Johnson accusa i pacifisti di «incoraggiare» il Nord Vietnam di Nicola Caracciolo

Johnson accusa i pacifisti di «incoraggiare» il Nord Vietnam LA GRAVE SITUAZIONE DELL'ESTREMO ORIENTE Johnson accusa i pacifisti di «incoraggiare» il Nord Vietnam Il Presidente dichiara a Washington : "La pace tornerà solo quando gli aggressori capiranno di non poter prevalere con la forza" - Cessate le dimostrazioni al Pentagono i 1 ArM (Dal nostro corrispondente) Washington, 23 ottobre. In un discorso che è apparso come una indiretta risposta alle manifestazioni per la pace di ieri e ieri l'altro a Washington, il presidente Johnson ha rigettato oggi sul Nord Vietnam l'intera responsabilità della guerra. «La pace e la stabilità torneranno nell'Asia soltanto quando gli aggressori si saranno resi conto di non potersi impadronire con la forza della terra di un altro popolo », ha detto il Presidente. Ed ha cgiunto: « In ogni possibile maniera cerchiamo la pace in Vietnam. Ma la cerchiamo da soli. Coloro che hanno iniziato la guerra rimangono ostinatamente attaccati alla speranza che l'aggressione verrà premiata dalle nostre delusioni, dalla nostra impazienza, dalla nostra incapacità di perseverare. Non sarà così ». Le manifestazioni per la pace — è questa l'accusa che Johnson in sostanza rivolge ai suoi oppositori — rappresentano un incoraggiamento al Nord Vietnam e quindi obbiettivamente servono solo a prolungare la guerra. Johnson ha parlato alla Federazione internazionale degli impiegati tecnici e commerciali all'hotel Shoreham di Washington. Il suo discorso — seppure moderato nel tono — serve a dare un'idea di quanto sia profondo oggi il solco che divide il Presidente da coloro che si oppongono alla guerra nel Vietnam. Ieri e ieri l'altro i dimostranti hanno attaccato Johnson con slogans e con cartelli di una violenza inaudita. Il Presidente replica oggi dicendo che i suoi avversari in sostanza aiutano il nemico. Il dialogo tra le due sponde sembra diventare sempre più diffìcile. Al Pentagono oggi 27 mila uomini, tra militari e addetti ai servizi di nettezza urbana, stanno rimettendo a posto i giardini e i parcheggi intorno all'edificio ripulendoli e sgomberando tonnellate di cartaccia. Centinaia di scritte «Pace», «Basta con la guerra in Vietnam », « Abbasso Johnson » vengono cancellate. Al termine della dimostrazione sono state arrestate 650 persone, tra cui David Dellinger, l'organizzatore, della marcia sul Pentagono, e lo scrittore Norman Mailer. Alcuni dei fermati hanno pagato la cauzione per tornare in libertà: altri hanno rifiutato di farlo, intendono rimanere in prigione per continuare la loro protesta. Nicola Caracciolo

Persone citate: David Dellinger, Johnson, Norman Mailer