Ogni secondo, consumava 15 tonnellate di carburante

Ogni secondo, consumava 15 tonnellate di carburante Ogni secondo, consumava 15 tonnellate di carburante | (Dal nostro corrispondente) Washington, 9 novembre. Dalla base spaziale americaria di Cape Kennedy è stato lanciato oggi il gigantesco Saturno 5, il razzo più potente che mai sia stato costruito e che dovrà essere adoperato entro il 1970, per portare sulla Luna gli uomini del progetto Apollo. E' l'esperienza più entusiasmante, anche se puramente 'strumentale e cioè senza il ■foncorso di piloti, che sia mai stata tentata dai tecnici della Nasa. Alle 7 della mattina — le 13 ora italiana — il Saturno (alto 110 metri come un grattacielo di 36 piani) si è alzato dalla piattaforma di lancio di Cape Kennedy, 'ed ha messo in orbita a 188 chilometri d'altezza una nave spaziale Apollo. Poco più di otto ore più tardi l'Apollo — che ha effettuato questo volo senza equipaggio — è tornato sulla Terra andando a finire con una manovra di precisione perfetta a poca distanza dalla portaerei « Bennington », l'ammiraglia della squadra incaricata del recupero. L'ammaraggio ha avuto luogo nel Pacifico orientale a circa mille chilometri di distanza dalle Isole Hawaii. Il significato del volo per gli americani è enorme. Dimostra che gli scienziati americani sono riusciti a mettere a punto un razzo con una spinta sufficiente a mandare un'astronave Apollo sulla Luna. Le speranze che l'esplorazione lunare possa avere luogo prima della fine del 1969 tornano a farsi concrete. E c'è di più: gli americani sono riusciti a costruire un razzo che ha una forza di spinta maggiore di quasi due volte quella dei più forti razzi sovietici. La gara tra Stati Uniti e Unione Sovietica per là supremazia nello spazio è lungi dall'essere conclusa. Gli americani potrebbero ancora giungere per primi alla prima grande tappa,- l'invio di un equipaggio umano-sul: la Luna. Il programma Apollo, che dopa la morte nel, gennaio di quest'anno degli astronauti Grissom, 'Wpite e Chaffee — bruciati vivi durante una prova a terra.— sembrava essersi arenato è, grazie alla prova di oggi, di nuovo vivo e vitale. Veniamo alla cronaca. Bruciando 15 tonnellate al secondo di una miscèla di kerosene e di ossìgeno liquido, i cinque motori del Saturno (peso complessivo, con il carburante, 3100 tonnellate), hanno prodotto una spinta complessiva di 3 milioni e 400 mila chili necessari per innalzare il complesso in ària. Circondato da una spessa nube di fumo, lasciando dietro di sé una lunga scia di fiamme, l'enorme razzo, l'ultimo nato dell'arsenale spaziale americano, sì è distaccato dalla torre 39 di Cape Kennedy alle 13 precise, con un frastuono spaventosa, le si è innalzata iórjWdamente nel cielo della, Fiorida alla presenza di óltre mille rappresentanti delle industrie che hanno costruito i tre stadi e la cabina spaziale Apollo, di alcune centinaia di giornalisti venuti da tutte le parti del mondo, di un folto gruppo di tecnici e di funzionari della Nasa e dei tre cosmonauti che per primi voleranno su una cabina Apollo: Walter Schirra, Walter Cunningham e Don Eisele. I due primi stadi del razzo si sono staccati durante l'ascesa. L'Apollo che portava ancora dietro di sé il terzo stadio del Saturno è entrato in orbita alle 13,12. Tre ore più tardi, il terzo stadio che funziona grazie a una miscela a idrogeno è stato riacceso e ha portato la nave spaziale su un'orbita a diciassettemila chilometri dalla Terra e, poi, a oltre diciottomila. E' stata una specie di prova del volo verso la Luna. Il terzo stadio del Saturno è quello infatti che dovrà portare a bordo l'equipaggio americano che tenterà per primo una esplorazione spaziale, cioè completamente fuori dall'orbita della Terra. Il vettore dovrà,, oltre a ciò, riportare indietro la navicella, dalla Luna alla Terra. Il problema di avere un razzo sufficientemente potente per consentire questo genere di manovre era fino ad oggi la maggiore difficoltà che la scienza spaziale americana dovesse risolvere. Tutto è avvenuto regolarmente secondo il piano di volo: esso prevedeva che i primi due stadi collocassero il terzo stadio e la cabina spaziale (il cui peso complessivo è di 126 tonnellate, rappresentate in parte, durante questo viaggio, da zavorra) in un'orbita circolare a 188 chilometri dalla Terra. II volo è apparso veramente perfetto; dopo aver completato due orbite i motori del terzo stadio sono stati riaccesi e hanno collocato la cabina Apollo in un'orbita il cui apogeo era di 17.280 chilometri. Successivamente, dopo la separazione del terzo stadio dalla cabina, un piccolo motore contenuto nella cabina stessa è stato a sua volta acceso e ha portato l'apogeo dell'orbita della cabina Apollo a 18.340 chilometri. Questo motore è stato infine nuovamente acceso per aumentare la velocità della cabina spaziale fino a portarla a 40 mila chilometri orari, velocità alla quale i cosmonauti rientre¬ ranno a terra dalla Luna. Finora, nei voli orbitali è stata raggiunta soltanto una velocità di 28 mila chilometri orari ed uno degli obiettivi del volo odierno è stato appunto quello di accertare che lo scudo anti-termico del quale è dotata la cabina è in grado di resistere all'intenso calore (circa 2480 gradi centigradi) prodotto dall'attrito con gli strati d'aria. Riaccendere t motori del Saturno ha provocato atti¬ Il «Saturno V» vola verso lo spazio sprigionando una scia incandescente (Tel. ÀP)

Luoghi citati: Hawaii, Stati Uniti, Unione Sovietica, Washington