I maestri europei del Surrealismo in una grande esposizione a Torino di Marziano Bernardi

I maestri europei del Surrealismo in una grande esposizione a Torino Una felice Iniziativa culturale nella nostra citta I maestri europei del Surrealismo in una grande esposizione a Torino La rassegna s'inaugurerà l'8 novembre alla Galleria d'arte moderna e resterà aperta due mesi - Sarà la prima manifestazione organizzata dagli «Amici torinesi dell'arte contemporanea», un'associazione che si è costituita la primavera scorsa sotto la presidenza di Marella Agnelli Si è costituita a Torino fin dalla primavera scorsa un'associazione che s'intitola « Amici torinesi dell'arte contemporanea » ed ha per scopo promuovere manifestazioni d'arte e di cultura rivolte a richiamare l'attenzione del grande pubblico sui momenti più significativi e sui problemi più interessanti delle espressioni dell'arte del nostro tempo. La presiede la signora Marella Agnelli, ed il suo comitato organizzatore (cioè, in tondo, l'associazione stessa I è presentemente composto dei signori Rosy Rivetti Maro ne. Mario Bccchìs. Edoardo Calieri di Sala. Corrado Levi, Luigi Malie, dire' tore dei Musei civici torinesi, Silvio Turati, Aldo Zegna. Ne è segretario Luigi Carluccio, un critico notoriamente esperto delle correnti dell'arte contemporanea, e convinto dell'importanza anche delle loro manifestazioni più «di punta». L'associazione è. in un certo senso, l'erede e il proseguimento — pur con differenti intenti — di quell'altra, Peintres d'aujourd'hui, France-Italie » che. creata nel 1951 per iniziativa di Vittorio Viale e presieduta nel suo ultimo periodo dalla signora Marella Agnelli (1961). tanto contribuì in Torino e in tutta Italia alla conoscenza scambievole delle più notevoli forze pittoriche attuali. Appunto in considerazione di questi felicissimi approfondimenti culturali trascorsi, è stato invitato ad assumere la presidenza onoraria dei nuovi « Amici torinesi » Vittorio Viale: un invito cortesemente mosso dalla stessa signora Agnelli. L'associazione è cordialmente appoggiata dal sindaco prof. Grosso, con la collaborazione del Museo civico che ne ospiterà le manifestazioni nella Galleria d'arte moderna. Si tratta dunque di un'im¬ presa coraggiosa, di forte, impegnativo rilievo; e utile, affascinante, diffìcile. Utile, perché gioverà ad allargare non soltanto a Torino ma in tutta Italia la visione del mondo artistico d'oggi, cioè di quei problemi di alto livello spirituale che. riflettendo anche i nodi più vitali d'una generica condizione sociale e numerosi specifici fatti di costume, vanno ormai profondamente entrando nella coscienza popolare. Affascinante, perché è sempre una nobile « avventura » tentar l'accosta, lento a un prodotto intellettuale che persino nei suoi spericolati aspetti può indicare le direzioni morali del futuro. Difficile, perché gli « Amici torinesi » dovranno navigare in acque irte di scogli, evitando le secche dei falsi valori che una critica troppo legata ad effimere contingenze per aver perduto la prospettiva « storica » del fenomeno artistico. ed un mercantilismo che sfrutta gli ingenui snobismi, esaltano con clamorosa propaganda di stagione in stagione, abbandonandoli poi logori non appena sopravvengono nuovi ìdoli. Ma siamo certi che gli « Amici torinesi » saranno buoni nocchieri. Intanto la loro prima manifestazione è di eccezionale interesse. Il prossimo 8 novembre si aprirà nella Galleria civica d'arte moderna, per la durata di due mesi, e col titolo « Le Muse inquietanti » derivato da q ietto di un famoso quadro di Giorgio De Chirico (1916). una grandiosa esposizione di circa 200 opere, parecchie delle quali non ancora viste in, Italia, dedicata ai maestri del Surrealismo intern ■zionaie; vale a dire ad una delle poetiche che più hanno influito sul corso dell'arte contemporanea introducendovi degli elementi fantastici, metafisici, addirittura « magici » per l'automatismo del pensiero, che sono sempre esistiti nella creazione artistica ma che nel tempo nostro si sono precisati in figurazioni inedite, raggruppate in una. univoca tendenza. Se ne vedranno i lontani precursori: lo svizzero JeanHenri Ftissli (1741-1825). gli ottocentisti francesi Gustave Moreau e Odilon Redon: j poi la schiera degli artisti \ del nostro secolo, da Picabia a Duchamp, da Klee a Ernst, a Dali. De Chirico. Arp. Carrà. Mirò, Scipione. Savinio. Magritte. Gorky, e vari altri i quali, più o meno, intesero l'eccitante richiamo surrealistico, al pari — fino a un certo punto — di Picasso. E al complicato reperimento di questo raro, prezioso materiale hanno contribuito musei e collezionisti di tutto il mondo: di New York. Parigi, Zurigo, Venezia e altrove. Uno sforzo che il pubblico prenderà senza dubbio in seria considerazione, e che è destinato ad appassionare non una piccola élite di intenditori, ma vaste masse di visitatori i quali troveranno netta mostra la conferma che il nostro tempo dominato dalla sperimentazione scientifica e dal progresso tecnologico, non può fare ti meno — sintomo conlor tante — dì lasciare un varco nel suo spirito alla fantasia. Vorremmo che questi visitatori non giungessero del tutto impreparati all'esposizione. E perciò ci permettiamo un duplice consiglio Primo, la lettura del libro ora uscito nelle edizioni milanesi di Gabriele Mazzotta. Surrealismo, ch'è la traduzione italiana del saggio ' (1965) dell'americano Patrick Waldberg, uno dei migliori conoscitori di una tendenza che per il primo il poeta Guil laume Apollinaire battezzò nel 1917, ma che come « movimento » (soprattutto letterario benché la sua forza si affidasse poi alla pittura) fu codificato nel 1924 col famoso « Manifesto a di André Breton. Secondo, una visita alla splendida mostra che Tozzoli ha organizzato nella sua galleria «Galateo» (via Vela, 8) con una dozzina dì quadri di Giorgio De Chirico compresi fra il 1914 ed il 1928. il periodo per cui l'ar- tista è universalmente cele bre quale autentico inventore della pittura « metafìsica ». Fu appunto in quel periodo che De Chirico s'accostò al Surrealismo (il suo nome figura ancora in copertina della Revolution Surrealiste del 15 ottobre 1925) e — afferma il Waldberg — « esercitò una grande influenza snprattuto su Max Ernst. Magritte. Tanguy ». In uno dei suoi Calligrammes a lui dedicato nel 1915 Apollinaire poetava: « J'ai bàti une maison au milieu de l'Océan ». E' da quella casa fon data sui flutti che De Chirico moveva alla conquista del Surrealismo. Marziano Bernardi