Benvenuti risponde alle accuse

Benvenuti risponde alle accuse Intervista con il pugile triestino ritornato da New York Benvenuti risponde alle accuse « Non ho combattuto contro Griffith con una costola rotta. L'incidente d'auto che avrebbe causato l'infrazione non è avvenuto. La mia veloce auto sportiva è troppo riconoscibile perché un danno alla macchina possa rimanere segreto. L'iniezione di novocaina? Una misura precauzionale. Altri pugili hanno sostenuto molti incontri dopo un analogo trattamento medico» - Nino ritornerà in America ai primi di novembre {Nostro servizio particolare) i Trieste, 24 ottobre. Nino Benvenuti da poche ore si trova a Trieste. L'ex campione del mondo dei pesi medi è tornato dall'America dove, insieme con 11 suo procuratore Amaduzzi, ha avviato le trattative per un terzo confronto con Griffith. Dopo l'amaro epilogo dell'incontro del 29 settembre in difesa del titolo mondiale, il pugile triestino è venuto a trovarsi al centro di violentissime polemiche: molti lo accusano di aver perduto il suo primato per leggerezza; l'incidente alla costola che è stato alla base della sua sconfitta è divenuto oggetto di romanzesche interpretazioni, la stes sa Federazione pugilistica italiana ha dispostò una serie di accertamenti. Nino non ha reagito alle critiche, per evitare nei limiti del possibile che nuove dichiarazioni male interpretate accentuassero le difficoltà del momento. Egli ha letto tuttavia i giornali e si è mantenuto aggiornato su quanto si è detto e si dice di lui. Chiamato a difendersi, nel dialogo con un giornalista che lo conosce sin dagli inizi della sua carriera, lo ha fatto con calma, con sincerità, ma con molta fermezza. Questo lo scambio di battute riferite alla lettera, lasciando ovviamente a. Benvenuti la piena responsabilità di quanto ha detto: « Il primo appunto che le si fa è quello di aver affrontato il match con leggerezza, salendo sul ring con una costola rotta. E' vero? ». « No. Avevo subito un incidente in allenamento ma prima dell'incontro, i medici mi hanno visitato trovandomi perfettamente a posto. Non sono pazzo, non avrei certo combattuto sapendomi a priori in condizioni di inferiorità». «Si è dettò che la lesione costale potrebbe essere attribuita ad un incidente automobilistico accaduto presso Rimini in luglio ». « L'incidente non è avvenuto. La mia macchina sportiva di grossa cilindrata è facilmente riconoscibile. Le pare possibile che un fatto del genere possa sfuggire all'attenzione nel momento in cui accade e salti fuori invece tre mesi dopo? ». « Come spiega allora la frattura? ». « I pugni di Griffith. L'incidente in allenamento non c'entra. Non è stato nemme no un colpo del mio allenatore Wright a procurarmi lo strappo delle cartilagini di una costola, di cui tanto si è parlato. Penso di essermi infortunato da solo, con una rotazione troppo brusca sul tronco. Portavo una cintura di protezione piuttosto alta e molto rigida. Essa è andata ad infilarsi sotto il costato mentre facevo una schivata. I medici americani mi hanno ordinato degli impacchi, tutto è passato ». « Come mai allora, prima del match, le è stata praticata una iniezione di novocaina? ». « Una semplice misura precauzionale, del tutto innocua. Del resto anche Amaduzzi ha detto che altri pugili hanno disputato parecchi incontri facendosi fare preventivamente una puntura, senza risentirne nel rendimento». (Personalmente possiamo ricordare Rollo, che ha vinto il titolo europeo dei gallo facendosi appunto praticare un'iniezione del genere ad una mano lesionata). « Si è letto anche delle sue precarie condizioni di spirito, per presunti dissapori con sua moglie ». « Cose che capitano a chi ha la fortuna, o la sfortuna, di fare notizia. Ai rotocalchi interessano fatti del genere, ma sono invenzioni ingiuste e cattive. Non vale nemmeno la pena di tornarci sopra, perché smentendole se ne parla di nuovo, ed è invece meglio chiudere un discorso così antipatico ». « Che cosa pensa di Griffith come uomo? ». « Non lo giudico. A me interessa come pugile, quando ci troviamo sul ring. Se poi lui disegna cappellini da donna o assume altri criticabili atteggiamenti jl fatto non mi riguarda ». « Ha speranze di ottenere un terzo incontro per il titolo? ». « Sì, senz'altro. Non c'è nulla di concluso, ma le prospettive sono buone, anche se non v'è ancora un impegno firmato. Griffith fa qualche resistenza, ma è un professionista e sa benissimo che un altro incontro con me gli offrirà altissimi guadagni ». « Quali sono i suoi programmi futuri? ». « Qualche giorno di riposo in montagna, in piena tranquillità. Poi ritornerò in America, verso il 10 novembre, per accompagnare il peso massimo Cane che combatterà a New York e probabilmente per concludere il terzo incontro con Griffith che spero possa essere disputato in primavera. Poi tornerò in Italia per riprendere gli allenamenti. Prima di affrontare nuovamente Griffith. vorrei disputare un incontro di rodaggio ». « In America o in Italia? ». « L'avversario sarà quasi certamente americano, ma il match può essere fissato in America o anche a Roma. Sono convinto che, a dispetto di tutto, il pubblico italiano mi vuole ancora bene ». Queste le dichiarazioni di Benvenuti. L'ex campione ha risposto con serenità e serietà, contribuendo a chiarire alcuni punti oscuri della vicenda che lo ha avuto come sfortunato protagonista. Gianni Pignata