Un film scandalizza la Svezia

Un film scandalizza la Svezia «lo sono curioso giallo » di Vilgot Sjòman Un film scandalizza la Svezia I protagonisti appaiono completamente svestiti - La censura ha cercato di vietare la proiezione, ma è stata travolta dalle proteste dì autorità e cittadini - Probabilmente sarà sciolta: dopo questo precedente non ha più ragione d'esistere ma dopo una serie di polemiche ha dovuto dare il suo benestare, travolta dal parere dell'opinione pubblica, dalla petizione di scrittori e giornalisti e dall'intervento di parlamentari i quali, concordi, hanno asserito che l'uomo moderno ha il diritto di vedere sugli schermi anche quegli atti che di norma la maggior parte degli individui compie tra le mura dì casa. Sjòman è riuscito cosi ad influenzare la commissione di censura che ora probabilmente verrà sciolta per non essere più ricostituita, dal momento che non ha più praticamente ragione di esistere. Il regista ha dichiarato di avere voluto esprimere le sue idee attraverso il binomio « sesso e socialismo», e la protagonista Lena (Lena Nyman) ne dà una continua riprova. Lena espone le sue idee politiche in una serie di interviste che, nelle intenzioni del, regista, esprimono l'atteggiamento attuale del popolo svedese, assai scettico di fronte al mondo dorato che la socialdemocrazia ha creato. Nelle interviste vengono criticati aspramente i membri del governo, la casa reale, gli esponenti dei sindacati, l'impossibile neutralità svedese, i preti e gli ufficiali. Non mancano accenni e polemiche sui grandi problemi politici che interessano il mondo attuale, come la Spagna, le condizioni dei negri in America, il Vietnam, Israele e Cuba. Rispetto a queste varie situazioni. Lena impersona la figura dell'idealista che ita perduto tutti gli ideali, che si sente sconfitto e sfiduciato e che non crede più in niente e in nessuno. Nel corso del film prende forma e sì sviluppa la storia d'amore di Lena per mezzo della quale Sjòman manifesta la sua aggressività. In proposito, alcuni critici hanno scritto che « Io sono curioso giallo » sarebbe un grandissimo film se la storia d'amore fosse stata contenuta in limiti più seri. Sjòman ha puntato invece sulla pornografia per attirare il grosso pubblico e contrabbandare, tra una scena è l'altra, le sue idee politiche. In questo modo al film è assi curato un successo di cassetta, almeno nei Paesi scandinavi; altrove non potrà probabilmente essere proiettato. In Svezia continua a suscitare polemiche e nel corso delle proiezioni diversi spettatori hanno abbandonato la sala disgustati. Vilgot Sjòman era noto, una decina di anni or sono, come scrittore di romanzi e di sceneggiature. Il suo lavoro cinematografico più famoso è stato, fino ad ora. « 491 » (con allusione all'evangelico « settanta volte sette » che non basta, occorre aggiungergli ancora qualcosa), ed è comu¬ nemente reputato un uomo che aspira ad infrangere ogni convenzione e tradizione. Come lui stesso ha dichiarato, vuole satireggiare tutto e tutti; approva, ad esempio, i « provos » ma ne condanna la passività, accetta i capelloni ma ne stigmatizza l'aggressività. Sjòman vuol sempre sbalordire il pubblico. Mentre in « 491 » e in « Io sono curioso giallo » presenta in continuità individui senza niente addosso, in « L'amante» ha fatto alzare dal letto un uomo completamente vestito dopo avere trascorso una intera notte con l'amica. hanno saputo fare altro che la guerra; il suo mondo è quello che molti giovani vorrebbero realizzare, cancellando con un colpo di spugna millenni di tradizioni. In « lo sono curioso giallo » Sjòman ha voluto ancora una volta dare fondo a tutte le sue idee accattivandosi il favore dei giovani. Lo ha potuto fare in un Paese dove la società non guarda più al sesso come ad un tabù, ma, nonostante questo, ha passato i limiti morali fino ad ora anche qui esistenti. Di lui si dice oggi in Svezia che ha travolto tutte le frontiere: dopo « Io sono curioso giallo ». nessuno Sjòman è l'esponente della. | ^ ha ìu niente da im non violenza, e il critico di una società spesse volte puritana e falsa, si atteggia a giudice di generazioni che non parare, sia politicamente che eroticamente. Walter Rosboch (Dal nostro corrispondente) Stoccolma, 17 ottobre. Molto scalpore ha suscitato in Svezia il nuovo film di Vìtp.ot^Sjò^nan,. «lo sono curiosò '(rialto », presentato nei giorni scorsi a Stoccolma.'Il lavoro rispecchia le tendenze politiche di Sjòman che sì autodefinisce radicale di sinistra, ed è anche di un'audacia sbalorditiva tanto che i critici più arditi non hanno esitato a definirlo - decisamente pornografico. Nel film compaiono intatti in lunghissime sequenze uomini e donne completamente svestiti e le scene erotiche sono dì una crudezza senza confini. Persino la quasi inesistente censura svedese è intervenuta.

Persone citate: Lena Nyman, Walter Rosboch