Tra seicento bambini di sette anni si cerca a Roma il grande nuotatore

Tra seicento bambini di sette anni si cerca a Roma il grande nuotatore la tecnica ha portato la rivoluzione anche nel nuoto Tra seicento bambini di sette anni si cerca a Roma il grande nuotatore E' in corso il primo esperimento di preparazione "americana" - Prima l'Australia, poi gli Usa hanno scoperto che il campione "nasce" alle elementari, batte i record a 14 anni, a 20 si ritira - Oggi decine di ragazzini (maschi e femmine) infliggerebbero umilianti distacchi al celebre WeissmullerTarzan: perché? - Medicina e psicologia contano, ma più ancora i sistemi d'allenamento - Si fanno 10 chilometri di nuoto al giorno, si cerca la potenza prima dello stile, si educano i bimbi ad affrontare le gare "con rabbia" - Nella maturità, anche i bravi hanno meno tempo e meno entusiasmo (Dal nostro inviato speciale) , Roma, novembre. I genitori aspettano fuori con aria un po' infelice. La riunione è segreta. Trenta bambini (le femmine sette anni, i maschi otto) sono al lavoro da quasi un'ora. Ogni tanto il fischio imperioso del professore arriva attraverso la porta ermeticamente chiusa. I bambini fanno ginnastica, si tuffano, nuotano, senza fermarsi un attimo. E' il primo esperimento in Italia, cominciato da un mese, di preparazione americana. Sono stati scelti a Roma 600 bambini, divisi in vari gruppi, e fra di loro potrebbe anche esserci un vincitore delle Olimpiadi 1976. II professore è un americano ventottenne, si chiama Dick Beaver. E' stato campione di nuoto sul dorso, è diplomato in scienze sportiva. Ha un contratto del Coni di due anni e un milione al mese. Il « gap tecnologico » c'è anche nel nuoto, gli specialisti americani costano cari. E' biondo, serissimo e solo con i bambini sembra trovarsi a suo agio. Per questo corso all'americana ha preteso che i genitori non assistessero, come è invece tradizione, alle lezioni dei pupilli. E' stato un colpo duro per le mamme, ma Beaver ha spiegato: «La presenza affettiva dei genitori spinge i bambini all'esibizionismo; non permette la necessaria concentrazione. Debbono essere trattati come atleti perché in pratica sono già atleti ». I « ragazzi - pesce » Gli atleti che sgocciolanti escono ora dalla piscina, fino a un paio "di mesi fa non sapevano nuotare. In America sarebbero già dei piccoli veterani, a quattro anni la maggior parte dei bambini sa stare a galla, a. cinque iniziano una regolare preparazione. E' la moderna rivoluzione del nuoto per cui a quattordici anni si battono i record mondiali e a venti anni si va in pensione. Nessuno sport si ò ringiovanito come questo, E' l'ora di una generazione di ragazzi-pesce, dieci chilometri di nuoto al giorno, tutti i giorni. La nuova tecnica è una specie di metodo Montessori in piscina. Ognuno va in acqua e deve arrangiarsi da sólo, fare esperienza e nuotare. « Lo stile non conta — dice Beaver —- ogni campióne trova per istinto il suo stile. Contano la potenza e la rabbia di vincere. Nemmeno il tisico ha importanza. L'idea del nuotatore longilineo, ben prò porzionato, è superata. Grassi, magri, piccoli, tutti possono diventare campioni se hanno potenza e volontà di sacrificio ». I primi a rendersi conto che nel nuoto poteva cambiare del tutto furono gli australiani, dodici anni fa. Un grup po di fisiologi stabili che i sistemi di allenamento seguiti fino allora erano completamente sbagliati. Le vecchie teorie partivano dal presupposto di non affaticare l'or ganismo, risparmiandolo per le gare. Gli allenamenti dove vano essere tranquilli e re golari. L'importante era per fezionare lo stile, mantenere la morbida agilità in acqua, tipica del nuotatore di crawl L'ideale era ancora Johnny Weissmuller, il famoso Tarzan dei film, che nel '34 vin se le Olimpiadi in uno stile perfetto e ripetè per anni le sue nuotate sullo schermo in fiumi infestati da coccodrilli Nel cinema i bonari cocco drilli non lo raggiungevano mai, ma oggi centinaia di ragazzi-pesce lascerebbero indietro il povero Tarzah. La nuova tecnica australia na (scatti violenti, piti chilometri, ogni allenamento al limite della resistenza fisica) rivoluzionarono il nuoto e 1 record. Gli americani segui rono l'esempio e l'età media del nuotatore-campione continuò a scendere. C'è una ragione per cui i giovanissimi nuotino più velocemente degli adulti? Dormire 14 ore Un fisiologo tedesco ha avanzato la tesi che le ossa leggere, non ancora compie tamente formate, dell'adolescente, permettono un galleggiamento più naturale. Dick Beaver (e altri specialisti e medici con lui) non ci credono affatto. « Non è che i ragazzi nuotino più veloci — dice Beaver — Teoricamente potrebbero migliorare fino ai venticinque anni Ma à ven t'anni di solito smettono per che il nuoto moderno esige Alcune allieve nuotatrici del Centro Coni a Roma durante una seduta di allenamento. In tutta Italia vi sono dieci di questi Centri sportivi; presto ne saranno aperti altri due, a Cagliari ed a Catania (Telefoto) accuratamente. Nessuna malattia. Allora entrò in campo lo psichiatra con l'analisi, Scopri che la bella fanciulla, a livello dell'inconscio, perdendo tutte le gare voleva far dispetto al padre, perché l'aveva spinta alla carriera del cinema. Decifrato il complesso, ricominciò a nuotare bene, come prima. Il nobiluomo normanno Pierre de Coubertin; che in una sera di novembre del 1892 lanciò alla Sorbona l'idea dei Giochi olimpici «in nome della fratellanza uni¬ versale », non poteva immaginare che sarebbe arrivato un giorno in cui gli atleti, per fare meglio, non dovessero nemmeno stringersi la mano. Nel 1896, quando ad Atene volarono i colombi delle prime Olimpiadi, Freud cominciava ad elaborare le sue teorie sull'affettività della psiche. Si gareggiava allora senza pensare all'eventualità del conflitto inconscio col padre. Erano altri tempi: ora, dei suoi giovani mostri lo sport vuol cambiare anche l'anima. Giorgio Fattori tlIlllllilllllllllillllllllllllilllillllIflItllllllllllilllllllillllEllllllllIIIIIIIIIflIIltllllllIilllllItlllllllllllllllllMlllllllllllllllllllIlllllllllllll 111111111111 E' un'abitudine acquisita nell'infanzia, insieme alla capacità di battersi con esasperato agonismo, in un clima di sano, reciproco odio, Il campione deve credere Ano in fondo al dramma della gara per rendere al massimo. «Altrimenti — dice uno psicologo sportivo — sarebbe come un attore che recitasse l'ultimo atto di Otello pensando che dopo teatro andrà a mangiare gli spaghetti con Desdemona. Lo strangolamento verrebbe male». Eccoli, i piccoli strangolatori di futuri record e avversari che saltellano ritmicamente al fischio del professore. Debbono imparare a detestarsi per un minuto, quattro minuti di vertiginoso « crawl ». Lo psicologo americano Ogilvy, padre di una campionessa, ha pubblicato uno studio dimostrando che 1 nuotatori che si stringono la mano prima del via rendono meno in gara. Il tempo delle cavalleresche cerimonie è Anito. I record si battono con l'ipnotico furore di vincere. Dopo, naturalmente, si ritorna amici. impor-sacrifici di allenamento che solo ì ragazzi hanno il tempo e Ventustasmo di permettersi ». Cosi 11 nuotatore più veloce del mondo, Ken Walsh, laureando in lettere all'Università del Michigan, ha già deciso di ritirarsi. Ha ventidue anni, è sposato e si considera troppo vecchio e impegnato nella vita per nuotare dieci chilometri al giorno. Finita l'università, non molti trovano il tempo, in prossimità delle gare, di dormire quattordici ore e allenarsi cinque, come il più straordinario fenomeno delle ultime Olimpiadi, Don Schollander. Il nuoto diventa quindi monopolio dei giovanissimi. Cominciano ad andare in acqua quando sanno appena cammi nare e nell'adolescenza sono pronti per distruggere i record. La più grande fondista di tutti 1 tempi è una biondi na di quattordici anni, piccola e magra. Si chiama Debbie Meier e pochi mesi fa ha nuotato 1 1500 metri in meno di diciotto minuti. E1 una Impresa che fino a undici anni fa non era riuscita a nessun uomo. Il trattamento americano sui seicento bambini di Roma è teso alla fabbrica del campione. Niente prolungati corsi di gruppo come avviene per le altre scuole di nuoto del Coni. La selezione sarà rapida, sino a che resteranno solo 1 più dotati a scattare in acqua al fischio del professore Beaver. Presto, per misurare le forze, cominceranno le gare. Quello di non innervosire i bambini con le competizioni è un altro tabù caduto con le moderne teorie dei tecnici e degli psicologi. Solo se si abitueranno da piccoli allo stress della gara, non si emozioneranno domani alle prove tanti. Tutti abbiamo visto alla televisione durante le Olimpiadi la rilassata sicurezza dei L'importanza di Freud Sono le nuovissime teorie per guadagnare qualche decimo di secondo. Millecinquecento psicologi di tutto il mondo si chinano pensosi sui giovani mostri dello sport moderno e anche la psicanalisi trova il suo posto. Il professor Ferruccio Antonelli, presidente della Società internazionale di psicologia sportiva, mi racconta il caso di una nuotatrice. Il padre voleva farne una campionessa e a un certo punto, poiché la ragazza cresceva molto bella, anche un'attrice. La ragazza cominciò a frequentare impor-1 Cinecittà, ma non le piaceva. Da quel giorno non combinò più niente in piscina: nausee, svenimenti, clamorosi ritiri. I fisiologi del Centro scientifl giovani campioni americani, j co-sportivo la esaminarono ma è teso alla fabbrica del campione. Niente prolungati corsi di gruppo come avviene per le altre scuole di nuoto del Coni. La selezione sarà rapida, sino a che resteranno solo 1 più dotati a scattare in acqua al fischio del professore Beaver. Presto, per misurare le forze, cominceranno le gare. Quello di non innervosire i bambini con le competizioni è un altro tabù caduto con le moderne teorie dei tecnici e degli psicologi. Solo se si abitueranno da piccoli allo stress della gara, non si emozioneranno domani alle prove tanti. Tutti abbiamo visto alla televisione durante le Olimpiadi la rilassata sicurezza dei