I Paesi del Mec (meno la Francia) sollecitano i colloqui con Londra

I Paesi del Mec (meno la Francia) sollecitano i colloqui con Londra Alla conferenia dell'Unione europea occidentale I Paesi del Mec (meno la Francia) sollecitano i colloqui con Londra Parigi insiste per il rinvio delle trattative sull'adesione inglese alla Comunità, ma non metterebbe il « veto » - Il rappresentante britannico si dichiara soddisfatto della riunione (Dal nostro corrispondente) Londra, 13 ottobre. La seconda, ed ultima, riunione, oggi a Londra, del Consiglio ministeriale dell'Unione europea occidentale ha confermato il contrasto di vedute tra la Francia e gli altri paesi del Mec vèrso la richiesta britannica d'ammissione alla comunità continentale. Il rappresentante di Parigi, il sottosegretario agli esteri André Bettencourt, ha sostenuto che i sei devono avere, tra loro, un «prolungato, serio ed obiettivo » scambio di vedute prima di decidere se aprire negoziati con Londra. I delegati delle altre cinque nazioni continentali — Italia, Germania, Olanda, Belgio, Lussemburgo — hanno invece insistito, tutti, sull'opportunità di avviare, al più presto, le trattative. A loro giudizio «non esistono problemi insolubili» e le difficoltà — come la posizione della sterlina — potranno essere meglio affrontate nelle discussioni con la Gran Bretagna. Dell'Unione europea occidentale, la Ueo, fa parte, oltre ai sei del Mec, anche l'Inghilterra, il cui rappresentante lord Chalfont s'è detto soddisfatto degli odierni lavori. Non si sono avute novità di rilievo ma — come ha fatto presente Chalfont, il ministro per i rapporti con la Cee — cinque Paesi sono sembrati concordi nel loro favorevole atteggiamento e la Francia non ha respinto a priori la possibilità di negoziati. Questo convegno londinese è stato però interlocutorio (benché a livello ministeriale, non v'era neppur un mi nistro degli Esteri) e la prima decisione -spetterà adesso all'importante riunione al Lussemburgo, il 23 e 24, del Consiglio ministeriale della Cee. In quegli stessi giorni sarà a Londra il cancelliere tedesco Kiesinger. Nel suo energico discorso, lord Chalfont ha detto che « è giunto il momento » in cui i Sei devono aprire un colloquio con l'Inghilterra sulla sua domanda d'ammissione. « In nessuno dei sette paesi della Ueo, la pubblica opinione comprenderebbe il perché di ulteriori ritardi ». Il rappresentante britannico ha sostenuto che non esistono veri e propri ostacoli ad un'unione anglo-continentale: e ha così risposto alle osservazioni fatte dal recente rapporto della commissione della Cee: 1) la bilancia britannica dei pagamenti è « fondamentalmente forte » anche se ha subito « un regresso tempo raneo » causa soprattutto la chiusura del Canale di Suez. (Le speranze inglesi di finire il '67 con un attivo sembrano destinate a restare deluse); 2) è in atto una «riorganizzazione strutturale» dell'industria e, nonostante la deflazione, la produzione sta riprendendosi; 3) lo status della sterlina come valuta di riserva « non è incompatibile » con la partecipazione inglese al Mec: e, un giorno,, s'arriverà forse «alla creazione di una valuta comune europea ». L'Italia era rappresentata dal sottosegretario agli Esteri Mario Zagari, il quale ha detto: « L'adesione di Londra si Qualifica come operazione politica di grandi dimensioni da realizzarsi con la massima urgenza. Qualsiasi perdita di tempo potrebbe essere fatale non soltanto per l'avvenire del Mec ma anche per l'equilibrio mondiale ». E ha concluso: « Quest'occasione storica dì realizzare l'unità dell'Europa non può essere lasciata cadere. Bisogna spingere a fondo la nostra azione ». Mario Ciridio presidente della Federazione, a conclusione dei suoi lavori ha approvato una raccomandazione concernente sia le informazioni da fornire al pubblico, sia lo statuto e la competenza dei revisori dei conti delle società. Sono state definite anche le misure suscettibili di essere adottate dalle Borse, dalle società e dai pubblici poteri per ottenere una più larga diffusione dei valori mobiliari fra il pubblico. Sono stati esaminati, inol¬ tre, la questione della fiscalità dei valori mobiliari e diversi problemi di tecnica borsistica. Hanno partecipato ai lavori i rappresentanti delle Borse di Amsterdam, Bruxelles, Londra, Lussemburgo, Madrid, New York, Parigi, Vienna, Copenaghen, Johannesburg, l'American Stock Exchange, l'Associazione delle Borse tedesche, l'Associazione delle Borse svizzere, l'Unione dei comitati direttivi delle Borse italiane. (Ansa)

Persone citate: André Bettencourt, Kiesinger, Mario Ciridio, Mario Zagari