Elogi unanimi della critica canadese per «I Caputeti e Móntecchi» della Scala

Elogi unanimi della critica canadese per «I Caputeti e Móntecchi» della Scala L'OPERA DI BELLINI PER LA PRIMA VOLTA IIM AMERICA Elogi unanimi della critica canadese per «I Caputeti e Móntecchi» della Scala La stampa di Montreal plaude al coraggio del teatro italiano per avere osato mettere in scena questo melodramma Consensi per tutti gli interpreti e particolarmente per Renata Scotto: « La sua voce sembrava giungere dall'infinito » (Nostro servizio particolare) Montreal, 9 ottobre. Il complesso della Scala ha ottenuto ampi consensi di pubblico e di critica con il secondo spettacolo presentato al Festival dell'Expo: I Caputeti: e i Móntecchi di Bellini, andato in scena per la prima volta nel continente americano. La critica in particolare, che giorni fa non aveva risparmiato alcune frecciate polemiche per la recita del Trovatore, oggi si trova unanime nel tessere le lodi degli artisti italiani e nel plaudire al coraggio dimostrato dal eatro lirico milanese per aver incluso nella tournée americana un lavoro così poco conosciuto dell'autore dì Norma. 1 La versione musicale della tragedia di Romeo e Giulietta era stata tolta dal cartellone ,deUa Scala all'inizio del secolo in seguito ad una serata piuttosto infelice. L'opera era stata riproposta alcune stagioni or sono, ed aveva incontrato le simpatie degli appassionati dì musica, quali avevano riconosciuto nei suoi temi essenziali la vena del migliore Bellini. A Montreal, I Capeiuti e i Móntecchi è andata in scena nella sala del teatro Pellettier, gremito come sempre in ogni ordine di posti. Sotto la direzione di Gianandrea' Gavazzeni i principali interpreti sono stati Renata Scotto (Giulietta), Giacomo Aragali (Romeo), Agostino Ferrin (Capellìo), Luciano Pavarotti (Tebaldo). «E' fuori discussione — scrive Jacob Siskind, autorevole critico musicale della Montreal Gazette — che nessun altro ente operistico mondiale avrebbe scelto, o meglio ancora, avrebbe osato presentare quest'opera. Dobbiamo perciò essere grati alla Scala per averci offerto la rara opportunità di accostarci ad un lavoro di Bellini che forse ci sarebbe rimasto sconosciuto ». « La versione del dramma di Romeo e Giulietta — aggiunge il quotidiano canadese — era indubbiamente irta di difficoltà interpretative dato che i ruoli principali erano stati scritti per tona lità di soprano e mezzo-soprano oggi non più esistenti, perché sorpassate. Eppure la rappresentazione non ci è apparsa affaticata o appesantita. Abbiamo così assistito ad una recita molto lodevole, che è piaciuta non solo agli entusiasti della musica ma anche al grosso pubblico in genere ». Siskind elogia tutti gli interpreti, il cui impegno vocale « non ha lasciato nulla in sospeso », e spende particolari lodi per la Scotto. La soprano, dice il, critico, « usando le risorse a sua disposizione ha prodotto un effetto sorprendente, specie quando intonava gli acuti, delicati ma sicuri, tanto da farci credere che giungessero dall'infinito ». Dopo le recite del « Caputeti e Móntecchi » la Scala ha in programma una serie di rappresentazioni della « Bohème » e del «Nabucco». La tournée canadese si concluderà con il Requiem di Verdi, nell'interpretazione di Leontyne Prìce, Fiorenza Cossotto, Carlo Bergonzi, e Nicolai Ghiaurov. Per completare il "cast" da aggiungere ai 460 artisti giunti dall'Italia, la direzione della Scala sta assumendo in questi giorni un centinaio di comparse fra il gruppo etnico canadese di origine italiana. (Associated Press)

Luoghi citati: Italia, Montreal