Quando il bisturi è chiamato a ristabilire il transito della bile nelle vie extraepatiche di Angelo Viziano

Quando il bisturi è chiamato a ristabilire il transito della bile nelle vie extraepatiche Un disturbo non raro nello persone d'una corta età Quando il bisturi è chiamato a ristabilire il transito della bile nelle vie extraepatiche La delicatissima tecnica operatoria vista nel quadro generale dei problemi della vecchiaia - Se ne parlerà j net prossimo Congresso chirurgico di Firenze: doniani l'apertura da parte del torinese prof. Biancalana (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 16 ottobre. Questa settimana è all'insegna della geriatria, cioè di quel settore clinico tendente a « risolvere le forme patologiche legate al decadimento organico», che non sia stato possibile o almeno non si sia tentato di prevenire con l'applicazione tempestiva di norme dettate dalla progrediente gerontologia, affinato studio dei fenomeni e degli incidenti dell'invecchiamento. Sono i chirurghi che hanno messo al centro del loro congresso nazionale annuale, che si apre mercoledì qui a Firenze — culla della geriatria italiana per la annosa opera scientifica, clinica ed organizzativa dell'insigne prof. Enrico Greppi e della sua Scuola, e per la creazione della prima Cattedra universitaria della materia in Italia —. un tema assai importante per gli anziani. Concerne la loro operabilità in genere ed in particolare quella relativa a singoli visceri. All'ordine del giorno di questa tornata sono quelli dell'addome, oltre la patologia delle pareti che ne sono custodi. Su tanto grosso argoménto ci soffermeremo in corso di discussione, seguendo il congresso che verrà aperto dal prof. L. Biancalana, presidente della Società italiana di chirurgia generale. Ovviamente pure la patologia delle vie biliari nel vecchio avrà i suoi presentatori; ma sui problemi di chirurgia di tali vie anche in altre età è programmata come preludio una speciale « Tavola rotonda ». Si tratta di questioni di finissima tecnica operatoria che riguardano intoppi nella canalizzazione del flusso della bile, fabbricata dal fegato ed avviata al suo sbocco nell'intestino; in via diretta o dopo sosta in quel serbatoio di riserva che ha tre nomi: vescichetta biliare o colecisti o cistifellea. La patologia dei vari impedimenti al transito biliare è talora complessa, sovente dolorosa, talvolta all'inizio insidiosamente muta o camuffata, altre volte con complicazioni esplosive. Il sistema di conduttura della circolazione della bile, dall'uscita dalla facciata inferiore del fegato, si inizia mediante la confluenza di due canali in uno (l'epatico comune), che tosto è raggiunto da un altro (il cistico) proveniente dalla colecisti. Da quel punto prosegue sotto il nome di dotto coledoco per sfociare nel duodeno, primo budello sito in prosecuzione dello stomaco. La parte terminale del coledoco ha speciale interesse. Prima di sboccare nel duodeno, difatti, il coledoco si unisce ad un canale che proviene dal pancreas e di esso conduce i succhi, formando una specie di ampolla. Poco più su il coledoco possiede inoltre un sistema muscolare complesso, lo 'sfintere di Oddi, capace di controllare la chiusura e l'apertura di una papilla guardiana dell'uscita della bile nell'intestino. Fatti infiammatori, infettivi, catarrali, e soprattutto calcolatici possono divenire solerti cause di ostruzione di tali vìe a varie altezze; ma non è più lecito parlare di ostruzioni solo se si trovano ostacoli grossolani. Ve ne sono per così dire anche di invisibili, cioè funzionali, che dipendono da spasmi o contratture di un canaletto, e più spesso proprio di quello sfintere (di Oddi) di cui si è ora detto, sollecitato da interferenze di quella branca del sistema nervoso che agisce sulla vita viscerale. Sicché quando il drenaggio della bile a base di farmaci non basta, per evitare complicazioni talora occorre il tempestivo intervento del bisturi. Se, ad esempio, è a livello della papilla ricordata che interviene il fattore più o meno ostruttivo, c'è rischio che un reflusso della bile imbocchi l'attiguo canale pancreatico facendosi insidioso agente di una pericolosa malattia infiammatoria del pancreas. Orbene la parte più deli¬ cata della chirurgia delle vie biliari è proprio quella a carico della zona terminale del dotto coledoco e sta negli interventi per modificare, con incisioni seguite da plastica, il complesso apparato cne regola il passaggio nel duodeno della bile e del succo pancreatico portati a quella foce dai rispettivi canaletti in fine confluenti. Ed è specialmente delle finissime tecniche a ciò idonee che nella «Tavola rotonda» si discuterà, nonché di certi mèzzi di esplorazione diagnostica che si vale pure della radiografia della.canalizzazione, biliare eseguibile (colangiografia peroperatoria) durante l'intervento. prof. Angelo Viziano

Persone citate: Biancalana, Enrico Greppi, L. Biancalana, Oddi

Luoghi citati: Firenze, Italia