflcatori e con l'impiego di sostanze denaturate oleose, di materie destinate ad essere impiegate per legge esclusivamente all'industria non alimentare, ma in' concreto usate e smerciate per l'alimentazione umana ». L'accertamento, sempre stando alle risultanze, è stato confortato dai referti d'analisi del laboratori- chimico provinciale d'igiene e profilassi: nell'olio d'oliva e di sansa messo in commercio dalla «Vernazza» è stata riscontrata la presenza di metalli pesanti (zinco e ferro, che avevano funzioni catalizzatrici). La tecnica delle sofisticazioni è ormai nota: i residui della depurazione dell'olio invece di diventare sapone diventano oleine, dopo essere stati separati oon un certo procedimento chimico. Le oleine vengono a loro volta esterificate, cioè private dell'eccessiva acidità, assumendo caratteristiche chimicamente identiche all'olio d'oliva: aggiungendo un po' d'olio autentico il gioco è fatto. Ai provvedimenti di rigore presi dal magistrato nei confronti di 're persone (gli ordini di-cattura sono stati emessi sabato scorso) sono seguiti anche provvedimenti cautelativi d'una certa imponenza, quale la completa chiusura dei tre stabilimen ti (che danno lavoro a una trentina di persone) e il sequestro «in tutto il territO' rio nazionale di tutte le partite di olio prodotte dallo stabilimento " Vernazza " ». Non sono stati ancora resi noti i rapporti che intercorrevano fra le tre aziende coinvolte nella frode: a questo proposito l'indagine è ancora in corso e suscettibile tìi altri clamorosi sviluppi (già si parla stasera di nuovi ordini di cattura). Un capitolo a parte riguarda una importante raffineria di Isoverde, nell'entroterra genovese: i carabinieri del Nas hanno denunciato alla pretura il titolare avendo accertato che nei capannoni dello stabilimento le materie prime alimentari non erano state separate, come prescrive la legge, dalle materie prime industriali. f. d.
Persone citate: Gian Piero Merello, Giuseppe Salvemini, Giuseppe Vernazza, Mario Gatti, Mario Sossi, Merello, Paolo Fraccacreta, Silvestro Vernazza
Luoghi citati: Genova, Sestri Ponente
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