L'ultimo James Bond muore e resuscita all'Opera di Napoli

L'ultimo James Bond muore e resuscita all'Opera di Napoli L'ultimo James Bond muore e resuscita all'Opera di Napoli Gli «Incontri del cinema» conclusi con l'anteprima del film con Sean Connery Napoli, lunedi mattina. Al teatro San Carlo di Napoli il cinema, almeno una volta ogni anno, è di casa. L'illustre sala, che nel secolo scorso fu tra le preferite da Rossini per le prime di varie sue opere, si adegua ai gusti e alle abitudini d'un mondo e di un pubblico diversi: e iersera, a solenne, festosa conclusione dell'incontro sorrentino con il cinema inglese, ha ospitato sul suo occasionale schermo l'anteprima italiana di Non si vive che due volte (« You only live twice»), l'ultimo film nel quale Sean Connery impersona James Bona, l'agente con licenza d'uccidere. Ma stavolta, appena il technicolor comincia, è lui, il fatidico « 007 », a essere ammazzato. Per finta, naturalmente, ossia per esigenze di copione: tanto è vero che, dopo la comunicazione ufficiale del decesso di Bond — tradito a Hong Kong da una vamp cinese della quale egli, con incredibile fiducia, s'era incapricciato —, se ne vede ripescare il « cadavere » che tale non è. Ignari, pur così furbi e informatissimi, dell'inaudito sotterfugio, quelli della « Spectre » rialzano la cresta, sicuri, ora che il persecutore numero 1 delle loro malefatte è morto, dell'impunità assicurata. La « Spectre » stavolta ha deciso di provocare la terza guerra mondiale affidandone il compito a un incidente spaziale in cui saranno equamente coinvolte capsule americane e sovietiche. Questo è il sottofondo politico della storia. A conflitto finito, quel che resterà dovrebbe diventare retaggio della «Spectre», dominatrice assoluta dell'universo. Niente d'inedito, dunque, nell'assunto; nuova invece l'ubicazione del fantomatico capo della nefasta organizzazione. Costui guida la satanica impresa dall'interno di un vulcano spento dell'isola giapponese Matsu. Il rifugio segreto è l'immenso interno del cratere: qui il regista Lewis Gilbert (di cui si ricorda il recente Alphie), lo scenografo Key Adams e John Stears, maestro degli « special effeets », hanno allestito una gigantesca, allucinante, automatizzatissima centrale di favoloso aspetto, che è una delle trovate spettacolari del film. Senza dubbio essa rappresenta la voce di maggiore spesa nel «budget» produttivo di Saltzman e Broccoli, inventori cinematografici nel 1962 di « 007 » « Defunto » come uomo bianco, James Bond resuscita come giapponese, diventa un tipo alla Toshiro Mifune e, sotto mentite spoglie, inizia la solita partita contro la «Spectre». Il film esce in tutt'Italia nel corso di questa settimana, ne riferiranno ampiamente ii recensóri. ' Il protagonista, Sean Connery, s'è un po' appesantito fisicamente, tuttavia il ruolo — ch'egli dice di detestare — lo porta avanti con la solita disinvoltura associata all'abituale intraprendenza con le donne, stavolta giapponesi, non tutte tascabili e facili a soggiacere alle sue invitte doti di « charmeur ». Achille Valdata MrAAIGGCtCSSVniiiMiiiiiiiNiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiimiiH

Luoghi citati: Hong Kong, Italia, Napoli