In appello a Genova 23 imputati negli incidenti per V Italcantieri
In appello a Genova 23 imputati negli incidenti per V Italcantieri In appello a Genova 23 imputati negli incidenti per V Italcantieri I disordini avvennero nell'ottobre del '66 durante uno sciopero generale - Tutti gli accusati ebbero pene fra i 4 mesi e i due anni e 4 mesi - Ieri il P. G. ha chiesto la conferma della prima sentenza (Dal nostro corrispondente) Genova, 9 ottobre. A un anno di distanza, i disordini del 5 ottobre sono stati rievocati dinanzi alla Corte d'Appello di Genova. E' cominciato oggi il processo di secondo grado del terzo ed ultimo scaglione di imputati (in tutto 23) condannati a pene varianti tra i quattro mesi e i 2 anni e quattro mesi. Il 5 ottobre 1966, per protesta contro le decisioni del « Cipe » che aveva assegnato a Trieste anziché a Genova là direzione dell'« Italcantieri », fu indetto uno sciopero generale cui partecipò unanime la città. I motivi di preoccupazione non erano soltanto per la sede dell'« Italcantieri », ma per la situazione economica genovese, appe-' santità da una crisi ormai decennale. Nella tarda mattinata fu tenuto in piazza Verdi un comizio al quale parteciparono quarantamila lavoratori. Subito dopo un gruppo di agitatori di estrema sinistra cominciò i primi blocchi stradali che culminarono, a sera, in violenti scontri fra forze dell'ordine e dimostranti. Circa duecento persone furono fermate dalla polizia e dai carabinieri e un centinaio fu rinviato a giudizio davanti al Tribunale. Il terzo gruppo (inizialmente di 31 imputati) era quello che aveva a carico le accuse più pesanti: dalla radunata sediziosa all'oltraggio, alla violenza; dalle lesioni all'incendio doloso (durante l'ultima parte dei disordini, tra le 21 e le 23, una catasta di legna fu incendiata in piazza Matteotti, un'autopompa dei vigili del fuoco venne dan¬ neggiata e furono rotti i vetri di alcuni negozi). Complessivamente furono inflitte pene per 26 anni e undici mesi di carcere (il P. M. aveva chiesto 87 anni e 3 mesi): 27 imputati furono condannati, uno assolto, a tre fu concesso il perdono giudiziale. La conferma delle pene di primo grado è stata chiesta oggi dal P. G. dott. Moretta, per 19 dei 23 imputati. Per quattro di essi (Antonio Notarfranco, Rinaldo Fiorarli, Marco Oggioni e Giuliano Ferrari) sarà infatti necessario un nuovo processo, poiché la Corte di Appello ha deciso di stralciare il procedimento a loro carico. I decreti di citazione per i quattro erano stati notificati a dei procuratori legali, che essi avevano scelto come difensori. Ma secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione i procuratori non possono difendere in Corte d'Appello e le citazioni a loro notificate sono nulle. Il processo continua domani. f. d.
Persone citate: Antonio Notarfranco, Giuliano Ferrari, Marco Oggioni, Moretta, Rinaldo Fiorarli
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