Preti difende la società moderna

Preti difende la società moderna In polemica con le Adi Preti difende la società moderna E' ingiusto ritenere che non offra « sufficiente base di sviluppo all'uomo civile» - Moro «ottimista» sulla situazione politica - De Martino e Tanassi parlano del Patto Atlantico Nostro servizio particolare Roma, lunedi mattina. Nonostante le polemiche sul Patto Atlantico, sulla data delle elezioni del 1968 e relativo scioglimento delle Camere, la ripresa dell'attività politica — che s'inizia praticamente oggi, dopo la [parentesi estiva — appare improntata ad una certa distensione. Lo stesso presidente del Consiglio, on. Moro, parlando ieri a Vicenza, si è detto «sostanzialmente ottimista» e ha spiegato che trae «motivo di conforto dal senso di- genialità creativa, di operosità- e dì concordia degli italiani». Moro ha con- fermato l'impegno di attuare la programmazione quinquennale tanto più che «abbiamo le risorse economiche, spirituali e un sistema di stabilità politica che permettono di risolvere i problemi del paese ». Al « sostanziale ottimismo » dell'on. Moro, fa riscontro il ministro delle Finanze, Preti, il quale, in un discorso nel Ferrarese, ha detto che « vi sono buone probabilità che ti tasso d'incremento del reddito nazionale possa crescere nel 1967-68 anche di più che nel 1966». Riferendosi al processo che le Arili hanno fatto a Vallombrosa alla società del benessere, Preti ha detto: «I socialisti hanno seguito con interesse il recente convegno delle Acli. Quando queste associazioni chiedono l'attuazione di riforme nel quadro del regime democratico, le loro posizioni non possono non essere guardate con grande simpatia. Ma quando le Acli sembrano mettere sotto accusa la società moderna, come se essa non offrisse sufficiente base di sviluppo all'uomo civile, il discorso diventa diverso. I socialisti credono profondamente nei valori della civiltà moderna, pur perseguendo il fine di migliorare gradualmente sotto tutti i punti di vista questa società. Chi sostanzialmente mette in dubbio i grandiosi progressi realizzati in questo secolo e particolarmente nel dopoguerra, parlando di immaginarie crisi, dà l'impressione di non guardare tanto in avanti, quanto di essere portatore di ideali superati del passato». Della polemica sul Fatto Atlantico, provocata a freddo soprattutto dai comunisti, sì sono occupati ieri i cosegretari del psu De Martino e Tarlassi. De Martino, parlando a Castelfranco Emilia, ha premesso che la polemica è stata «alimentata forse prematuramente dalla destra oltranzista e dai comunisti» che, per ragioni opposte, «gareggiano in questa pressione sul partito socialista». L'oratore ha confermato che i socialisti « di origine psi», un tempo contrari alla Nato, possono ora accettare «lealmente gl'impegni stipulati » perché la situazione mondiale è completamente cambiata rispetto agli anni Cinquanta. L'on. Tanassi, parlando al Terminillo (Rieti) ha motivato la manovra contro la Nato del pei con la necessità di « spostare il tiro dalla politica interna a quella internazionale, facendo leva sulle differenze originarie dell'ex psi e dell'ex psdi nei confronti dell'Alleanza Atlantica». Con questa mossa 1 comunisti — secondo il cosegretario socialista — cercano di trasferire nel psu la crisi che li travaglia essendo stati « sconfitti dai risultati positivi della polìtica di centrosinistra ». Lamberto Fumo

Persone citate: De Martino, Ferrarese, Lamberto Fumo, Preti, Tanassi, Terminillo

Luoghi citati: Castelfranco Emilia, Rieti, Roma, Vallombrosa, Vicenza