Un milione di italiani oggi votano per le amministrative di Fausto De Luca

Un milione di italiani oggi votano per le amministrative Un milione di italiani oggi votano per le amministrative Debbono essere rinnovali 178 Consigli comunali e uno provinciale (Forlì) (Nostro servizio particolare) Roma, 11 novembre. I risultati delle elezioni amministrative di domani, in cui voteranno circa un milione di persone, si conosceranno lunedi sera. Già oggi, nei centri interessati, sono cominciate le operazioni organizzative nei seggi. Devono essere rinnovati 178 consigli comunali, fra i quali due capoluoghi di provincia: Forlì e Lecce; e il consiglio provinciale di Forlì, al quale sono interessate le popolazioni di 50 comuni. Oltre ai due capoluoghi, sono nell'elenco altri 57 comuni con popolazione superiore ai 5 mila abitanti, dove si voterà col sistema proporzionale. Fra questi i principali sono Trofarello e Trecate in Piemonte, Amalfi in Campania, Gioia del Colle in Puglia. I comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti, dove si voterà con il sistema maggioritario, sono 119. I comuni interessati alla consultazione sono sparsi in quasi tutte le regioni del paese; per questo motivo le elezioni di domani sono considerate un interessante elemento orientativo prima delle elezioni politiche generali del prossimo anno. Gli elettori sono esattamente 986.926, di cui 476.934 uomini e 509 mila 992 donne. La campagna elettorale, influenzata soprattutto dal dibattito alla Camera sulle Regioni che ha sottolineato, fra l'altro, i gravi problemi degli enti locali (disavanzi crescenti, indebitamento complessivo giunto a seimila miliardi, è stata assai vivace, con punte di asprezza anche all'interno della maggioranza. II ministro dell'Industria Andreotti (de), chiudendo a Itri (nel Lazio) la campagna elettorale, ha messo in rilievo la for,za della de che, dopo 20 anni di gestione del potere, è « più rilevante che mai: 6 mila sindaci, 70 presidenti di amministrazioni provinciali, cinque presidenti di Regione, stanno a dimostrare che la de è valida più di prima per amministrare il nostro paese». Riferendosi a temi più generali, Andreotti si è detto sicuro che se sul divorzio fosse indetto un referendum popolare, «si darebbe senz'altro un colpo definitivo ad ogni discussione sull'argomento »- Per il ministro socialista Mariotti, proprio le conside¬ razioni di Andreotti devono spingere gli elettori a cambiare le cose. « Se vogliamo rinnovare lo Stato — ha detto a Carmignano (Firenze) — bisogna rinnovare, a tutti i livelli, la classe dirigente. Da 25 anni sono sempre gli stessi uomini a guidare gli affari pubblici. La concentrazione del potere in poche mani porta alla stasi, favorisce la corruzione e delude i giovani, mentre Vavvicendamento dei quadri è la prova della vitalità di una democrazia moderna ». Mariotti ha detto che « bisognerebbe chiedere alla de perché in tanti anni di potere non aveva mai fatto una riforma di fondo. Bisogna constatare che solo con i so¬ cialisti al governo si è cominciato a parlare di riforme». A proposito della riforma ospedaliera, ha notato che «sono tre anni che se ne parla, ed è tempo che si arresti la tattica ritardatrice della de ». Della necessità di approvare la riforma tributaria ha parlato il ministro Preti a Cento (Ferrara), rilevando che senza di essa «le nostre esportazioni nell'area del Mercato Comune si troveranno in grave disagio e sarà impossibile la costruzione di un sistema di sicurezza sociale ». Fausto De Luca (Vedere a pag. 19 i servizi sulle elezioni in Piemonte)

Persone citate: Andreotti, Mariotti, Preti