Il caso di Nino Benvenuti verrà chiuso oggi a Roma

Il caso di Nino Benvenuti verrà chiuso oggi a Roma Il caso di Nino Benvenuti verrà chiuso oggi a Roma Pugile e procuratore davanti alla commissione incaricata dell'inchiesta preliminare Non è prevista alcuna sanzione - Il 9 dicembre Griffith, il pugile che ha sconfitto l'italiano, combatterà sul ring romano con un avversario da stabilire (non contro Nino) (Nostro servizio particolare) Roma, 27 ottobre. Il « caso » Benvenuti si chiuderà probabilmente domani a Roma. L'ex campione del mondo dei pesi medi ed il suo procuratore Amaduzzi sono stati convocati per domani pomeriggio nella sede della Federazione pugilistica, per essere interrogati dalla commissione d'indagine composta dall'avvocato Sciarra (presidente del comitato attività professionisti e rappresentante ufficiale della F.P.I. in occasione del match di New York) e da due consiglieri federali, il bolognese Boari ed il torinese Marchiaro. Mancano, naturalmente, notizie ufficiali circa l'orientamento della Federazione del pugilato nella discussa vicenda del titolo mondiale perduto da Benvenuti. Si ha però la fondata convinzione che il colloquio odierno tra i dirigenti federali, il fuoriclasse triestino ed il suo manager, anziché preludere ad una severa inchiesta a carico degli sfortunati protagonisti della rivincita con Griffith, finirà col tradursi in un intervento moderatore, volto a chiudere definitivamente — in termini aderenti alla realtà — una questione che ha preso la mano un po' a tutti. Si è parlato molto, in certi casi addirittura troppo, dei presunti retroscena della sconfitta di Benvenuti a New York. Ed i primi a mancar di misura e di coerenza nelle loro dichiarazioni, contribuendo ad aumentare la confusione, sono stati proprio i diretti interessati. Il procuratore Amaduzzi, soprattutto, avrebbe avuto bisogno di tenere un resoconto stenografico delle molte interviste rilasciate, in America ed in Italia, per evitare di incorrere in poco simpatiche contraddizioni, che hanno finito col convalidare l'impressione che a New York le cose non siano andate proprio come dovevano andare. A questa ridda di dichiarazioni si sono aggiunte poi romanzesche interpretazioni di una parte della stampa e l'esibizionismo di qualche dirigente del pugilato nazionale, che ha minacciato inchieste e sanzioni ancor prima di rendersi conto della realtà dei fatti. Le prime indagini svolte dalla Federazione hanno comunque accertato l'inesistenza di colpe specifiche da parte di Benvenuti e del suo procuratore, salvo appunto una certa mancanza di coerenza nelle giustificazioni per la sconfitta e, forse, una certa leggerezza nella preparazione del match del 29 settembre. Addebiti circa i quali la Federboxe non ha il diritto né la competenza per intervenire senza interferire nella libertà di lavoro di un pugile professionista. Tanto più che Benvenuti ha già pagato la sua leggerezza con il suo stoico comportamento nelle quìndici durissime riprese allo « Shea Stadium » e con la perdita del titolo, che significa per il triestino un mancato guadagno di almeno duecento milioni di lire. L'indagine preliminare a carico di Benvenuti si chiuderà quindi domani, anche se è prevedibile che un comunicato ufficiale sulla vicenda non verrà diramato che nei primi giorni della prossima settimana. All'ex campione del mondo ed al suo procuratore, la commissione federale chiederà di dire finalmente una verità « ufficiale », che resti agli atti e dia lo «stop» ad ogni voce incontrollata. A conclusione del colloquio, Benvenuti ed Amaduzzi verranno presumibilmente richiamati ad un comportamento maggiormente responsabile in occasioni analoghe: a te¬ ner presente insomma che un titolo mondiale non è soltanto una proprietà privata, ma un patrimonio che appartiene anche allo sport italiano per cui Benvenuti è regolarmente tesserato come pugile. Un ammonimento insomma, prima dell'assoluzione. Ad accelerare la conclusione del « caso » Benvenuti ha notevolmente contribuito del resto, la conferma, da parte americana, che lo stesso Griffith è disposto a concedere un terzo match all'italiano. A Nino insomma sarà consentito, probabilmente nella primavera del '68, di riparare agli errori dì leggerezza compiuti in occasione dell'incontro del 29 settembre. Non mancherà l'occasione di approfondire l'argomento, tanto.più che proprio ieri è stato confermato da New York che il pugile negro ha accettato di combattere il 9 dicembre a Roma. Sì tratterà, per Griffith, di un confronto amichevole, senza tìtolo mondiale in palio, contro un avversario da scegliere fra l'italiano ' Golfartni, il francese Marty e gli americani Ferd Hernandez e Benny Briscoe. Il viaggio in Italia del campione del mondo costituisce l'indiretta'conferma della buona volontà di Griffith. A Roma sarà presente anche Benvenuti e si parlerà, forse in tono conclusivo, della « bella » per il titolo a New York. Gianni Pignata filili Emile Griffith il 9 dicembre salirà sul ring a Roma