Dancelli trionfa anche in Emilia

Dancelli trionfa anche in Emilia Dopo il successo di domenica scorsa al Giro dell'Appennino Dancelli trionfa anche in Emilia Ha battuto in volata sul traguardo di Bologna De Rosso, Bitossi ed altri dieci compagni di fuga - Dopo l'arrivo, ha detto: « Pioveva, ero in difficoltà. Volevo ritirarmi, i miei compagni mi hanno convinto a continuare » - Zilioli e Zandegù hanno deluso (Dal nostro inviato speciale) j Bologna, 4 ottobre. Previsioni rispettate. Sulla pista del velodromo di Bologna, per giocarsi il successo del Giro dell'Emilia, si sono affacciati in tredici, i tredici migliori che le salite del finale avevano portato alla ribalta. E' entrato in testa De Rosso, seguito da Passuello, da Galbo, da Polidori e da Dancelli nell'ordine. De Rosso è rimasto al comando per l'intero primo giro, a forte andatura per evitar sorprese. Sul rettilineo opposto a quello d'arrivo, Dancelli, al largo, ha cominciato a farsi luce. Il bresciano ha preso l'ultima curva ben in alto sulla pista ed è scattato al momento giusto, quasi al tempo stesso di De Rosso, suo compagno di squadra. Bitossi, che era alla ruota di Dancelli, non ha trovato l'energia sufficiente per ribattere e la coppia della Vittadello ha avuto vita facile. Primo Dancelli, secondo De Rosso. Terzo Bitossi, quarto Passuello. E Dancelli è stasto lesto a scender di sella, per lasciar libero sfogo al suo spirito polemico. « Permettetemi di fare un piccolo conto — ha detto sorridendo il vincitore —. Tanto avete sostenuto che questa è stata per me una stagione disgraziata, che quasi quasi me ne stavo convincendo an- ! ch'io. Ho il dubbio, però, che vi siate sbagliati. Tiriamo le somme. Nove gare all'attivo, di cui quattro « classiche », il Giro della Calabria, il gran premio Industria e Commercio, il Giro dell'Appennino ed il Giro dell'Emilia. E, in più, nove secondi posti. Io, franca¬ mente, non mi lamento. Anzi, visto che siamo tutti qui, mi tolgo il gusto di darvi appuntamento per il Giro della Lombardia. Però, voglio esser sincero. Oggi, sotto l'acqua, non mi sono trovato a mio agio. Avrei persino voluto ritirarmi, sono stati i miei com- pagnl di squadra a spronarmi a continuare. Hanno avuto ragione, e li ringrazio. Per oltre cento chilometri, il Giro dell'Emilia è vissuto oggi dello spirito combattivo delle mezze figure, quindi la competizione s'è svegliata, quando è giunta sulle prime rampe della salita che conduce ai 791 metri di Serramazzoni. Scappava Milioli, su di lui si portava Polidori, il giovane marchigiano che è stato Maglia gialla nell'ultimo Tour. Il plotone reagiva subito. Tentava un allungo Zilioli, senza riuscir a far il vuoto alle sue spalle, quindi veniva il turno prima di Zancanaro e poi di Balmamion. I due piemontesi si sbarazzavano degli avversari e piombavano su Milioli e su Polidori. Chilometri di battaglia, bella e divertente. Al comando, cedeva Milioli. rotto dalla fatica, mentre Zancanaro e Balmamion, accusavano una battutaavuoto. In cima, transitava per primo Polidori, con un lieve vantaggio sul gruppo che, nel frattempo, era tornato compatto. Lunga discesa: Polidori capiva quanto fosse inutile in¬ sistere in un'azione isolata e rallentava. Verso Mongardino, la strada s'inerpicava sulla seconda salita della giornata. Scattava Michelotto e Polidori, pronto, subito si portava su di lui. Alle spalle dei due, Bitossi e Balmamion suonavano la carica. Bitossi in particolare sembrava in vena, dopo aver superato una delle sue solite crisi di cuore che l'avevano costretto ad una sosta di circa un minuto. Il toscano lasciava Balmamion, piuttosto stanco. Ma su dì luì giungeva Dancelli. E, in vetta, dietro Polidori e Michelotto, transitavano, a pochi metri, Bitossi e Dancelli, seguiti a loro volta da Balmamion. Dopo la discesa, il Giro dell'Emilia assumeva il suo volto definitivo. Si 'formava un gruppetto, composto da' Polidori, Dancelli, Passuello, Galbo, Michelotto, Armani, Bitossi, e i sette erano acchùippati da De Rosso, Poggiali, Balmamion, Fantinato, De Prà e Cribiori. Tredici a guidare la corsa e mancavano all'ìncirca venti chilometri al traguardo. In vista di Bologna, Passuello giocava la carta della disperazione e fuggiva con De Rosso, Galbo e Polidori. Mancava l'intesa, l'episodio durava il tempo di annotarlo sul taccuino. Soluzione in volata, perciò. E vittoria di Dancelli, com'era nei pronostici. Tra le mezze figure, s'è fatto luce una volta ancora Galbo, che, in questo finale di stagione, offre 1 un rendimento davvero di prim'ordine. Hanno deluso, invece, Zilioli, Zandegù e Basso. Per gli altri una gara mediocre. Ni bene, né male: proprio quel che ci si attendeva. Gigi Boccacini Ordine d'anrivo: 1) Dancelli, km. 266 in ore 6 e 24' alla media di km. 41,562; 2) De Rosso; 3) Bitossi; 4) Passuello; 5) Michelotto: 6) Galbo; 7). Polidori; S) Fantina-, to; 9) Armani; 10) Cribiori; 11) De Prà; 12) Balmamion; 13) Poggiali, tutti con il tempo di Dancelli; 14) Durante a l'12"; 15) Sgarbozza; 16) Massignan; 17) Zilioli; 18) Anni; 19) Battistini; 20) Cucchetti; 21) Negro. La volata: da sinistra, Bitossi (30), Passuello (40), Dancelli (10) e De Rosso (2")