Avvocato di Sassari e altre 6 persone interrogati tutta la notte in Questura

Avvocato di Sassari e altre 6 persone interrogati tutta la notte in Questura Avvocato di Sassari e altre 6 persone interrogati tutta la notte in Questura Perquisito io studio del legale, l'aw. Piras, che per ragioni della sua professione avrebbe avuto rapporti con il famoso bandito latitante Mesina - Il capo della Criminaipol ih Sardegna dichiara: « Si tratta di una normale operazione di controllo; volevamo chiarire alcune situazioni » (Dal nostro inviato speciale) Cagliari, il ottobre. A Cagliari, dalle stanze doV la Criminaipol si è acquartierata, (in Questura la Criminaipol è la superpolizia, destinata a coordinare le ricerche sui fatti criminosi), si raccolgono febbrilmente a consulto gli uomini più impegnati nelle indagini sui fatti che hanno insanguinato in questi tempi la Sardegna. Tra questi uomi- ni, intorno all'ispettore Gua-1 rino, capo della Criminaipol, c'è anche il procuratore della Repubblica di CagUari, Giuseppe Sanna; evidentemente, non c'è tempo da perdere. Le operazioni muovono, a quel che sembra, da una idea generale, e cioè che le file del brigantaggio siano mosse da mani abilissime, che non sono, non possono essere più quelle del pastore della montagna: il pastore è uno strumento, bisogna scoprire di chi. Dei sequestri di persona, avvenuti in questi ultimi mesi, si è arrivati a scoprire soltanto quattro o cinque esecutori materiali; per il resto, buio completo. E buio anche su un delitto che il 24 agosto scorso ha fatto trasalire Cagliari e la Sardegna: l'uccisione del rappresentante della « Mercedes », Gianni Picciau. Venne fulminato davanti all'uscio di casa. Il custode, Leonardo Musina, che dor- j miva a pochi metri dal luo-1 go del delitto, non ha udito nulla, non sa nulla. O non vuol dire nulla? Il suo silenzio è troppo sospetto. Pur amico e compare e inseparabile confidente dell'ucciso, Musina è nativo di Orgosolo, lo stesso paese del Mesina. Viene arrestato, è ancora in prigione. La polizia si butta su tutte le piste, tutte egualmente labili, tutte attendibili: vendetta di marito offeso, oppure feroce reazione di rapinatore ad un gesto di ribellione del Picciau? Oppure ci sono altre ipotesi: il Picciau frequentava una donna di costumi assai reprensibili, sospettata di traffici di valuta e di monete false. Frequentava, inoltre, il porto di Carloforte, dove tranquilli panfìli del turismo pare che talvolta attracchino carichi di misteriose casse a bordo. Armi da guerra? Negli scontri a fuoco tra le forze dell'ordine e i briganti è stato osservato che rimangono spesso sul terreno proiettili di fucili Winchester e di Mauser 7-92, armi modernissime, di grande precisione, che di certo non provengono dalla nostra penisola. Anche un giovane sassarése è tenuto d'occhio: il procuratore legale Baingio Piras, che per ragioni del suo patrocinio ha avuto rapporti con Graziano Mesina e con il suo sventurato amico spagnolo, quel giovane, sedicente Miguel Atienza,.che fu i ucciso in uno scontro con i «baschi blu» questa estate. E dunque, la notte scorsa, tutti questi fili sono stati raccolti nelle mani dell'ispettore Guarino; tra l'una e le due di notte, in un albergo di Cagliari, sono svegliati e accompagnati in questura il dottor Piras, un altro sassarese (Antonio Ballore), due orgolesi che non riescono a spiegare, lì per lì, la loro presenza in città (Pietro Buesca e Antonio Maria Sau) e altre tre persone. Di notte, il Procuratore della Repubblica di Sassari viene svegliato da quello di Cagliari perché conceda l'autorizzazione a perquisire, nel più breve tempo possibile, l'abitazione del Piras, a Sennori (pochi chilometri da Sassari), e il suo stesso studio. Stamane, nello studio dell'aw. Prinna, presso cui ha recapito il dott. Piras, sono entrati a verificare le macchine per scrivere ed a compiere altri rilievi gli uomini della « Mobile sassarese ». L'operazione a Cagliari investe anche altre persone. Davanti al campo sportivo si incontrano uomini dell'ispettore Guarino e uomini della Guardia di Finanza, a mitra spianati, nel colmo della notte, gli uni e gli altri in borghese, gli uni e gli altri con il dito sul grilletto, pronti allo sparo. L'equivoco si chiarisce. E' un'altra trappola scattata a vuoto; Criminaipol e Guardia di Finanza si sono mosse, evidentemente, in base alla medesima indicazione, con lo stesso obiettivo: catturare alcuni contrabbandieri d'armi (o di valuta?) di cui era stata segnalata la presenza in quel luogo. L'operazione, che doveva dare il bandolo dell'arruffata e insanguinata matassa, è fallita: dopo 16 ore di interrogatorio, tutti i sospettati sono stati rimessi in libertà. La Questura nega persino che si sia trattato di « fermi ». « E' stata una normale operazione di controllo», ha spiegato stasera, a Cagliari, l'ispettore Guarino, parlando con i giornalisti. « Si voleva soltanto avere una risposta ad alcuni perché che ci inquietano ». Il dirigente della Criminaipol ha tenuto a precisare che l'operazione che ha condotto al fermo dell'avv. Piras e di altre sei persone non ha nulla che vedere con le indagini per l'omicidio di j Gianni Picciau e con quelle per il sequestro del dottor Deriu che proseguono per loro conto. g. gh.