Riuniti al convegno di Firenze gli uomini del teatro europeo

Riuniti al convegno di Firenze gli uomini del teatro europeo A conclusione della rassegna degli "Stabili" Riuniti al convegno di Firenze gli uomini del teatro europeo DAL NOSTRO INVIATO Firenze, lunedì mattina. Il convegno di studi che si è svolto in occasione della terza rassegna internazionale dei Teatri Stàbili, s'è concluso a Firenze dopo tre intense giornate di appassionate discussioni. Il tema del convegno, « Riflessi della realtà di oggi nella realizzazione del repertorio classico », era piuttosto invogliante per confrontare tra loro le più svariate e spesso antitetiche esperienze degli uomini di teatro di tutt'Europa che si sono dati appuntamento a Firenze in questa circostanza. Significativo, a tale proposito, il saluto finale di Paolo Grassi, che ha presieduto il convegno con la sua provocatoria abilità: « Il senso ultimo di questo nostro incontro — ha detto il direttore del « Piccolo » di Milano — risiede certamente nel fatto che ognuno di noi, partendo da Firenze, in luogo di aver qualche biglietto da visita in più nel portafogli, conserverà un ricordo concreto di opinioni, di polemiche, di incontri e di scontri, di animato eppur civile dibattito, di sacrosanti e proficui dubbi che non potranno non essere di aiuto nel quotidiano lavoro degli uomini di palcoscenico ». Stimolante e spregiudicata la relazione dello studioso polacco Jan Kott, il quale parlando sul tema « I classici, oggi ». ha polemicamente affermato di sentirsi tra coloro che « domandano ai classici d'essere impegnati, che li forzano ad essere impegnati nella nostra violenza, nella nostra disillusione, nella nostra angoscia. Nel teatro del nostro tempo la funzione più seria e salutare dei classici è quella d'essere testimoni di accusa, contro tutte le forme d'oppressione, sociale e politica, e ancor più contro l'oppressione dei metafisici ». Dopo Kott hanno preso la parola, fra gli stranieri, i francesi Bernard Dort, Emile Copfermann. Roger Pianchon, Gilles Sandier.^ René Gaurìy, Maurice Sarrazin. gli inglesi Trilling e Gaskill, l'irlandese Mac Anna, il cecoslovacco Kraus, il finlandese Kivimaa, i tedeschi Besson e Rabe, lo spagnolo Marros, il rumeno Lovinescu, il polacco Pomianowski e Tarn, e fra gli italiani, Giuseppe Bartolucci, Nicola Ciarletta, Giorgio Guazzotti. Edoardo Sanguineti. Bruno Schachcrl. Ha chiuso i lavori il presidente della rassegna Ugo Zilletti. annunciando che In manifestazione, dal 'fiX in poi. si svolgerà in oprile, e che p ormai imminente a Firenze la creazione di un ambizio¬ so e importantissimo centro unitario per lo spettacolo, che riunirà le attività teatrali e cinematografiche, vuoi quelle già operanti, vuoi quelle future: la rassegna stessa, il Festival cinematografico dei popoli e eventualmente e auspicabilmente il nuovo Teatro Stabile fiorentino, a. bl.

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