Medico di Cagliari rapito da sotte banditi Forse i mandanti si nascondono in città di Gigi Ghirotti

Medico di Cagliari rapito da sotte banditi Forse i mandanti si nascondono in città E' l'undicesimo sequestro di persona quest'anno In Sardegne Medico di Cagliari rapito da sotte banditi Forse i mandanti si nascondono in città La nuova vittima è il radiologo Giuseppe Deriu, di 64 anni, sposato e padre di tre figli - I fuorilegge armati con fucili da caccia lo fermano martedì pomeriggio mentre in auto, accompagnato da un bracciante, si reca nella sua tenuta a 25 km dal capoluogo - «E' lei il dottor Deriu? L'aspettavamo» - Alcuni malviventi si allontanano in auto con il medico; un bandito, armi in pugno, trattiene sul posto il contadino - Questi soltanto alle 21 può dare l'allarme - Senza esito le battute di polizia e carabinieri - Non è escluso che i briganti siano guidati da abili capi che vivono a Cagliari (Dal nostro inviato speciale) Cagliari, 11 ottobre. L'isola sta vivendo ore drammatiche: timori, speranze, nuove ribalderie e disinganni si susseguono tumultuosamente, e tutto ricade poi nelle pieghe di una Sardegna che, tormentata, si fa più chiusa ed enigmatica che mai. Si comincia con un sequestro di persona, l'undicesimo da gennaio a oggi. Ieri sera, a Quartu Sant'Elena, un grosso paese quasi alla periferia di Cagliari, si presenta ai carabinieri un uomo di quarantacinque anni, atterrito, quasi fuor di senno, incapace di coordinare un discorso. E' il bracciante agricolo Salvatore Sunda. I carabinieri impiegano quasi un'ora a decifrare il suo racconto. A frasi mozze il Sunda narra di essere appena uscito dalle mani dei briganti e di aver visto cadere prigioniero il suo principale, il dott. Giuseppe Deriu di 64 anni. Deriu è un radiologo molto noto e molto stimato a Cagliari. Come di consueto, nel pomeriggio di ieri, a bordo della sua « Volkswagen », egli partì verso la sua tenuta di campagna (una tenuta modello) sita in località San Pietr.0, a venticinque chilometri dalla città. Per arrivare alla tenuta bisogna staccarsi dalla strada nazionale «Orientale sarda» ed addentrarsi per alcuni chilometri lungo una strada campestre. Il dott. Deriu è quasi in vista della meta quando scorge sulla strada uno sbarramento formato da alcuni massi: l'automobile si ferma, ed ecco una torva combriccola di sette, armati (sembra con fucili da caccia), il viso coperto con un fazzoletto. Soltanto uno dei sette, quello che sembra essere il loro capo, ha il volto coperto con una maschera di gomma (camera d'aria?). Si fa avanti e in dialetto barbaricino: « Lei è il dottor Deriu? E' proprio lei che aspettavamo! » L'uomo reagisce: soldi non ne porta addosso, ricco non è, che si vuole da lui? Ma l'agguato ha uno svolgimento rapido e perentorio. Al Sunda si ordina di stendersi faccia a terra, dietro alcuni cespugli, senza muoversi, pena la morte istantanea. Al dottore, di cedere il volante della « Wolkswagen » ad uno dei sette masnadieri. Il Sunda sente partire la «Volkswagen» e anche un'altra automobile. Il rombo delle due vetture si perde nelle direzioni opposte. Il pover'uomo, impietrito dallo spavento, bagnato di sudore freddo, debolmente cerca di infilare in tasca la mano per trarne fuori il fazzoletto. Racconta: «Ma dietro il mio orecchio sentii la canna del fucile e una voce che mi diceva: "Non ti muovere, non è ancora il momento! " ». All'imbrunire, il Sunda riprova a mettere la mano in tasca. Stavolta non c'è più nessuna canna dietro la sua nuca. Si fa coraggio, muove la testa. Con gli occhi esplora la campagna circostante: è buio, è solo. Con sollievo, scopre che i briganti se ne sono andati. Si alza in piedi, e, con circospezione, prima, quasi di corsa, poi, percorre i quattro chilometri che lo separano dalla strada nazionale. Qui giunto, chiede un passaggio alla prima automobile; ed eccolo poco dopo nella caserma dei carabinieri di Quartu Sant'Elena. Sono già le otto, le nove di sera quando scatta il dispositivo delle ricerche. Si ordinano i blocchi stradali, partono le segnalazioni radio a tutti i comandi, a tutti i commissariati dell'isola. Ma la notte è profonda, l'isola immensa: da che parte s: incomincia ad esplorareun deserto di silenzio e di buio? Il prof. Deriu ha tre figli: Paolo, studente in medicina, e Maria Teresa, insegnante, abitano a Cagliari nella casa paterna in via San Benedetto 31. Il terzo figlio, anch'egli medico, non vive in Sardegna. Questa sera la moglie del dott. Deriu rispondeva, affranta, al telefono: «No, non abbiamo avuto purtroppo alcuna lettera, e se ci chiederanno del denaro, non sapremo dove trovarne. No, proprio no, non abbiamo avuto alcuna notizia! ». Gigi Ghirotti Quattro dipendenti nella tenuta, a 25 chilometri da Cagliari, dove era diretto il radiologo rapito (Telefoto A.P.) Il dott. Giuseppe Deriu, rapito presso Cagliari