L'innocenza di Feydeau

L'innocenza di Feydeau atomica televisiva L'innocenza di Feydeau Trasmessa ieri « La pulce nell'orecchio », candida e scatenata «pochade» - Due pericoli per «Cordialmente» - Stasera il film «Crimen» con Gassman e l'incontro Fiorentina-Olympic Anni fa c'era una rubrichetta del tardo pomeriggio in cui si rispondeva ai rilievi del pubblico in una maniera piuttosto curiosa: dando sempre ragione alla Tv e sempre torto al pubblico. Una volta, con burocratico sussiego, fu presa in esame la lettera di un tapino che protestava perché non si trasmettevano mai commedie comiche: la risposta, al solito, respingeva le proteste e giustificava le lacune del repertorio televisivo affermando che le commedie comiche erano scarse e che in ogni caso molte di esse, come le pochades francesi, non potevano « ovviamente » essere ospitate sul video per ragioni morali. Era il tempo dei mutandoni alle ballerine e della censura più zelante e ottusa. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e ieri sera il video ha ospitato nientemeno che « La pulce nell'orecchio », una farsa considerata fra le più piccanti di Feydeau. Piccante? Mai visto niente di cosi ingenuo, di così sorridente, di cosi innocente. Gelosie, intrighi, equivoci, sospetti, minaccia di corna: ma poi non- succede nulla, la virtù è salva, il matrimonio pure e tutto si risolve in una grande girandola di incontri e di scontri, di strilli e di corsetto da una stanza all'altra. Scorgere intenzioni di satira, di condanna dei costumi della società del primo Novecento, ci sembra molto difficile. C'è stato persino Achard che ha messo Feydeau subito dopo Molière: collocazione gratuita che lascia fortemente perplessi. Feydeau era un abilissimo costruttore di storie gioconde e complicate: su questo nessun dubbio; il resto costituisce ampia materia di discussione. In ogni caso egli ha contribuito a rafforzare il mito della cosiddetta « belle epoque », tramandandola falsamente ai posteri come un periodo di assoluta spensieratezza e di assoluta felicità. Lo spettacolo tv era quello teatrale , dello « Stabile » di Genov«KoenJl'irresistibile Lionello. Ma -^non è cosa nuova"— dal palcoscenico al teleschermo il trasferimento non è avvenuto senza danni: meno calore, meno immediatezza, in definitiva meno ilarità. * * Sull'altro canale « Cordialmente » ha svolto la sua consueta opera lodevole di civismo, toccando problemi di attualità e di interesse comune. Secondo noi «Cordialmente» deve solo guardarsi da due pericoli: primo, non ritornare troppo sovente su temi già trattati; secondo, non lasciarsi prendere dalla tentazione di fare il predicozzo (di predicozzi ne sentiamo già tanti, quasi ogni sera, nel telegiornale...). * * Stasera il canale nazionale si aprirà con una puntata del documentario « Memorie del nostro tempo », rassegna dei grandi avvenimenti politico-sociali che hanno caratterizzato gli anni del dopoguerra. Nel capitolo di stasera si parlerà del famoso XX Congresso del partito comunista dell'Urss nel 1956, della destalinizzazione e delle sue immediate conseguenze. Alle 22 « Mercoledì sport »: i tifosi speravano di assistere alla registrazione di Juventus-Olympiakos; pare invece che dovranno accontentarsi di un tempo di FiorentinaOlympique, gara di limitata importanza che viene disputata per la Coppa delle Fiere. Salvo sorprese all'ultima ora. Il secondo canale avrà come pezzo forte un film di Mario Camerini: « Crimen », giallo-rosa girato nel 1960 e interessante, più che per la sostanza, abbastanza modesta. per la presenza di attori'come Gassman, Sordi, Manfredi, la Mangano. Alle 23 andrà in onda la rubrica specializzata « Panorama economico ». * -k Per sabato 21 ottobre, sul secondo canale, in alternativa a « Partitissima » saranno trasmessi due atti unici, entrambi di una comicità corrosiva e grottesca, ma appartenenti ad epoche assai diverse: I Bonlegrin di Courteline, con Renato Rascel, Mariolina Bovo, Antonio Battistella e Giusi Raspani Dandolo, e La contatrice calva di Ionesco, con Franca Valeri, Ferruccio De Ceresa, Carmen Scarpitta, Gianni Bonagura. La regìa è di José Quaglio. u. bz. Silvana Mangano, interprete del film. «Crimen»

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