Le guardie rosse invitate da Ciu En-lai a tornare a casa

Le guardie rosse invitate da Ciu En-lai a tornare a casa I arivolwzionnri ribelli» smobilitano? Le guardie rosse invitate da Ciu En-lai a tornare a casa a Hong Kong, lunedi mattina. La situazione nella Cina popolare appare sempre seria, in particolare per l'attività delle « guardie rosse » e per la divisione dell'esercito. Ciu En-lai ha ordinato a tutte le « guardie rosse » e agli altri « rivoluzionali ribelli », seguaci di Mao. di «tornare ai luoghi di origine». Ne dà notizia Radio Pechino. Il primo ministro dice che è ormai tempo che i rivoluzionari sospendano lo « scambio di esperienze ». Questa disposizione è stata avallata da altri dirigenti cinocomunisti in una grande « riunione plenaria ampliata» del Comitato rivoluzionario di Pechino, presieduta dal capo del comitato e delle forze di sicurezza pubblica, il vice premier Hsieh Fu-ci. C'era anche la moglie di Mao, Ciang Cing, con il capo di Stato Maggiore generale incaricato Yang Ceng-wu. Ciu e altri membri del Comitato hanno pronunciato, dice Radio Pechino, « importanti discorsi dando direttive di grande importanza in questo momento cruciale» della lotta per il potere. Si sono appellati fra l'altro ai rivoluzionari perché ottemperino alle direttive di Mao ed evitino ogni conflitto con i militari, intensifichino la produzione e « sopprimano risolutamente le spie della banda degli Stati Uniti e di Ciang Kai-scek, le spie revisioniste sovietiche e le attività di controrivoluzione e di spionaggio dei proprietari terrieri, dei ricchi, dei reazionari, degli elementi di desfra ». Agli osservatori appare 1 chiaro che questo delle re¬ lazioni fra cittadinanza e forze armate è uno dei punti di maggior preoccupazione per i dirigenti pechinesi. Secondo il corrispondente del giapponese Nihon Keizai, il Comitato del partito della regione militare di Pechino ha fatto l'autocritica, accusandosi di aver commesso errori nel suo appoggio alle «guardie rosse » impegnate contro i « reazionari »; ne dà notizia il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del partito. I militari ammettono, fra l'altro, di aver ignorato spesso gli obbiettivi importanti per dedicarsi a questioni minori, di aver fatto confusione fra maoisti e avversari di Mao e di aver cosi permesso ai sostenitori del Kruscev cinese, ossia del capo dello Stato Liu Sciao-ci, di prendere il sopravvento. (United Press) 4

Luoghi citati: Cina, Hong Kong, Pechino, Stati Uniti