Gli inglesi non muteranno la loro politica a Hong Kong di Igor Man

Gli inglesi non muteranno la loro politica a Hong Kong Nessuna concessione è prevista verso i maoisti Gli inglesi non muteranno la loro politica a Hong Kong Recisa dichiarazione del governatore, sir David Trench, rientrato ieri da Londra dopo un'assenza di tre mesi - I comunisti hanno salutato il suo ritorno con quattro bombe Hong Kong, lunedi mattina. Quattro sole bombe hanno « salutato » stasera sir David Trench, 11 governatore di Hong Kong, al suo ritorno nella colonia dopo tre mesi d'assenza. Tre sono state scoperte dinanzi il governatorato, una era falsa. Le prime due sono state fatte esplodere dagli artificieri. La quarta bomba è scoppiata davanti un emporio comunista a Kowloon. Pioveva, mentre all'aeroporto di Kaitak una folla di cinquecento persone assisteva in silenzio all'arrivo di sir David, che è apparso stanco e tirato. Protetto da un imponente schieramento di polizia in divisa e In borghese, il governatore, dopo i convenevoli di rito scambiati con i funzionari venuti a riceverlo, ha preso posto su una lancia della Marina. Sotto scorta, ha attraversato la baia sbarcando nell'isola dove ha tenuto una conferenza-stampa. Cento fra giornalisti e cineoperatori lo hanno tempestato di domande, alle quali sir David ha in complesso risposto evasivamente. Si è tanto parlato negli ultimi tempi della « improrogabile necessità » di una legislazione del lavoro a Hong Kong, si è detto che il governatore Trench avrebbe discusso a Londra col segretario al Commonwealth e con 10 stesso Wilson alcuni progetti in questo senso, ma sir David si è limitato a dire che 11 governo inglese sta cercando « esperti • un po' dapper¬ tutto «per studiare il problema ». Venticinque, trenta progetti in materia giacciono da tempo presso il governatorato: «Vedremo di spingerne avanti qualcuno nel più breve tempo possibile. Peraltro ogni progresso in questo campo dipende da molti fattori: fondi, personale specializzato, risorse locali, eccetera », ha aggiunto il governatore. Il tono di sir David era tanto dimesso che un giornalista si è sentito in dovere di domandargli se non fosse per caso previsto un ritiro delle forze militari dalla colonia. Con fermezza ha risposto: « Niente ritiro, ma neanche alcun rinforzo ». Si è avuta l'impressione che ogni decisione sia rimandata alla prossima visita del ministro di Stato lord Shepherd, che dovrebbe giungere a Hong Kong entro la metà di ottobre. Ieri mattina i giornali comunisti scrivevano che « le masse operaie, i patrioti rinchiusi in carcere, le famiglie dei martiri pretendono sempre le scuse di sir David. Faccia perciò atto di contrizione, una volta arrivato ». Quando glielo han detto, il governatore ha riso come soltanto gli inglesi sanno fare. « Non teme per la sua vita », gli è stato domandato. Risposta: « Non so quali siano le "loro" intenzioni. Forse si muoveranno veramente, ma io non me ne preoccupo ». Politica del pugno di ferro, dunque, come prima e più di prima? Nulla cambiera? «71 problema di Hong Kong è soprattutto un pro¬ blema di sicurezza», ha concluso sir David Trench, lasciando intendere come, adesso, tocchi ai comunisti scoprire le proprie batterie. Quelle britanniche lo sono da un pezzo: gli inglesi non sembrano disposti, almeno per ora, ad alcuna concessione. I giornalisti comunisti di Hong Kong rimangono in carcere, l'i ultimatum » di Pechino viene sempre ignorato. Del resto è già scaduto da tempo. Igor Man Canelli, San Secondo. Partecipanti al fastoso corteo si apprestano alla applaudltlsslma cavalcata (Foto Molsio)

Persone citate: David Trench, Shepherd

Luoghi citati: Hong Kong, Londra, Pechino