Dieci miliardi di dollari spesi male e senza controllo

Dieci miliardi di dollari spesi male e senza controllo Gli aluti nel 1966 ai Paesi in via di sviluppo Dieci miliardi di dollari spesi male e senza controllo I rimproveri che 1 cosiddetti «paesi in sviluppo» rivolgono ai paesi più sviluppati (rappresentati, sostanzialmente, nel Gruppo dei Dieci) sono noti. Furono prospettati un paio di mesi fa a Ginevra, in occasione della riunione del Consiglio della Conferenza mondiale sul commercio. Furono esposti, a Rio de Janeiro, a fine settembre: convocata l'assemblea annuale del Fondo monetario. Si ripetono in questi giorni, in occasione della conferenza di Algeri: che ha riunito in quella capitale i principali paesi africani. Quanto valgono però quelle critiche? Per talune, lo si pub giudicare a prima vista da quanto segue. * * Si è detto, ad esempio: gli aiuti ai paesi arretrati, da parte dei paesi industriali, sono pochi e scarsi; ancor più, in diminuzione. Per quanto riguarda la contrazione di questi aiuti, è da premettere che l'intiero Occidente attraversa, in questi anni, una fase recessiva! Quale sorpresa, se ne risentono anche le erogazioni gratuite o quasi, al Terzo Mondo? Per quanto riguarda, poi, l'ammontare di questi aiuti, rifacciamoci ad un dato assai recente. I membri dell'OCED, secondo valutazioni messe a punto dal Comitato per l'aiuto e 10 sviluppo, operante in quel consesso, hanno ceduto ai paesi sottosviluppati ed agli organismi multilaterali — solo nel '66 — non meno di 9,9 miliardi di dollari; una cifra inferiore di soli 400 milioni alle erogazioni del '65. Non sembra un volume troppo esiguo: considerando che taluni paesi conferenti (come l'Italia) hanno, nel loro ambito, zone sottosviluppate, quindi bisognose d'investimenti. Si dice i toi: di gran lunga la maggior parte degli aiuti concessi torna in patria, come interessi per prestiti in precedenza contratti. Ma si risponde: il pagamento di codesti interessi (in genere, a tassi di favore!) nor verrebbe considerato oneroso se i mutui, stipulati a suo tempo, fossero stati impiegati vantaggi! semente dai riceventi. Qt/gli interessi e quei rimbórsi di capitale appaiono invece peso grave, se le somme mutuate furono male investite; o addirittura destinate a beni di consumo. Innumerevoli volte, esperti di paesi industriali hanno ammonito i mutuatari sui requisiti di corretti impieghi. Non furono ascoltati. Sorprende se i riceventi, oggi, appaiono delusi? Dopo tutto, un terzo almeno dell'aiuto globale, concesso dai paesi industrializzati alle aree arretrate, nel '66, fu offerto non dal Settore pubblico, ma dal Settore privato. Pertanto da operatori che debbono, a lor volta, fronteggiare, nei riguardi dei loro creditori, impegni non dissimili. Si è detto infine a Ginevra, come a Rio od Algeri I prezzi delle grandi materie prime, ottenute nelle zone arretrar,", sono in diminuzione. Frutto di una « congiura» dei paesi industriali. Si dovrebbero istituire congegni sociali di stabilizzazione, a tutela del potere d'acquisto dei paesi in sviluppo Ora, l'ipotesi della «congiura» appartiene, in un mondo dominato da acerbe rivalità, al pensiero mitico Quanto alle possibilità d'ottenere vantaggiosi risultati con fondi di stabilizzazione, non vi è che rifarsi alle innumerevoli « scorte cuscinetto », create fra. il '20 ed 11 '40. Il loro risultato fu disastroso. Le scorte si trovarono a lottare contro il « progresso tecnico » che inevitabilmente si schiera contro materie prime, minerarie ed agricole. Sperar di frenare le favorevoli conseguenze di quelle forze propulsive, è ad un tempo sconsiderato e vano: anche, se una mozione in tal senso, fu approvata a Rio. Fra l'altro, la minor domanda dei paesi industriali, verso le grandi materie prime, dipende anche dall'onda recessiva, che oggi interessa l'Occidente. Ma non si va già attenuando? * * E' poi vero inoltre, che 1 progressi effettuati dai paesi sottosviluppati (poniamo nell'ultimo decennio) sono trascurabili come si descrive? La loro produzione industriale si è raddoppiata, in quel periodo. La produzione di acciaio si è triplicata. I loro ricavi monetari per esportazioni — anche se si considera il solo ultimo'blennio sfortunato —r mostrano un incremento annuale dell'8%. La rete dei trasporti — una delle infrastrutture di maggior peso per lo sviluppo —i si è notevolmente espansa. L'insieme dei paesi arretrati ha mostrato aumenti di reddito che, a cadenza annuale, sfiorano globalmente il 50/0. E nessuno vorrà asserire che sia poco. È' vero che quel tasso si riduce a quasi la metà per il crescere della popolazione dei paesi arretrati. Ma questo è un fenomeno che rientra nella specifica competenza dei governi dei paesi in sviluppo. I quali, se utilizzeranno, come sembra, la nuova prassi per la limitazione delle nascite, contribuiranno a mantenere sopportabile l'aumento della popolazione mondiale. Entro il 2000, la popolazione mondiale non dovrebbe raggiungere — secondo recenti stime favorevoli — se non i 5,3 miliardi di individui. Una cifra rispettabile; ma non preoccupante come altri dati, tratti da estrapolazioni a partire dalla dinamica demografica attuale. * * ' , Ripetiamo allora. I paesi arretrati possono trovare, nell'ambito dei loro stessi confini, la soluzione di molti problemi, anche urgenti. Se sapranno o no rivolgersi' a quegli indirizzi, dipende però da molti fattori; non soltanto economici. Dipende ad esempio dall'esistenza — nei paesi in sviluppo — di un gruppo dirigente, sufficientemente numeroso, quanto onesto e capace. Dipende dall'esistenza colà di un sistema monetario e tributario, in gradò di evitare — anche in seguito agli aiuti — arricchimenti spericolati, a lor volta fonte di rivalità. Dipende, infine, dalla ragionevolezza, sul piano internazionale, di quei dirigenti, che sappiano conquistarsi le simpatie del mondo esterno: come avviene, per taluni paesi del Sud-Est asiatico. Orbene, se non si verificano quelle condizioni preliminari, è vano, sperar di raggiungere alti tassi di sviluppo, mediante più ampi aiuti. Gli stessi si risolverebbero, inevitabilmente, in distruzione di risparmio: ormai raro anche in Occidente. Un elevato tasso di sviluppo per un certo paese è, in primo luogo, un fenomeno culturale piuttosto raro. Ferdinandc di Fenizio PAESE (classificato secondo l'altezza dei reddito Irrazionale pei abitante) Gli aiuti nei '66 ai Paesi in via di sviluppo Stati Uniti . Svezia . . . Canada . . Danimarca . Australia . . Norvegia . . Franela . . Regno Unito Germania Belgio . . . Olanda . . Austria . . ITALIA . . Giappone Portogallo . TOTALE C.A.D. Reddito nazionale per abitante In dollari 3.100 2.140 1.990 1.800 1.680 1.570 1.S20 1.520 1.520 1.520 1.380 1.030 940 780 380 1.870 Ordina occupato 1 2 3 4 r 8 7-10 7-10 MO 7-10 11 12 13 14 15 Totale netto degli aiuti ai paesi sottosviluppati a agli organi multilaterali (In milioni di dollari) 4.813,0 107.5 263,5 24*2 136,5 W',4 1.289,8 973.4 733,2 189,0 255.6 49,7 827,5 538,8 39,8 9.863,0 * aiuti rispetto al redd. naz. 0,78 0,84 0,66 0,28 0,71 0,29 1.70 1,16 031 1J1 1r49 0,68 1.23 0,70 1.14 038 Ordine occupato .8 13 11-12 15 14 1 5 -7 1 3 2 11-12 4 10 : 9: Nota - L'Italia ha dato con aiuti n.28% dui reddito nazionale, (nentre 'gli Stati Uniti hanno dato solo'lo rjr.76%: Il Canade to é.66%: Il deppone lo G,'i", n II Portogallo rt.14%. Soltanto pochi paesi, fra cui la Favela, hanno dato, rlapetto al loro reddito nazionale prò capite, aiuti in percentuali più elevete dell'Italia. Fonte: OCDE - Efforts et polltlquea d'aide au diveloppement. Settembre 1967. - C.A.D. significa: Comitato Aiuti allo Sviluppo.

Persone citate: Favela