Applausi per attori e regista il pubblico grida contro l'autore di Tito Sansa

Applausi per attori e regista il pubblico grida contro l'autore Contrastata conclusione dei «Soldati» a Berlino Ovest Applausi per attori e regista il pubblico grida contro l'autore (Dal nostro corrispondente) Bonn, 10 ottobre. Sema infamia e sema lode, la tragedia. Soldaten di Rol) Hochhuth ha superato la prova della « prima » alla « Freie Volksbuehne » di Berlino dinanzi a un pubblico composto per la gran parte di critici, uomini dì teatro e invitati. La polemica che era divampata nei mesi scorsi intorno alla seconda opera del giovane scrittore tedesco (la prima fu II Vicario; si è- smorzata al levar del sipario e non si è ancora riaccesa. Il pubblico è forse rimasto un poco deluso, perché molta della materia esplosiva contenuta nel testo originale (un libro di 192 pagine fitte fitte, messo in vendita oggi) è stata vittima dell'autocensura che lo scrittore si è imposto per portare lo spettacolo da sei ore e mezzo alla durata sopportabile di tre ore. Sono così venuti a mancare molte battute ed episodi. Lo scopo era quello di snellire lo spettacolo. Ma nonostante i tagli Soldaten è apparso sulla scena lento e noioso quasi quanto alla lettura. Tutti sono concordi nel dire che il dramma è molto più debole del Vicario e che il personaggio centrale, Sir Winston Churchill (a momen¬ ti persino clownesco) è molto meno drammatico del Pio XII dell'opera prima dell'autore. Gli spettatori, quasi tutti venuti per ragioni professionali («è stato uno spettacolo in famiglia », ha detto un critico), hanno seguito con attemione e pazienza, sema alcun entusiasmo. Alla fine una parte del pubblico (gli invitati) ha applaudito per un quarto d'ora attori e regista; ma molti hanno gridato « buh-buh » di disapprovazione all'indirizzo dell'autore. Mancano ancora le critiche dei giornali tedeschi (che compaiono con due o anche tre giorni di ritardo) ma si conoscono già reazioni, assai disparate, manifestate a voce. L'impressione generale è che intorno a Soldaten si sia fatto «più chiasso di quello che il lavoro meritasse ». Un crìtico ha detto che Hochhuth, scartabellando per la seconda volta negli archivi e portando sulla scena Churchill (dopo Pio XII) « ha fatto un grosso colpo, ma non ha fatto del buon teatro ». Un altro ha detto di « essersi annoiato mortalmente ». Un commentatore politico, non uomo di teatro, ha trovato lo spettacolo « buono ». ma ha rilevato l'errore di Hochhuth che ha imperniato il dramma su un fatto mar¬ ginale, la morte di Sikorski, senza approfondirlo, anziché sui bombardamenti delle città tedesche. Un altro giornalista politico ha definito Soldaten « storicamente privo di fondamento e senza senso, perché è ridicolo fare del moralismo sui bombardamenti e del sentimentalismo sulle donne e sui bambiu uccisi, in vai mondo minacciato dalla guerra totale. La tesi di Soldaten, che i soldati devono uccidere solo soldati, è semplicemente assurda ». E' mancata, secondo molti, la polemica contro la guerra in sé. La finta commozione del Churchill di Hochhuth per la morte di Sikorski e il suo freddo machiavellismo nel finale non riescono a suscitare l'indignazione degli spettatori contro la guerra totale, come l'autore si era riprome.sso. Non sì è avuto alcun rapporto emotivo tra pubblico e spettacolo. Un crìtico inglese ha detto: « Abbiamo fatto male a vietare la rappresentazione a Londra. Questo lavoro sarebbe stato deriso e sarebbe sparito dalle scene dopo sole 24 ore ». In Germania la polemica (se polemica vi sarà) potrà accendersi soltanto nei prossimi giorni, dopo che Soldaten avrà superato l'esame del pubblico. Tito Sansa

Luoghi citati: Berlino, Bonn, Germania, Hochhuth, Londra