I militari (già al potere) vincono le elezioni in Vietnam

I militari (già al potere) vincono le elezioni in Vietnam Ieri II votò, insidiato dm centinaia di attentati I militari (già al potere) vincono le elezioni in Vietnam L'affermazione di Nguyen Van Thieu (capo dello Stato) e Cao Ky (capo del governo) appare netta nei risultati parziali Diverranno rispettivamente presidente e vicepresidente della Repubblica • Tuttavia nelle città e in alcune province i candidati «civili» hanno fortemente contrastato il loro successo - 250 atti terroristici in poche ore: 65 uccisi. 290 persone rapite CE Saigon, lunedì mattina. Ieri nel Vietnam del Sud si sono svolte le elezioni del Presidente della repubblica, del vice presidente e dei membri del Senato. Gli oltre 8800 seggi, aperti alle 7 locali (ore una italiana), sono stati chiusi alle 16, ed è subito iniziato lo scrutinio dei voti il cui risultato sarà ufficialmente noto oggi. Il quadro della giornata elettorale è già chiaro, tuttavia, e si riassume nei seguenti elementi: 1) alta percentuale di votanti: ha partecipato alla votazione, infatti, circa l'83% degli elettori, cioè 4.800.000 di iscritti alle urne su 5 mi-' lioni 850.000; 2) vittoria dei candidati « militari » alla presidenza e alla vice presidenza della repùbblica;' 'rispettivamente Nguyen Van Thlèù e Cao Ky, che già sono l'uno capo dello Stato, l'altro capo del governo; 3)' inutile intensificazione del terrorismo da parte dei vietcong: sono segnalati in tutto il paese oltre 280 attentati e incidenti' di vària entità, in seguito ai quali 65 persone sono morte, oltre 300 hanno riportato ferite e non meno di 290 sono state rapite. Queste cifre sono relative a un periodo di tempo fra le 18 di ieri e le 20 di oggi (locali). A tali vittime vanno aggiunte le altre diverse centinaia che si sono avute nella settimana precedente le elezioni. Ecco ora alcuni particolari che hanno caratterizzato la consultazione. La percentuale dei votanti è stata più alta di quella registrata circa un anno fa per l'elezione dell'assemblea costituente. Essa fu allora clell'80 per cento circa. Il maggior afflusso di elettori alle urne nella giornata di ieri sarebbe dovuto all'impegno messo da tutti gli organi dello Stato per la consurfazione. Nei villaggi gli elettori sono stati trasportati o scortati ai seggi dagli automezzi militari. Si calcola che dei 4.800.000 elettori un milione fossero analfabeti. Tuttavia sembra che tutti se la siano cavata benissimo di fronte al complicatissimo sistema elettorale. Ciascun votante riceveva ben 59 schede: 11 per il voto presidenziale, le altre per l'elezione dei senatori. Egli doveva scegliere una sola scheda per la presidenza, contenente i nomi e i simboli di una coppia di candidati, uno a presidente l'altro a vice presidente. Erano concorrenti undici coppie, di cui la favorita, quella « militare » era costituita da Nguyen Van Thieu e Cao Ky, attuali capo .dello. Stato e. capo del governo'.-'-' Per l'elezione dei senatori (60 in tutto) l'elettore doveva scegliere non più di sei schede, contenenti ciascuna un gruppo di dieci 'nomi. . ■ ■ Abbiamo accennato che la vittoria si profila nèttamente in favore del quarantaquattrenne Van Thieu e del trentaseienne Cao Ky: essi hanno già un quarto dèi voti scrutinati. La loro affermazione significa che l'attuale politica del governo vietnamita sarà continuata nel prossimi quattro anni e che la direzione della cosa pubblica resterà nelle mani dei militari, anche se Van Thieu e Ky hanno promesso che introdurranno «gradualmente» elementi non militari nella compagine ministeriale. Però, delle dieci coppie di candidati «civili» alcune hanno ottenuto un buon successo e perfino la maggioranza del voti in qualche circoscrizioni. A Saigon, fino ad una certa ora, era in testa l'ex primo ministro Tran Van Huong con circa 20 mila voti, seguito dall'avvocato Truong Dlnh Dzu (12.400 voti) • dal capo dello Stato Van Thieu (12.300 voti). Poi il quadro si è improvvisamente capovolto e Van Thieu è passato in testa. Analoga la situazione in altre circoscrizioni. Le prime notizie relative agli scrutini indicavano che nel complesso del paese la coppia « militare » non era in testa ai suffragi, ma in serata, dopo lo spoglio del 50 per cento dei . voti, veniva annunciato che Van Thieu era passato a condurre in 13 provinole su 17. Su questo capovolgimento della situazione avranno forse qualcosa da dire i 122 osservatori di 24 Paesi, fra cui 22 alte personalità americane inviate ufficialmente da Johnson. Sta di fatto comunque che l'affermazione dei civili è no¬ tevole. Nel complesso essi hanno: ottenuto successi nelle città. Nel nord, a maggioranza di voti scrutinati, era in testa il « civile » Phan Khac. Colui che ha maggiormente contrastato i militari è tuttavia l'ex «premier» Van Huong, che aveva per contrassegno una colomba. Van Thieu, recandosi a votare, ha annunciato ieri: « Se vincerò.invierò un messaggio ad Hanoi per suggerire un negoziato. Se vi sarà risposta, proporrò agli americani di sospendere i bombardamenti per una settimana. Io comunque non mi recherò ad Hanoi, per eventuali trattative, né tratterò con i ribelli vietcong». . (Associated Press) Ieri nel Vietnam del Sud hanno avuto luogo le elezioni del presidente della Repùbblica, del vicepresidente e del membri del Senato. GII Iscritti a votare erano 5.850.000 su una popolazione di 15.317.000 abitanti (censimento-1963) del Paese, che ha una superficie di kmq 170.806. Hanno votato circa 4.800.000 elettori, cioè l'83 per cento. E' in testa, fra I candidati alle massime cariche, la coppia Nguyen Van Thieu-Cao Ky (Il primo attuale capo dello Stato, l'altro primo ministro) rispettivamente per la presidenza e la vicepresldenza. Centoventi osservatori di vari Paesi, fra cui 22 americani, hanno assistito alle votazioni Il primo ministro (a candidato vleeprealdente della Repubblica) Cao Ky mentre vota.

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