Hulme, il nuovo campione del mondo ha conquistato il successo a 31 anni
Hulme, il nuovo campione del mondo ha conquistato il successo a 31 anni Hulme, il nuovo campione del mondo ha conquistato il successo a 31 anni Il pilota neozelandese ha vinto il massimo titolo dell'automobilismo sportivo domenica nel Gran Premio del Messico - Ha cominciato a correre in patria nel 1959 e solo da due anni partecipa a gare di Formula 1 - Il prossimo anno passerà alla scuderia del connazionale McLaren - Le voci del «mercato» dei piloti: Graham Hill alla Ferrari, Rindt alla Brabham Denis Hulme, 31 anni, scapolo, neozelandese, è il nuovo campione del mondo di Formula Uno, il re — per un anno — di quei trenta corridori d'auto che rischiano la vita sulle piste d'Europa e d'America nella stagione dei Grands Prix. Hulme ha ottenuto il titolo domenica, giungendo terzo, dopo Clark e Brabham, nel Gran Premio del Messico, ultima delle undici prove in cui era suddiviso il campionato. Per un caso strano l'ordine di arrivo ha ripetuto in senso inverso là classìfica del « mondiale »: 1. Hulme. con 51 punti, 2. Brabham (46), 3. Clark (41). Hulme, al volante della Brabham con il motore Repco otto cilindri, ha vinto soltanto due corse (Monaco e Germania), ma ha dimostrato di aver raggiunto un livello di forma e di rendimento eccezionali, conquistando una serie contìnua di piazzamenti. Non è stato forse il pilota migliore in senso assoluto, ma lo è stato certamente nel complesso. Clark gli è superiore, e infatti si è affermato in Olanda, Inghilterra, Stati Uniti e Messico, ma troppe volte la LotusFord ha lasciato a terra lo scozzese e il suo compagno di squadra Graham Hill. Hulme e Brabham, su vetture meno agili e potenti ma funzionanti come orologi e con una tenuta alla distanza formidabile, non sono mai stati troppo duramente impegnati. Per Hulme il titolo rappresenta il definitivo riconoscimento nell'« élite » dei conduttori della F. 1. E' un uomo calmo e posato, con uno stile di guida fatto di coraggio e di forza, e un pizzico di improvvisazione. Cominciò a correre nel 1959 in Nuova Zelanda e l'anno successivo sbarcò in Inghilterra. Molte gare in giro per l'Europa, con una Cooper di seconda mano, spesso saltando i pasti, lavorando come meccanico a Londra. Una vita faticosa, finché nel '63 Hulme iniziò la collaborazione con Jack Brabham impiegandosi nell'officina del costruttorepilota australiano. L'esordio nel campioruxto del mondo di F. 1 ebbe luogo due anni fa, a Clermont-Ferrand, per il Gran Premio di | Francia. Una prova anonima. in mezzo agli assi del volante, Clark, Graluim Hill, Surtees, lo stesso Brabham. Corsa dopo corsa, con molta modestia e discrezione, Hulme si fece le ossa. « In ogni gara — disse una volta — imparo qualcosa di nuovo ». Ha fatto presto ad imparare, il neozelandese, e adesso i direttori sportivi di mezzo mondo se lo contendono con lo stesso accanimento che i dirigenti di un club calcistico metterebbero nell'acquistare un Pelé. Ora Hulme non vuol più stare con Brabham, il quale — fra l'altro — ha deciso di ritirarsi dalle competizioni. (Forse farà ancora la prossima « 500 Miglia » di Indianapolis, poi si limiterà a costruire le macchine, non a guidarle). Pare, comunque, che il nuovo campione del mondo correrà nel '68 sulle macchine del connazionale' McLaren, dotate dei motori BRM a 12 cilindri. Il suo posto, alla Brabham, sarà preso dall'austriaco Jochen Rindt, una delle rivelazioni dell'annata, che avrà quasi certamente Siffert come compagno di squadra. Rindt desidera abbandonare la Cooper-Maserati, non va più d'accordo con i responsabili della scuderia. E' una girandola di nomi, di trattative, in cui sono coinvolti anche Jackie Stewart, Graham Hill, Fedro Rodriguez, Alan Rees e altri piloti. Stewart, di cui si era parlato cernie: probabile « prima guida » della . Ferrari, andrà invece dalla BRM alla scuderia dell'inglese Ken Tyrrel, con il belga Ickx, dove avrà a disposizione una monoposto francese Matra con motore Ford-Cosworth otto cilindri, lo stesso delle Lotus. Per Graham Hill si prospetta un ritorno alla BRM o un passaggio alla Ferrari. L'esperto corridore inglese potrebbe es- sere un vero maestro per il giovane Amon, autore di due belle e sfortunate prove negli Stati Uniti e nel Messico. Rodriguez e Rees, infine, verrebbero stabilmente assunti dalla Cooper-Maserati. E' un momento in cui l'automobilismo sportivo assomiglia al calcio nelle giornate della compravendita dei giocatori. Sono in movimento centinaia di milioni, la sede principale delle trattative è Londra. Dietro la spettacolare facciata dei «Grands Prix» si celano molti interessi, legittimi, del resto. E anche se alcune Case petrolìfere e di pneumatici hanno deciso di abbandonare l'attività agonistica, il'«boom», per ì piloti, non accenna a diminuire. Quest'anno, il più « povero » non ha guadagnato meno di una trentina dì milioni di lire. Michele Fenu Denis Hulme, sulla Brabharri-Repco con cui ha vinto il titolo mondiale (Telefoto)
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