Le imprese spaziali non sono inutili

Le imprese spaziali non sono inutili Le imprese spaziali non sono inutili (L'astronautica aiuta a risolvere molti problemi della vita d'ogni giorno) Ad ogni episodio spaziale che abbia una certa risonanza tra il pubblico (negli scorsi giorni sì sono avute le visite delle due sonde, sovietica e americana, al pianeta Venere; ed è di ieri il lancio di due satelliti russi, preludio forse ad una grande impresa), c'è chi si stizzisce o indigna per le enormi somme profuse in imprese la cui utilità è, o sembra', nulla. Domandano, queste persone (e a volte « ci » domandano), perché mai, essendovi al mondo tanta gente affamata (più della metà della specie umana), essendovi bisogno di case, ospedali, scuole, acquedotti (e si potrebbero enumerare a lungo i beni che scarseggiano nei paesi poveri e di cui non tutti godono in quelli ricchi), perché, con tante necessità urgenti, si. spendano tesori per determinare (prendiamo l'esempio recente) la temperatura, la pressione o la costituzione dell'atmosfera di Venere. A queste domande che parrebbero esigere una qualche risposta tagliente (pazzia, ambizione, ricerca di prestigio), noi daremmo una replica più cauta, più positiva e motivata da due ordini di considerazioni. Prima di tutto, le necessità elementari, l'indigenza, la malattia, afflizioni antiche quanto l'umanità, meritano bensì solidarietà e soccorso; ma, se gli sforzi degli uomini fossero sempre stati tutti e solamente rivolti a rispondere a quelle istanze, non si sarebbe avuto nulla di quel superfluo che costituisce il tessuto-di ogni .civiltà. La cultura, te ^arti, .te. scienza stessa (è,' gfW?*a questa, il sorgere di ^hezzi idonei a combattere qualcuno di quegli antichi mali), sono sorte, sono progredite, nella ricerca di vere o apparenti superfluità, in ozi propizi alla meditazione, alla invenzione, in munificenze dirette a ottenere qualche cosa che non era cibo, riparo, giaciglio. Per attenerci al campo più proprio delle imprese spaziali, non è lecito perdere di vista che queste sono dirette a un'opera di esplorazione, non mai dismessa nei secoli. Le imprese di oggi continuano, con altri mezzi, le pazienti osservazioni dei primi astronomi; poi quelle degli inventori di strumenti, dal cannocchiale di Galileo fino r1. grande riflettore di Monte Palomar, fino agli enormi radiotelescopi moderni: macchine, queste ultime, costosissime, ma che hanno permesso di attribure nuove dimensioni all'Universo, di conoscere oggetti e fenomeni prima al tutto ignoti. A risalire ancor più addietro, si ritrova, in questo sforzo di oggi, una componente almeno di quell'ansia di ricerca e avventura che animò, fin da antico, esploratori e geografi, i quali scoprirono e percorsero e descrissero ogni parte del nostro pianeta, anche le più impervie e «inutili», come le regioni polari, le cime delle più alte montagne, i deserti. Noi uomini (e con questo « noi » intendiamo la parte migliore dell'umanità) non rinunciamo alla possibilità, quando questa si offre, di diventare meglio « esperti del mondo », di sospingere più lontano i confini dell'ignoto. Dovremmo abdicare proprio adesso che la tecnologia ci porge strumenti tanto portentosi? E poi, noi possiamo, a nostra volta, domandare: anche ai fini pratici le imprese spaziali sono davvero inutili? Noi non crediamo alla possibilità di colonizzare altri mondi o di riportarne materiali preziosi; ma utilità indirette già ci sono e già ne riceviamo il benefizio. E' da tener presente infatti che imprese al limite del possibile, come sono quelle spaziali, impegnano gli sforzi di eserciti di studiosi, suddivisi in drappelli o teams, ciascun gruppo sot to la guida di un capo sperimentato, ciascuno diretto a risolvere uno dei problemi minori, necessario, in¬ sieme con tanti altri, al raggiungimento degli scopi finali; ed è da considerare che da questi studi parziali rampollano invenzioni collaterali, le quali tutte contribuiscono ad arricchire, per vie diverse, il patrimonio tecnologico, merceologico, strumentale dell'età nostra. Le esigenze dell'astronautica hanno spinto a perfezionare, ad affinare, gli strumenti delle telecomunicazioni, l'impiego dei calcolatori elettronici, la fisica dei so- lidi, l'invenzione di materiali nuovi, lo studio di carburanti e motori impensati prima, la ricerca di sorgenti leggere di elettricità, gli automatismi. Tutto questo, e molto più di questo, trabocca fuori dal campo astronautico; si riversa per rivoletti minori sulla comunità; valica le frontiere in forma di oggetti e di brevetti. Tutto il mondo ne risulta arricchito. Didimo Una delle rare fotografie, pubblicate dai russi, di una rampa di lancio del cosmodromo di Bajkonur: qui sono stati Janciati ieri due satelliti «Cosmos» (Tel. Ansa)