Cerimonia lenta e solenne in uno sfavillare di gioielli
Cerimonia lenta e solenne in uno sfavillare di gioielli Cerimonia lenta e solenne in uno sfavillare di gioielli (Dal nostro inviato speciale) Teheran, 26 ottobre. Quasi due milioni dì persone sotto rimaste cinque ore nel sole per vedere passare lo Scià con la corona imperiale: Il sole era assai caldo e i cadetti che facevano, la guardia d'pnore davanti a Palazzo Golestan svenivano, erano portati via da infermieri; altri cadetti prendevano . il loro posto. Le strade del corteo, tutta Teheran, erano adornate in modo favoloso. Milioni di lampadine colorate, archi di trionfo, corone luminose, migliaia di bandiere bianco, rosso'e verde, ghirlande elettriche. Ho sentito dire che per questa incoronazione non si è speso meno di 20 miliardi di lire. La folla che ha aspettato cinque ore per vedere lo Scià era fatta in massima di povera gente. Un giornalista di Teheran ha detto: «Anche senza soldi per mangiare, ci piace offrirci qualcosa di bello. Questa incoronazione è il nostro lusso. E' un modo per farci credere, almeno per un giorno, che siamo diventati tanto ricchi da poterci concedere qualche bella festa ». Vediamo la bella festa. Incomincia che è ancora scuro. Dalla campagna, dalla città vecchia, dalla lontana periferia arriva gente che cerca i posti migliori. I larghi corsi del corteo sono sbarrati da transenne, ogni nove passi c'è un poliziotto con la divisa blu e il foulard arancione, la mazza di gomma alla cintura. La folla cresce: gente paziente e silenziosa, tinche non "'è ressa se ne sta seduta sui calcagni Gli uomini mangiano semi di girasole' o sgranano con le dita svelte il rosario musulmano: le donne badano ai bimbi, ne hanno di pochi mesi addormentati tra le braccia o attaccati al seno. Il monte Elburz che sovrasta la città esce dalla notte e presto il sole accende Teheran. Alle 8 nel centro si circola a fatica. Alle 9 è quasi impossibile aprirsi un varco nella folla. Altoparlanti tra smettono inni, i ritratti dei sovrani sono in ogni vetrina, altri, giganteschi, sono sospèsi sui corsi. Lo Scià Mohamed Reza Pahlavì compie-oggi 48 anni. E' succeduto a suo padre nel 1941; ma soltanto ora può essere incoronato imperatore poiché per la Costituzione iraniana non si può essere incoronati prima di avere un figlio di sei anni. Farah Diba, ex studentessa di Belle Arti, ha 29 anni. La legge che non ammetteva al governo le donne è stata modificata un mese fa, e Farah verrebbe nominata reggente se lo Scià dovesse morire o essere impedito nelle sue funzioni di capo dello Stato prima della maggiore età di suo figlio. Alle 10 il corteo lascia il Palazzo di marmo (dove lo Scià lavora e concede le udienze) e si avvia per «Pahlavì avenue», due carrozze sono precedute e seguite da squadre di lancieri a vavallo e dalle guardie imperiali: divise azzurro, oro e rosso. Gli elmi luccicano. Sono senza dubbio le più belle carrozze del mondo, le più preziose. Nella prima, tirata da otto cavalli bianchì, sono lo Scià e Farah. nella seconda, che ha quattro cavalli neri, vi è il prìmoge nito, Reza Ciro, di sette anni, che fra poco sarà nominato « Principe della corona a. La folla impazzisce. L'immenso grido anticipa, accompagna, segue il corteo: Javid Scià, « Viva lo Scià ». I poliziotti spingono. Usano anche le mazze di gomma per im pedire che la folla travolga le transenne e invada il corso. Stesse scene in « Sepah avenue ». « Sepah square » e « Shosrow avenue ». I sovrani 1 salutano dai finestrini, lui indossa l'elegante uniforme di comandante in capo delle Forze armate iraniane, pare emozionato, impressionato dalla sterminata moltitudine. Lei è certamente meno turbata. E' bellissima, ha un abito di satin bianco con ampie maniche e lungo strascico. Nella seconda carrozza il principino si sbraccia in ampi gesti di saluto, è allegro e ride come ad un gioco. A palazzo Golestan truattromila invitati aspettano i sovrani. Golestan vuol dire « luogo delle rose ». Rose ce ne sono, ci sono anche i più bei tappeti del mondo, preziosi mosaici oro e azzurro, immensi lampadari. E c'è il trono di Nader, che è di legno laminato d'oro e tempestato di 26.733 pietre preziose. Il bimbo è il primo ad entrare nella sala dell'incoronazione. Reza Ciro attraversa la lunga sala degli specchi, viene avanti lento, come vuole il cerimoniale. Lo precede un generale con la spada puntata n alto. Il principino ha la divìsa d'allievo ufficiale della scuola militare, con grandi spalline. Passa tra rappresentanti del corpo diplomatico, ministri, ufficiali, illustri dignitari, dame: rideva nel fragore della strada, ora in questo solenne silenzio sembra impaurito. Arriva alla sedia che sta alla sinistra del trono e, in piedi, aspetta l'ingresso dei genitori. Per tre minuti niente si muove nella sala. Poi entra Farah Diba. anche lei prece duta da generali con la sciabola, sei dame d'onore le reggono lo strascico. Le mani congiunte nel grembo, l'imperatrice viene avanti lentissi ma, gli occhi fissi davanti, emozionata all'inizio, via via rinfrancandosi, e quando è vicina al trono, volta lo sguardo verso il figlio e gli sorride. Ecco lo Scià. Davanti e die tro di lui, altri generali e ministri. Questa terza processione è ancora più lenta delle due precedenti. Tutta la cerimonia si svolge come al rallentatore e finora è stata immer-
Persone citate: Farah Diba, Golestan, Mohamed Reza Pahlavì, Reza Ciro
Luoghi citati: Teheran
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