Sesso? No, soltanto sudiciume

Sesso? No, soltanto sudiciume Sesso? No, soltanto sudiciume Un insegnante ha scritto a « Specchio dei tempi » indignato dalle « pubblicazioni pornografiche » che traboccano nelle edicole. Ne abbiamo sfogliate alcune per renderci conto. Che dire? Non abbiamo alcuna intenzione di fare un discorso moralistico. Siamo convinti che, da una generazione all'altra, parecchie cose sono cambiate: oggi, certe fotografie che espongono senza falsi pudori il nudo, turbano le immaginazioni assai meno di ieri. E' anche una questione di malizia e dì ipocrisia. Prima della guerra, il manifesto (diventato classico) di un aperitivo mostrava un uomo e una donna — completamente vestiti — che si rubavano un bacio nella penombra di un salotto gozzaniano. Ha eccitato più la fantasia quel manifesto, che tutti quelli di oggi che fanno pubblicità alle calze o alle creme per la pelle servendosi di una donna vestita di niente. Non è il nudo che disturba od offende, ma la malizia e la volgarità, la sguaiatezza e la pornografia. Nelle riviste « sexy » che indignano l'insegnante di Castagnole vi sono goffe vicende, tuttavia le trame sono soltanto pretesti per fare passare i protagonisti da un letto all'altro. Perversione e sadismo non sono nemmeno dosati con astuzia, ma riempiono ogni pagina, fino alla nausea o alla noia. 1 dialoghi sono sgrammaticati, ridicoli, triviali. Non c'è una luce di umanità, di poesia o di intelligenza! Il numero di queste pubblicazioni cresce e tutte prosperano. Non è tanto questione di pudore, quanto di buon gusto. Un grande numero di persone non hanno la fortuna di avere buon gusto, o almeno dignità, ed è naturale che siano lettori di queste riviste. Comunque, sono padroni di rotolarsi nella volgarità: resta un affare privato. E' grave, invece, che la vendita di queste pubblicazioni sia assolutamente libera. Si trovano tra le mani di ragazzi che hanno 13-14 anni. E' l'età in cui si vengono a sapere le cose del mondo: i ragazzi rischiano d'apprenderle nel modo più cinico e sguaiato. Abbiamo premesso che non intendiamo fare discorsi moralistici, ma insistiamo su un punto: il buon gusto. Che dignità, rispetto e decoro potranno avere i ragazzi educati da queste turpi riviste?