A Nuoro il bandito uccise l'agente con due coltellate, prima di sparare

A Nuoro il bandito uccise l'agente con due coltellate, prima di sparare Lo ha accertalo il medico legale nell'autopsia A Nuoro il bandito uccise l'agente con due coltellate, prima di sparare Non vi è dubbio che l'assassino sia Nino Cherchi r 11 fratello Mario, con lui sull'auto, fu udito gridare: «Ninu, frade meu, fue! » (Nino, fratello mio, fuggi) - Pare che il latitante volesse incontrare un altro fratello per combinare come costituirsi e far avere alla famiglia i 10 milioni di taglia - Da una casa di Nuoro colpi di fucile su una pattuglia di carabinieri (Dal nostro corrispondente) Nuoro, 3 novembre. La caccia a Nino Cherchi, il latitante ritenuto l'assassino dell'agente di polizia stradale Giovanni Maria Tamponi, prosegue senza soste: vi sono impegnati centinaia di agenti e di carabinieri, che stringono d'assedio la regione nella quale si ritiene egli sia nascosto. Intanto l'autopsia ha rivelato un particolare nuovo: il bandito, prima di sparare la raffica dì mitra, ha colpito l'agente con due coltellate alla nuca. tvV. Che ad uccidere sia stato Nino Cherchi non vi sarebbero dubbi. Gli inquirenti sono certi non soltanto per la presenza nell'auto di un fratello, di. uh cugino e di un amico del latitante, ma soprattutto per due frasi che gli agenti della pattuglia alla quale apparteneva il Tamponi hanno udito, entrambe pronunciate dal fratello Mario. Con la prima lo incitava a darsi alla fuga: « Ninu, frade meu, fue! » (Nino, fratello mio, fuggi!); con la seconda si rammaricava per l'imprevista e tragica conclusione di questa fuga: « Iscu- ru frade meu! » (Poveretto fratello mio!), volendo con ciò dire che una nuova sciagura, dalla quale non si sarebbe più salvato, si era abbattuta sul capo del giovane fuorilegge. In effetti Nino Cherchi aveva deciso di costituirsi e la sua consegna era stata pubblicamente preannunciata dagli stessi genitori in una lettera pubblicata su un quotidiano dell'isola, nel settembre scorso. Erano però sorte complicazioni sulle wiodalità delta' costituzione.'1 il bandito — che intendeva fa- re intascare ai propri familiari, oltre alla taglia di 10 milioni, un'altra forte somma — chiedeva precise garanzie: non si sarebbe consegnato in campagna, dove in un conflitto a fuoco avrebbe potuto facilmente soccombere, ma in questura, a Nuoro: egli si sarebbe presentato solo e disarmato. Le trattative non erano state però rotte, ma soltanto sospese. Pare che Nino Cherchi attendesse il rientro del fratello Peppino dal carcere, dove scontava una pena per un conflitto a fuoco con i carabinieri, per consultarsi; e forse ieri sera proprio si recava da lui, dopo avere avuto un incontro col padre che teneva al pascolo un gregge, a breve distanza dal luogo del conflitto. L'agente della polizia stradale Pasquale Santini, che con il Tamponi e altri due colleghi svolgeva servizio sulla Orune-Nuoro, ìw, raccontato come è avvenuta la tragica sparatoria, « L'auto proveniente da Nuoro — ha detto —, alle nostre segnalazioni si è messa tra le nostre due " campagnole ". Allora mi sono avvicinato per il normale controllo dei documenti, ma ho notato che dall'altra parte una persona stava scendendo. Ho visto il Tamponi avviarsi verso il lato opposto alla vettura e ingaggiare una colluttazione con la persona che era scesa. Non potevo fare fuoco perché avrei potuto colpire il Tamponi; poi ho sentito una raffica di mitra e ho visto il collega cadere. Contemporaneamente dall'auto sono scesi gli altri tre, ho impugnato il mitra e li ho tenuti a bada ». L'agente Santini ha confermato di avere udito la frase pronunciata dal fratello: « Ninu, frade meu, fue! »; e ha precisato che gli altri agenti spararono raffiche di mitra contro il fuggiasco, come mostrano le scheggiature prodotte sul tronco di un albero presso il quale il latitante è passato. Stamane sono stati rilasciati il padre di Nino Cherchi, il fratello Peppino e il cugino Sebastiano Pala, fermati subito dopo l'omicidio. L'altro fratello, Mario, il cugino Raimondo Pala e l'amico Giovanni Buffa, che si trovavano nell'auto, sono stati tradotti nel carcere: sono stati denunciati per concorso in omicidio e favoreggiamento. Le autorità parallelamente a queste indagini svolgono un'inchiesta ad Orune per una sparatoria accaduta nel corso della notte. Una pattuglia di carabinieri fatta giungere da Nuoro si stava avviando verso la campagna, per partecipare alla battuta contro il fuorilegge assassino, quando dal tetto di una casa venivano esplosi alcuni colpi di moschetto. Nessuna guardia è rimasta ferita. E' stata subito fatta una vasta battuta e perquisizioni nelle case circostanti, ma senza esito. Nella camera mortuaria dell'ospedale di Nuoro ha sfilato per tutta la giornata una ininterrotta folla di cittadini, che ha reso omaggio alla salma del giovane a. p. I banditi arrestati: da sinistra, Giuseppe Buffa, Mario Cherchi e Raimondo Pala niiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiittiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiititiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiittiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Giovanni Maria Tamponi, l'agente ucciso (Telef.)

Luoghi citati: Nuoro, Orune