La Procura di Roma chiede di esaminare il rapporto della Commissione su Vieri di Guido Guidi

La Procura di Roma chiede di esaminare il rapporto della Commissione su Vieri Dopo la decisione di Mariotti di far sospendere in anticipo le prove La Procura di Roma chiede di esaminare il rapporto della Commissione su Vieri Il magistrato vuole accertare se sussistono gli estremi di reato - Contro il sanitario vi sono già due denunce: per una donna morta dopo essere stata sottoposta alle sue cure e per un bimbo argentino che egli non volle visitare (il piccolo in seguito morì) - Vieri ha chiesto all'Ordine dei medici di poter continuare la sua attività professionale re la loro solidarietà numerosi congiunti di pazienti in cura dal medico senese; analoghe manifestazioni in piazza Montecitorio, davanti alla Camera. Un centinaio di persone si sono fermate a lungo con cartelli per chiedere che il dott. Vieri possa continuare la sua cura. In rapporto alla decisione delle commissioni, è stato oggi interpellato dai giornalisti il prof. Luigi Cajano, primario della Fondazione Pascale di Napoli e componente la Commissione stessa: «Il provvedimento preso dal ministro della Sanità — ha detto il prof. Cajano — è stato opportuno sul piano tecnico e umano. Poiché era noto che il dott. Vieri pratica correntemente la sua terapia privatamente e poiché si parlava di lui come "del medico che guarisce il cancro", si giustifica senz'altro l'intervento del ministro per rassicurare e ragguagliare la pubblica opinione. La nomina della Commissione di controllo ha consentito la formulazione di un giudizio tecnico sui risultati della terapia praticata ». « Mi pareva non solo inutile ma dannoso — ha osservato il prof. Leonardo Caraarota dell'Istituto di oncologia di Torino — proseguire gli esperimenti del dott. Vieri, che potevano diventare sussidio ad una speculazione vera e propria. Non ho dubbi sulla validità e sul giudizio di ima Commissione presieduta dal prof. Valdoni ». « Quello che sorprende — ha detto a sua volta il prof. Carlo Sirtori, direttore dell'Istituto del cancro di Milano — è che il dott. Vieri non abbia mai comunicato in un ambiente scientifico alcun elemento che potesse consentire ad altri medici di ripetere la sua esperimentazione ». « Molti pazienti del dr. Vieri — ha proseguito il prof. Sirtòri '— sono stati curati in precedenza con raggi o con interventi operatori, che per se stessi possono portare alla guarigione. Va anche tenuto presente che molti tumori hanno un lungo decorso, senza determinare gravi disturbi; ad esempio è noto che su 100 pazienti con cancro mammario non sottoposti ad alcuna cura, almeno 20 possono sopravvivere oltre 5 anni; quando invece vengono curati razionalmente secondo gli indirizzi seguiti in tutto il mondo ne sopravvivono più di 5 anni almeno 70. E vi sono, infine, gli errori diagnostici; basterà ricordare il caso di quell'ergastolano che anni fa fu graziato dal presidente della Repubblica Einaudi perché all'atto operatorio compiuto nell'infermeria delle carceri risultò affetto da un carcinoma deirintestino; due anni dopo questo personaggio si dichiarava guarito grazie alle cure di un medico svizzero. Improvvisamente ebbe un attacco acuto e, al nuovo atto operatorio, si potè dimostrare con l'esame microscopico che la sua malattìa non era affatto di natura cancerosa come io stesso potei constatare ». I dirigenti dei laboratori « Myl » hanno rilasciato una dichiarazione per avvertire di non avere mai conosciuto o avuto rapporti con il dott. Vieri e di non averlo mai autorizzato ad inserire i loro prodotti nel suo farmaco. che è ancora segreto. Nel luglio scorso venne consegnato all'« Accademia dei Lincei » un plico suggellato contenente il tipo dei preparati usati dal dott. Vieri, racchiusi in due flaconi, e una relazione illustrativa del suo metodo. Ma l'Accademia ha comunicato che il ministero della Sanità ancora non ha provveduto a ritirarlo. Il dott. Vieri ha chiuso il suo studio privato, non si è presentato all'ospedale « Regina Elena ». ed ha rifiutato di incontrarsi con il ministro. Attende soltanto una risposta del consiglio dell'Ordine per riprendere la sua attività normale di medico, senza piii interessarsi di cancro. Guido Guidi

Luoghi citati: Milano, Napoli, Torino