«Lasciami bere»

«Lasciami bere» Un disco di Patrick Samson «Lasciami bere» Patrick Samson Set: Lasciami bere e Sono nero: Fonit SPF 31209; disco a 45 giri e 17 cm. Ecco un altro complesso di strumentisti e cantanti moderni. Hanno successo, li invitano dappertutto, « Bandiera gialla » e « Settevoci » comprese. Queste trasmissioni televisive, per quanto criticabili possano essere, costituiscono bene o male un punto d'arrivo. Ascoltiamo dunque il disco recentemente inciso dal gruppo di Patrick Samson: esso contiene due canzoni, Gin hou se, grande successo amerino, tradotto in Lasciami be re, e Give and take. altro successo d'oltre oceano, traI dotto da noi in Sono nero. Niente canzone di protesta I e neppure quella d'amore, j bensì due brani di buona | musica moderna, sui quali i sono stati ricamati testi boi naccioni che rispecchiano gli alti e i bassi di chi non ha un bel niente da fare dalla mattina alla sera. In una canzone il rimedio magico ad ogni difficoltà è costituito dalla « amata bottiglia di gin », nell'altra, l'argomento persuasivo per la ragazza che lo ha piantato, è la minaccia che egli sarebbe diventato di umore nero (cosa in cui non crede neppure luì, tanto si diverte a minacciare!). Ecco dunque l'atmosfera delle due canzoni e il loro carattere futile. Sono nero è musicalmente migliore ed è anche cantata e suonata con più disinvoltura dal complesso di Patrick Samson.' Nel Lasciami bere, le pretese di Patrick Samson sono maggiori: egli vorrebbe «fare » lo stile dei grandi jazzisti negri, vorrebbe imitare la inimitabile voce del vecchio Satchmo (Armstrong), e a dir vero non ci riesce. r. la.

Persone citate: Armstrong, Patrick Samson