Operaio ucciso con un calle alla stricnina Arrestata la giovane vedova e ramante

Operaio ucciso con un calle alla stricnina Arrestata la giovane vedova e ramante Operaio ucciso con un calle alla stricnina Arrestata la giovane vedova e ramante In provincia di Padova - La donna, madre di tre figli, ha 23 anni; l'amico è un commerciante quarantenne, padre di 7 ragazzi Nessuno dei due ha confessato, pur facendo gravi ammissioni - La giovane ha detto di avere messo nel caffè una « cosa » ricevuta dal negoziante: aveva creduto si trattasse di un filtro d'amore - L'uomo non ha negato, ma si è rifiutato di dire cosa era La vittima Libero Rizzato, 25 anni, fotografato con due dei figli e con la moglie ventitreenne Gabriella Baracco accusata di averlo avvelenato (Telefoto Moisio) (Dal nostro inviato speciale) Padova, 10 novembre. Una vedova di 23 anni e il suo « a?nico » sono stati arrestati sotto l'imputazione di aver ucciso con la stricnina il marito della donna. Il delitto fu compiuto dieci mesi fa e soltanto in questi giorni le indagini, ordinate e dirette dal Procuratore della Repubblica dott. Faìs. sono giunte alla conclusione Ma ci sono ancora dei punti oscuri da chiarire per cui gli arrestati dovranno essere sottoposti ad altri interrogatori. Finora essi non hanno confessato, tuttavia hanno fatto delle ammissioni molto gravi che probabilmente preludono alla confessione aperta. I protagonisti sono, un operaio, la vittima, un'infermiera, la moglie, un commerciante in liquori, l'« amico ». Gente semplice, di livello mentale non molto elevato; nella vicenda entrano le eccessive bevute all'osteria, t maltrattamenti, le percosse, i filtri d'amore e, come s'è visto, la stricnina. La vittima è Libero Rizzato, di 25 anni; sei anni fa aveva sposato Gabriella Baracco che allora aveva appena 17 anni Dalla loro unione sono nati tre figli, Fabio di 5 anni, Roberto di 3 e Gian na di 2. Un matrimonio non felice. Nei primi mesi del '66 il Rizzato ottiene in gestione un distributore di carburante a Fratte di Santa Giustina in Colle. Nel chiosco in genere ci sta l'uomo, ma a volte anche la moglie. Lì vicino c'è un'osteria che è frequentata saltuariamente da Oddone Zanatto, 40 anni, sposato, padre di sette figli, commerciante in liquori e residente a San Giorgio in Brenta Ogni volta che lo Zanatto passa per Fratte, si ferma nell'oste ria a raccogliere gli ordini della merce; conosce così il Rizzato e sua moglie. Diventano amici, evidentemente più con la donna che con il marito, visto come sono poi andate le cose. Il Rizzato non sospetta nulla. D'ai tra parte la Baracco e lo Zanatto. nel corso degli Inter rogatari cui sono stati sotto posti da mercoledì, giorno dell'arresto, hanno negato nella maniera più assoluta dì avere mai avuto dei rapporti intimi. La loro — dicono — era una amicizia affettuosa Lei gli aveva confidato le sue sventure causate dal conte gno del marito nei suoi con fronti e lui l'aveva incorag giata a sopportare in attesa di tempi migliori. Comunque, stiamo agli eventi. Nel dicembre del '66 il Rizzato decide di abban[donare il chiosco di benzina e di trasferirsi a Vigonza: ha trovato lavoro in un paese vicino, Noventa Padovana, nella fabbrica Marco Zara che produce telai da bicicletta e nella quale lavora anche suo fratello Nerone. La famiglia va ad abitare in una casetta a un piano: un appartamento piccolo, ma decoroso e lindo. Non c'è più l'occasione di incontri con lo Zanatto, ma evidentemente i due si vedono lo stesso. La « disgrazia » accade il 14 gennaio di quest'anno, [la famiglia si è trasferita a Vigonza. La mattina di quel giorno, alle 8, il Rizzato esce come al solito per andare a lavorare. Sale sul ciclomotore, fa trecento metri e si ferma in un bar a bere un « cicchetto ». Ma non fa in tempo a ordinarlo: appena varcata la soglia viene colto da forti dolori viscerali, cade addirittura a terra e si contorce per gli atroci spasimi. Telefonano alla Croce Verde che lo porta all'ospedale di Padova, ma venti minuti dopo muore. Le cause del decesso sono incerte. I carabinieri compilano il rapporto e lo mandano alla Procura della Repubblica. Il Procuratore dott. Fais, che ha assunto il suo ufficio da venti giorni, non crede all'infarto o alla peritonite, ordina l'autopsia che viene compiuta dal prof. Mario Marigo dell'Istituto di medicina legale di Padova. L'esito non lascia dubbi: il Rizzato è morto per stricnina e il vele7io deve essere stato preso in dose forte, non medicinale, perché le tracce sono nei visceri. Le ipotesi sono due: suicidio o delitto. Il Procuratore esclude il suicidio e ordina ai carabinieri del Nucleo di polizia giudiziaria della Procura un'indagine serrata che lui stesso dirigerà. In questi mesi gli inquirenti lianno via via raccolto le prove che ora sono servite per emettere il Mandato di cattura contro i due per « concorso in omicidio volontario pluriaggravato col mezzo di sostanze venefiche e con la premeditazione »; a carico della Baracco c'è anche l'aggravante del rapporto di parentela. Dopo la morte del Rizzato, la vedova è andata a vivere con i propri genitori a Camposampiero e si è occupata presso il loca¬ cioè circa un mese dopo che Oddone Zanatto, arrestato per complicità con la giovane amante [TelefJ le ospedale come infermiera. Interrogati separatamente, la donna e l'« amico » hanno fornito versioni contrastanti. Lei, dopo avere negato a lungo, ha finito per ammettere che in quella tragica mattina del 14 gennaio, preparando il caffè al marito che stava per recarsi al lavoro, aveva messo nella tazza quella « cosa » che aveva ricevuto dallo Zanatto. Afferma che non sapeva che fosse stricnina e che se anche glielo avessero detto non era a conoscenza che la stricnina fosse un veleno. Riteneva che quella « cosa » fosse un « filtro d'amore». Quando lei aveva confidato le sue pene familiari allo Zanatto, questi le aveva promesso il « filtro » che avrebbe trasformato suo marito rendendolo astemio e tutto dedito alla famìglia. Una versione poco credibile. C'era da aspettarsi che anche l'amico confortatore la ripetesse uguale nel corso degli interrogatori: invece, a quanto risulterebbe, lui ha, sì, ammesso di avere dato alla donna una « cosa », ma non ha voluto precisare perché gliel'ha data e dove l'ha acquistata. Sono elementi che saranno appurati nel corso delle indagini. II delitto scoparlo dopo elicci smessi di Indagini

Luoghi citati: Brenta, Camposampiero, Indagini, Noventa Padovana, Padova, Santa Giustina In Colle, Vigonza