I carrozzieri e la Fiat «125» riuscito incontro alla rassegna di Michele Fenu

I carrozzieri e la Fiat «125» riuscito incontro alla rassegna I carrozzieri e la Fiat «125» riuscito incontro alla rassegna Sulla raffinata meccanica della berlina, Bertone, Morétti, Savio, Scioneri, Vignale e Zagato hanno creato eleganti coupé - Due familiari della Osi e di Fissore - Inedite soluzioni estetiche La Fiat 124 è stata la vettura dell'anno per il 1966. Si può ormai concludere che la « 125 » lo è per il 1967. Apparsa in aprile, la berlina ha colto un'immediata affermazione sul mercato italiano, in cui ha dato un'impronta originale al settore delle vetture di media cilindrata. E il successo si è ripetuto in Europa, dai paesi del Nord fino alla Grecia, dove la « 125 » è stata presentata alla Fiera di Salonicco. E' quindi logico, quasi naturale, che i nostri carrozzieri, sempre così attenti a seguire i gusti del pubblico o a cercar di prevenire gli orientamenti costruttivi delle Case, si siano impegnati quest'anno sul tema « vestizione della 125 ». Bertone, Moretti, Savio, Scioneri, Vignale e Zagato hanno creato sulla raffinata meccanica del modello-base degli eleganti coupé, mentre Fissore e la Osi hanno realizzato due vetture tipo familiare. Significativo che Bertone, lasciando i « dream-cars » o le superpotenti sportive per milionari, si sia rivolto alla « 125 » per dare forma ad un tipo di macchina destinato ad una clientela particolare, che vuole distinguersi sul piano esteriore, ma non certo rinunciare ad una meccanica sicura e collaudata. Bertone ha chiamato « Executive » il suo modello. E' un coupé due porte e quattro posti con l'abitabilità di una comoda berlina. Assai raffinato il posto di guida, con volante e cruscotto in noce. Le quattro poltroncine sono dotate di cinture di sicurezza e poggiatesta. I paraurti sono rivestiti di gomma per una miglior protezione dai piccoli urti nei parcheggi. Grandi superfici vetrate. Particolare curioso: si può aprire anche il cristallo del lunotto posteriore. I coupé degli altri carrozzieri sono dei « 2+2 » di tipo sportivo. Moretti, Savio, Scioneri e Zagato hanno cercato di mantenere nella calandra il disegno della « 125 » berlina: doppi proiettori, quindi, rettangolari o rotondi. Moretti li ha inquadrati, con la griglia presa d'aria, in una vistosa cornice dorata. A questo prototipo dovrebbe presto seguire una piccola produzione in serie. Zagato ha accorciato il passo del suo coupé di mm 240 Imm 2264 contro mm 2504 della berlina di serie) per aumentarne le doti di maneggevolezza e sfruttare appieno la brillantezza del motore, specie nel traffico urbano e sui percorsi misti. La carrozzeria (in alluminio, stampata dalla Osi) incorpora due « roll-bars » protettive mentre l'abitacolo è rivestito in materiale antiurto, antisonorizzante e antirifiessi. E' un seguito di « anti », che dimostra come Zagato si sia preoccupato del lato « sicurezza ». I bagagli sono caricati mediante l'apertura completa del vano posteriore; la ruota di scorta viene estratta da uno sportello situato sotto la targa. La vettura raggiunge i 180 all'ora: per non intaccare la uniformità della linea, i proiettori sono nascosti da due « palpebre » sollevabili mediante comando meccanico. Una soluzione in un certo senso analoga è stata adottata da Vignale. I fari sono incassati nel frontale ed « escono » solo a comando. Ne guadagna anche l'aerodinamicità della vettura, in cui il carrozziere torinese ha abbandonato il solito motivo della calandra a bocca di pesce, limitandosi a richiamarlo in una sottile mascherina sotto il paraurti. Nell'inter¬ no sono stati predisposti tutti gli accorgimenti atti ad aumentare la sicurezza. Dallo sport alla famiglia con l'« Estate car » della Osi e la giardinetta di Fissore. Due trasformazioni simpatiche, realizzate tenendo conto dei compiti di praticità cui sono destinate, ma senza rinunciare al comfort e all'eleganza. Per la Osi è un po' un ritorno all'antico, visto che fino alla scorsa primavera ha prodotto per conto della Fiat la versione familiare della 1500. L'« Estate car » dispone di un volume massimo di carico di circa 1,4 inetri cubi. Ribaltando il sedile e lo schienale posteriori si rende utilizzabile un piano di mm 1600 per 1200, quanto basta a sistemare gli oggetti più voluminosi. Otto « 125 » diverse a questo Salone, dunque. Otto versioni che cercheranno di ripetere presso il pubblico il successo della berlina. Michele Fenu Un'altra interpretazione della «125»: il coupé 4 posti della Carrozzeria Vignale

Luoghi citati: Europa, Grecia, Salonicco, Vignale