Lo Scià incorona Farah Diba fra il tripudio di un popolo povero di Luciano Curino

Lo Scià incorona Farah Diba fra il tripudio di un popolo povero jDo|jo emersi posto sul eapo9 da saio* il diadema Lo Scià incorona Farah Diba fra il tripudio di un popolo povero Due milioni di persone, la maggior parte di misera condizione, assiepate nelle strade di Teheran - Reza Palliavi e la moglie giunti al leggendario palazzo di Golestan su un prezioso cocchio trainato da otto cavalli bianchi - II giovanissimo principe ereditario (7 anni) li seguiva su un'altra carrozza - La cerimonia si è svolta con fasto e rituale d'altri tempi, davanti a un pittoresco corteggio di diplomatici, generali e ministri sa in un silenzio da acquario, ma quando lo Scià si siede sul trono esplode il suono delle trombe reali. Questo però non cambia niente, tutti restano immobili e silenziosi, è soltanto quando tacciono le trombe che Farah Diba lascia la sua sedia e va davanti al trono, s'inchina. Lo Scià fa un cenno con il capo, appena percettìbile. Si entra nel vivo della, cerimonia. Donano un Corano allo Scià, egli scende dal trono e bacia il libro. Gli portano la « cintura Zarrìne » che ha uno smeraldo di quattro centimetri, ed egli se la cinge. Gli portano la spada dell'incoronazione ornata di 12.384 diamanti, 214 smeraldi, centinaia di rubini e altri gioielli, ed égli l'appende alla cintura. Gli portano il manto ricamato d'oro e lo aiutano ad infilarselo. Poi la « corona dei Pahlavi » che ha 3380 diamanti, 5 smeraldi. 2 rubini e 368 perle, una piuma bianca, ed egli se la pone sul capo. Gli portano lo scettro, egli lo impugna e tutto il salone grida «Javid Scià». L'incoronazione dell'imperatrice: è più semplice. Le indossano un mantello dì velluto verde con brillanti, smeraldi e rubini, lungo 14 metri, orlato di visone bianco. Pesa 25 chili. Le portano la corona, che ha lo smeraldo centrale di 150 carati, i due laterali dì cento carati ciascuno, 33 'smeraldi minor», 36 rubini, .laverie, 1469 prillanti. E' l'imperatóre che pone la corona sul capo dell'imperatrice. La cerimonia continua con il Primo Ministro che porge omaggio e congratulazioni a nome del Paese e con il messaggio del « Re dei re ». Il bimbo è passato dalla paura alla meraviglia, ora è solo annoiato, non sa dove tenere le mani, lancia occhiate alla sorella Farahaz di quattro anni (il fratello Ali Reza, di un anno e mezzo, è rimasto a casa), tenuta per mano dalla zia Ashraf, sorella dell'imperatore, che si asciuga le lacrime, prova a sorridere, ma torna a piangere commossa. All'uscita dal Palazzo il sole è accecante. Esplode l'urlo di centinaia di migliaia di persone. Il corteo torna al Palazzo di marmo per altri corsi, dove altra folla aspetta da cinque ore. I più poveri ■per un giorno sono convinti di essere tanto ricchi da potersi offrire questa bella festa. Impazziscono d'entusiasmo quando la carrozza dell'imperatore e dell'imperatrice passa accanto a loro. Luciano Curino

Persone citate: Ali Reza, Farah Diba, Golestan, Pahlavi

Luoghi citati: Teheran