Un ginecologo strozza la moglie e tenta di uccidersi con il «DDT»

Un ginecologo strozza la moglie e tenta di uccidersi con il «DDT» li timiiito in un elegante alloggio di CA TAXI A Un ginecologo strozza la moglie e tenta di uccidersi con il «DDT» La vittima (24 anni, madre di due bimbi) era gelosissima e aveva deciso di separarsi - L'uxoricida, trentunenne, la maltrattava - Il crimine durante un ennesimo litigio - Il sanitario ha cercato d'uccidersi prima con un'iniezione d'insetticida, poi bevendo veleno, infine tagliandosi le vene dei polsi - Portato in ospedale, grida: «Lasciatemi morirei» Dalnostro corrispondente Catania, lunedi matt. Tragedia della gelosia e dell' incomprensione a Catania in un appartamento al primo piano di via Gabriele d'Annunzio 111: un ginecologo, il dott. Salvatore Leonardi di 32 anni, nativo di Acireale, ha strangolato la moglie. Rosetta Catalano, ventiquattrenne, e ha quindi tentato di togliersi la vita con una iniezione di «DDT», bevendo veleno e tagliandosi le vene dei polsi. . Il delitto, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, è avvenuto nel pomeriggio di sabato scorso intorno alle 17,30 a conclusione di una violenta discussione e dopo che il Leonardi, col pretesto che la moglie aveva bisogno di un po' di quiete, aveva affidato i loro due bimbi, Giovanni e Marcello di 5 e 3 anni ad una famiglia che abita sullo stesso pianerottolo. I giovani coniugi hanno incominciato a litigare in cucina: a terra sono stati trovati una forchetta lanciata con forza ed uno degli orecchini che la Catanano portava in quel momento addosso. Inseguita dal marito che probabilmente voleva malmenarla (come già aveva fatto molte altre volte in passato), la donna è fuggita percorrendo tutto il corridoio- dell'appartamento per rinchiudersi nella stanza dei bambini; qui il marito l'ha raggiunta e l'ha gettata a terra. Non molto robusta, la donna non è riuscita ad opporre una energica resistenza: ha potuto soltanto afferrare un orsacchiotto di panno di Lenci e scagliarla contro il marito. L'uomo, dopo averla fatta stramazzare a terra, le ha afferrato la testa per i capelli e gliel'ha sbattuta violentemente sul pavimento. La donna, con una vasta frattura alla calotta cranica, si è dibattuta ancora macchiando di sangue tutto il pavimento; allora l'uomo l'ha girata con la faccia verso terra e le ha stretto una cinghia attorno al collo strozzandola; poi, quando ha constatato che la moglie era morta, ne ha coperto il corpo con un lenzuolo strappato dal letto di uno dei figli. Compiuto il delitto, il giovane medico ha cercato di uccidersi. Le indagini devono ancora precisare se — pur avendo tentato in vari modi — il Leonardi avesse effettiva intenzione di togliersi la vita. Recatosi nella stanza da letto, egli ha riempito un grossa siringa di insetticida «DDT» ed ha tentato di farsene una iniezione endovenosa. Ad un certo punto, però, dopo essersi punzecchiato il braccio, ha desistito da questo tentativo ed è andato nel bagno dove ha riempito un bicchiere con un miscuglio di insetticida e laudano che ha quindi ingerito. Secondo il medico legale che ha collaborato al sopralluogo, dott. Guardabassi, probabilmente la dose non era mortale. Fatto è che il medico ha poi fatto ricorso ad una lametta da barba tagliandosi le vene dei polsi. I gesti successivi sono stati ricostruiti dalle vistose tracce di sangue sul pavimento: il giovane si è recato nella stanza da letto probabilmente per stendersi ad attendere la morte ma poi è rientrato nel bagno (una grande quantità di sangue si nota nella vasca) e infine è tornato nuovamente nella camera ove, per l'emorragia, è crollato di schianto sul pavimento rimanendovi in stato di incoscienza fino a quando i vicini non sono entrati nell'alloggio. Il ginecologo è stato ricoverato immediatamente in ospedale: nel corso della notte sulla domenica, le sue condizioni sono notevolmente migliorate malgrado la copiosa emorragia provocata dai tagli ai polsi e, ieri mattina, i medici del pronto soccorso lo hanno ritenuto fuori pericolo giudicandolo guarìbile in quindici giorni. Il comandante del* nucleo investigativo dei carabinieri ha tentato di interrogarlo per poter accertare tutti i particolari della tragedia, ma il giovane medico, ancora in preda allo choc, non ha fatto che ripetere: « Lasciatemi morire, lasciatemi morire ». Le indagini svolte dai carabinieri sotto le direttive del capitano Corteo hanno già permesso ad ogni modo di ricostruire per grandi linee i moventi del defitto. Il matrimonio del giovane medico con la Catalano, avvenuto sei anni addietro, si era rivelato in breve tutt'altro che felice a causa del carattere dispotico del giovane e della esasperata gelosia della donna . La moglie aveva anche denunciato il marito per maltrattamenti e insieme ai due figli se n'era andata per un mese presso i propri genitori che abitano al piano superiore dello stesso stabile. C'era stata poi la rappacificazione ma da qualche settimana erano ricominciati i litigi, sempre a causa della gelosia della Catalano, e i coniugi avevano già avviato le pratiche per la separazione legale. s. 1. p. Salvatore Leonardi, il medico uxoricida di Catania, con la moglie Rosetta Catalana. L'ha strangolata con una cinghia

Persone citate: Fatto, Guardabassi, Lenci, Leonardi, Rosetta Catalana, Rosetta Catalano, Salvatore Leonardi

Luoghi citati: Acireale, Catania