Sei medici stamane alle 7 operano il Papa in Vaticano

Sei medici stamane alle 7 operano il Papa in Vaticano L'equipe è guidata dai proiessor Valdoni Sei medici stamane alle 7 operano il Papa in Vaticano Da ieri sera ridotto il getto delle fontane in piazza S. Pietro per evitare rumori - Ferme le campane della basilica - La Santa Sede non rilascia notizie: Paolo VI desidera che si parli il meno possibile della sua persona - Soltanto dopo l'intervento sarà pubblicato un bollettino - Gli auguri di Saragat (Nostro servizio particolare) Città del Vaticano, 3 nov. Paolo VI domattina verso le 7 entrerà, già in stato di anestesia, nella sala operatoria predisposta in Vaticano. L'intervento è deciso: verrebbe rinviato soltanto se stanotte sorgessero improvvise complicazioni, sinora non previste, ma sempre possibili. La notìzia che il Papa sarà operato domattina è certa anche se il Vaticano non ne ha fornito oggi l'atteso preannuncio ufficiale. Ciò è dipeso dalla cortina di esasperato riserbo eretta attorno all'avvenimento. La consegna è « tacere e sviare ». Stasera, ad esempio, si è tentato di accreditare voci secondo cui l'operazione verrebbe spostata di 24 ore, cioè a domenica mattina. Ma il fatto sicuro è che i sei clinici incaricati dell'intervento sono stati preavvisati stasera fra le 18 e le 19 di trovarsi domattina alle 6 nell'appartamento del Papa. Paolo VI subirà l'asportazione della prostata, irregolarmente ingrossata per cause « benigne » e non « mar liane» secondo quanto assicurano fonti qualificate. L'esame istologico — aggiungono — confermerà questa diagnosi sema la quale non si sarebbe forse proceduto all'operazione. L'intervento sarà diretto dal prof. Pietro Valdoni che avrà accanto due équipes con altri cinque clinici. Aiuto dèi noto chirurgo sarà il prof. Mario Arduità, urologo del Papa, assistente il dott. Giulio Bolafflo, della Clinica chirurgica di cui è titolare Valdoni. L'altra équipe si occuperà dell'anestesia, vigilerà e sarà prónta ad interventi d'urgenza. Èssa è diretta dal prof. Piero Mazzoni, che ebbe in cura Papa Giovanni XXIII, e composta del prof. Corrado Manni, direttore dell'Istituto di anestesiologìa e rianimazione della Università Cattolica di Roma, e del dottor Alberto Fantera. Durante l'intervento e per tutto il periodo più acuto le campane di S. Pietro non suoneranno, l'accesso al cortile di S. Dimaso sarà vietato ai giornalisti e alla maggior parte delle automobili. Già stasera le due fontane di piazza S. Pietro sono state private dei potenti getti d'acqua che producevano rumore. Il Papa attende con per fetta serenità, alternando letture spirituali a preghiere. Domattina assisterà alla Messa e si comunicherà prima di essere sottoposto all'anestesia. Le sue condizioni sono buone, è stato annunciato che ha ricevuto, fra ieri e stamattina, il segretario di Stato card. Cicognani, il sostituto mons. Benelli e il segretario agli affari straordinari (ministro degli Esteri), mons. Casarolì. E' evidente che queste udienze sono state determi- nate dalla necessità di dare le ultime disposizioni per il governo corrente della Chiesa prima dell'operazione. Sembra che non vi sia al- cuna delega speciale, a differenza di quanto Paolo VI fece quando andò in India. Oggi sono arrivati a Roma i due fratelli del Papa: il sen. Ludovico Montini e il dottor Francesco, medico a Brescia, venuto con la moglie. Giungono da ogni parte del mondo messaggi augurali. Fra gli altri hanno inviato telegrammi a Paolo VI il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, che ha formulato «i più fervidi voti del popolo italiano e suoi personali» Il direttore dell'« Osservatore Romano», Raimondo Manzini, in un incontro con i giornalisti ha dichiarato che « solo dopo l'intervento verrà divulgato un bollettino medico ufficiale», precisando che Paolo VI ha imposto questo rigore perché desidera che si parli il meno possibile della sua persona. Manzini ha anche preavvertito che, forse, i clinici « non s'impegnano a fornire ogni giorno notizie sulla convalescenza ». Quest'ultimo annuncio ha suscitato perplessità. E', stato detto che essi si assumono «responsabilità gravi» ed è senz'altro vero. Questa spiegazióne sarebbe rafforzata dall'ipotesi ^efie si temano sviluppi imirrevedibili; come potrebbe accadere nel malaugurato caso che l'affezione fosse più grave di quanto è stato ufficiosamente indicato. Lamberto Fumo Il prof. Valdoni esegue oggi l'intervento sul Papa (Tel.)

Luoghi citati: Brescia, Città Del Vaticano, India, Roma