Due anni di carcere ciascuno agli inventori della « macchina per aumentare la statura »

Due anni di carcere ciascuno agli inventori della « macchina per aumentare la statura » « GLI APPARECCHI PER CRESCERE SONO STRUMENTI TRUFFALDINI » Due anni di carcere ciascuno agli inventori della « macchina per aumentare la statura » Gli imputati (uno slavo e due fratelli tedeschi, oggi abitanti a Montecarlo e colpiti da mandato di cattura) non si sono presentati in pretura a Sanremo - Riconosciuti colpevoli di truffa, ognuno di loro dovrà pagare seicentomila lire di ammenda per abuso dell'arte sanitaria - I difensori sono ricorsi subito in Appello (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 3 novembre. Le « macchine per aumentare la statura» sono strumenti truffaldini: così ha sentenziato, stasera, il pretore di Sanremo dottor Rosario De Julio. Il magistrato ha affermato la responsabilità dei tre protagonisti della singolare avventura, ì fratelli Erwin e Marius Linhout e Francesco Turnseck. ed ha inflitto a cia¬ scuno di essi due anni e 1200 lire di multa per il reato di truffa continuata e 600 mila lire di ammenda per esercizio abusivo dell'arte sanitaria. Gli accusati, che abitano a Montecarlo e contro i guati da tempo è stato spiccato mandato di cattura, non erano in aula ad ascoltare la condanna. All'inizio dell'udienza odierna sono stati sentiti gli ultimi testimoni. Ila deposto per prima la signorina Giovanna Viglietti, addetta all'ufficio di Cuneo della società creata dal Turnseck per la vendita delle « macchine »: era al tempo stesso socia, gerente e unica impiegata di quella sede. Veniva compensata col 15 per cento sugli utili e le era garantito l'introito minimo di 40 mila lire al mese. In complesso riscuoteva circa SO mila lire al mese. Ma era una socia ben strana: sapeva poco dì quello che accadeva nella ditta; non aveva mai visto in funzione gli apparecchi per aumentare la statura; non poteva controllare l'andamento finanziario dell'azienda; non vide i registri contabili. Pretore — In tali condizioni, il Turnseck, che le prometteva il 15 per cento sugli utili, poteva imbrogliarla in ogni momento. Teste — Io avevo fiducia. Ai clienti delusi che rimandavano l'apparecchio la teste, su istruzioni del Turnseck. restituiva una parte della somma versata. Al Pretore ha consegnato un elenco di clienti che hanno ottenuto il rim borso parziale. Il Turnseck aveva creato a Ventimiglia un'altra sede della sua ditta e l'aveva affidata alla signorina Anna Carotenuto, già sentita nell'udienza precedente. Stamane ella ha spiegato che la sua posizione era analoga a quella della collega di Cuneo: anche lei socia, gerente e unica impiegata. Ri scuoteva circa 80 mila lire al mese; e anche lei ignorava tutto dell'andamento dell'azienda. Sono poi comparsi in aula gli ultimi tre clienti delusi Graziano Ciccarelli, 20 anni, studente in legge, l'anno scorso fu incuriosito da un annuncio pubblicitario della dit ta Linhout e mandò a chiedere informazioni. Ricevette l'opuscolo illustrativo, nel quale si garantisce a tutti un aumento di statura e (per di più.) si promette alle donne il rassodamento del seno e agli uomini lo sviluppo e l'ampliamento del torace, a tutti la scomparsa di eventuali dolori alla testa ed ai reni, e, oltre a molte altre belle cose, si indicano le ini ziali e la città di residenza di sedici clienti i quali, usando l'apparecchio, sarebbero ere sciuti da dieci a sedici centi metri. Teste — Ho adoperato sistematicamente mattina e se ra l'apparecchio per due mesi e non sono cresciuto neanche di un centimetro. Pretore — Lei si è sentito defraudato? Teste — Mi sono sentito tradito nelle mie speranze. Vittorio Laspisa, anch'egli ventenne, fu suggestionato dall'opuscolo di Marius Linhout. Adoperò l'apparecchio una decina di giorni; poi lo abbandonò perché gli procu rava non centimetri in più ma indolenzimenti alla gola. Compare infine Antonio De Biasi, cuoco ventiduenne, il più piccolo di tutti i testi di questo processo. Nell'aula si alza uno strano brusio. Pretore (al teste)?— Questo mormorio esprime la sorpresa del pubblico nel constatare l'insuccesso delle « macchine dell'alta statura ». La storia del De Biasi è identica a quella degli altri testi: fu attratto dalla pubblicità e dagli opuscoli del Linhout. comprò l'apparecchio ed infine fu deluso dalla totale mancanza di risultati. Il P. M. avv. Fulloni ha sostenuto la piena colpevolezza degli imputati rimettendosi per la condanna al giudizio del pretore. I difensori, avvocati Sismondini, Dia e Ciurlo, hanno invece sostenuto che nell'operato del Turnseck e dei fratelli Linhout non vi è stato nulla di truffaldino, insistendo sul fatto che essi offrivano il rimborso del prezzo dell'apparecchio agli acquirenti insoddisfatti. I patroni hanno subito interposto appello contro la sentenza del Pretore. Furio Fasolo sscagl La « macchina per diventare alti »: ai fabbricanti non costava quasi niente, ma era venduta a 13 mila lire

Luoghi citati: Cuneo, Montecarlo, Sanremo, Ventimiglia