La malattia del Pontefice di Angelo Viziano

La malattia del Pontefice La malattia del Pontefice Al momento in cui scriviamo nessuna indiscrezione è sorta a permettere di ipotizzare che la mancata conferma della data, dell'operazione del Papa — già ufficiosamente prevista per stamane e comunque non smentita — sia da connettersi con qualche intervenuta complicanza del male sia pure effimera: cui avrebbe potuto far pensare quell'intercorrente rialzo febbrile dei giorni scorsi. Ne v'ha da arzigogolare sul fatto che anche certe apparecchiature contro eventuali bizze o arresti del cuore, secondo la descrizione fattane ieri dai giornali, sono state incluse nelT armamentario della sala operatoria vaticana. Si tratta, difatti, di strumenti ormai di comune dotazione di ogni clinica moderna. Come si ricorderà, la malattia del Papa è stata inizialmente annunciata col nome di « cistopielite », termine certamente barbaro per il profano. Un espediente diplomatico di citare una.complicanza per evitare di impegnarsi sulla precisa diagnosi del morbo fondamentale. Cistopielite, scrivemmo, significa un processo morboso sostenuto da germi, quindi da infezione, che dopo d'aver inquinata ed infiammata la vescica (cistite) sono riusciti a risalire contro corrente le vie di deflusso del liquido secreto dal rene, sino a raggiungerne ed infettarne pure il bacinetto (o pelvi), donde la pielite. Come si poteva far dipendere quell'infezione dall'ipertrofia della prostata? Basta tener presente l'ubicazione di tale ghiandola, appannaggio strettamente del sesso maschile. A guisa di manicotto, nell'insieme somigliante ad una castagna, sta attorno alla porzione con cui inizia il canaletto che dalla vescica porta acqua all'esterno. Va da sé che se aumenta di volume ne deriva una deformazione dei suoi rapporti con l'apparato urinario inferiore, e si realizza pertanto un meccanismo che mette in difficoltà lo sca rico della vescica. Si hanno, cioè, i ben noti disturbi nella frequenza e nelle modalità delle minzioni, con la tendenza al ristagno d'acqua in vescica, di mano in mano aggravantesi. Orbe ne con tale ritenzione, oltre ad incombenti fatti tossici per riassorbimento di scorie nell'organismo, e conseguenti malesseri, è facile che germi comunque arrivati si molti plichino e si virulentino Cosi è proprio stato per il Pontefice. Il tempo che è se¬ guito dall'allarme di Castel Gandolfo ha dimostrato il valore delle attente cure mediche atte a vincere la complicanza cistopielitica e ad evitarne altre e, in sostanza, a portare l'organismo del paziente ad affrontare meglio l'intervento operatorio (sia fatto stamane o più tardi), con la tecnica di enucleazione, scelta dall'equipe capeggiata dal Valdoni. L'intervento è di un genere ormai largamente collaudato e si profila sotto ottima luce. La levata da letto sarà indubbiamente precoce; perché ciò è prassi della moderna chirurgia, anche e tanto più se geriatrica. Evita complicanze e rivitalizza l'organismo. IL futuro degli operati di ipertrofia prostatica è in genere sorprendente. Talora, come hanno dimostrato le opere successive di uomini insigni, si può parlare di un vero ringiovanimento. Angelo Viziano

Persone citate: Valdoni

Luoghi citati: Castel Gandolfo