Anche ieri oltre duemila studenti hanno scioperato nelle scuole di Novara di Giuliano Marchesini

Anche ieri oltre duemila studenti hanno scioperato nelle scuole di Novara MAGO CORTEO PER M VIE DELLA CITTA' CON CANTI M PROTESTA Anche ieri oltre duemila studenti hanno scioperato nelle scuole di Novara Sono gli allievi dell'Istituto industriale « Omar » e del « Mossotti » per ragionieri e geometri - Lamentano la mancanza di professori, l'insufficienza delle attrezzature e il rigido regolamento scolastico - Il provveditore agli studi ha invitato i presidi a severi provvedimenti contro i promotori della manifestazione (Dal nostro inviato speciale) Novara, 7 novembre. Un altro massiccio sciopero di studenti stamane a Novara. Rispetto a ieri, le schiere si sono notevolmente infittite: agli allievi dell'istituto industriale « Omar » sì sono aggiunti quelli dell'istituto « Mossotti » per ragionieri e geometri. In complesso, oltre duemila giovani, che sono sfilati in un lungo corteo per le vie della città. Secondo quanto, sostengono i dimostranti, la loro agitazione è motivata da un certo numero di problemi, dalla mancanza di insegnanti alla presunta insufficienza delle attrezzature scolastiche, alle norme del regolamento interno giudicate troppo severe. La manifestazione è cominciata alle 8. Gli allievi dell'« Omar », i libri sottobraccio, si sono radunati come ogni mattina davanti alla scuola, ma all'ora di inizio delle lezioni la campanella ha suonato invano: i giovani, dopo intense consultazioni, avevano deciso di ripetere lo sciopero di ieri. Nell'istituto è entrata soltanto una delegazione, i cui componenti hanno chiesto ed ottenuto di conferire con il preside ing. Luigi Buscaglia. « Gli abbiamo esposto le nostre lamentele — dicono — soprattutto per il fatto che nella nostra scuola mancano ancora parecchi professori. Ma il preside ci ha risposto che i motivi erano infondati ed ha censurato severamente la nostra decisione ». Uscita con questa sconfitta diplomatica, la delegazione ha dato il via alla nuova manifestazione. Gli studenti si sono incolonnati e si sono messi in marcia, hanno raggiunto la sede dell'istituto « Mossotti », dove un migliaio di allievi ragionieri e geometri sono andati ad ingrossare le file. Poi il corteo ha attraversato le strade del centro: è stata una sfilata ordinata, senza incidenti. Gli agenti di polizia, che lungo tutto il percorso hanno sorvegliato l'andamento della dimostrazione, non sono mai dovuti intervenire per sedare principi di tumulti. I duemila studenti sono quindi andati davanti all'agenzia di un quotidiano per manifestare gli aspetti della loro agitazione di ieri e dì quella odierna. Canta vano, con versi improvvisati per la strada, sull'aria dì una nota canzone. Nel primo pomeriggio, una rappresentanza è stata rice vuta nella redazione del giornale. « E' vero, dobbiamo ammetterlo — hanno detto — che alcuni di noi non si erano resi conto dei motivi precisi dello sciopero e ci avevano seguiti unicamente per solidarietà. Ma vogliamo precisare che comunque il nostro non è un pretesto per inventare una vacanza ». I promotori della manifefestazione hanno emesso una specie di comunicato in cui sono elencate le ragioni che essi adducono per la loro protesta. Per quanto riguarda l'istituto « Omar », si sostiene prima di tutto che « a tutt'oggi, dopo un mese dall'inizio delle lezioni, parecchi sono i posti ancora vacanti nei ruoli di insegnamento, per cui gli studenti si vedono costretti a riduzioni di orario ed a supplenze inadatte e non qualificate ». La seconda lamentela si riferisce al regolamento dell'istituto, ritenuto eccessivamente rigido. « Da due anni a questa parte — è detto nella nota — si è giunti al punto che le assenze degli allievi, le quali prima non richiedevano alcuna giustificazione personale del familiari, ora devono essere legalizzate dal la presenza dei genitori alla segreteria dell'istituto, quando si protraggono per più di due giorni. Questa situazione è insostenibile, perché l ge¬ nitori non possono essere sempre disponibili ». Il foglio enumera infine altri motivi « più piccoli, ma che nell'insieme aumentano il malcontento ». Ad esempio, la presunta insufficienza di spogliatoi e palestre. Per gli allievi del « Mossotti », le proteste sono rivolte tra l'altro contro la preclusione ad alcune facoltà universitarie. La imponente manifestazione degli studenti ha lasciato sbigottite le autorità scolastiche. Si osserva che effettivamente all'inizio dell'anno all'istituto « Omar » mancavano una dozzina di professori, ma che ora i ruoli vacanti non sono più di quattro. L'edificio in cui ha sede la scuola è piuttosto vecchio, ma, si aggiunge, in questi ultimi tempi sono stati spes{ parecchi milioni per lavori di ammodernamento, mentre un mutuo dovrebbe consentire di apportare altre notevoli migliorie. Dal canto suo, il preside del « Mossotti » prof. Pietro Cravero dice: « Le rivendicazioni degli studenti della mia scuola, per quanto ne sappia, sono poco chiare. Se avevano delle lagnanze da prospettare, dovevano venire da me. Ritengo che abbiano agito con leggerezza ». Il provveditore agli studi prof. Scafile ha inviato lettere ai capi dei due istituti invitandoli a prendere severi provvedimenti nei confronti dei promotori dello sciopero. Ma pare che gli studenti siano intenzionati ad insistere anche domani nella loro agitazione. Giuliano Marchesini Il folto gruppo di studenti novaresi riuniti nel centro della città per la manifestazione di protesta (r. Giovetti)

Persone citate: Giovetti, Luigi Buscaglia, Mago Corteo, Mossotti, Pietro Cravero

Luoghi citati: Citta', Novara